Abbazia di Saint-Pierre de Flavigny-sur-Ozerain

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Abbazia di Saint-Pierre de Flavigny-sur-Ozerain
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Flavigny-sur-Ozerain Abbaye Saint-Pierre Crypte - 01.jpg
Altre denominazioni
Stato bandiera Francia
Regione Borgogna
Dipartimento Côte-d'Or
Comune Flavigny-sur-Ozerain
Località Flavigny-sur-Ozerain
Diocesi Arcidiocesi di Digione
Religione Cattolica
Indirizzo {{{Indirizzo}}}
Telefono {{{Telefono}}}
Fax {{{Fax}}}
Posta elettronica [mailto: ]
Sito web

Sito ufficiale

Sito web 2
Proprietà {{{Proprietà}}}
Oggetto tipo Abbazia
Oggetto qualificazione benedettina
Dedicazione San Pietro apostolo
Vescovo {{{Vescovo}}}
Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
Fondatore {{{Fondatore}}}
Data fondazione {{{Data fondazione}}}
Architetto


Stile architettonico
Inizio della costruzione 719
Completamento
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Soppressione 1791
Ripristino
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Data di inaugurazione {{{AnnoInaugur}}}
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Data di consacrazione 28 ottobre 878
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Titolo
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Note {{{Note}}}
Coordinate geografiche
47°30′00″N 4°31′00″E / 47.5, 4.533333 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
San Pietro a Flavigny-sur-Ozerain
San Pietro a Flavigny-sur-Ozerain
Parigi
Parigi
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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Scheda UNESCO
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L'Abbazia di Saint-Pierre de Flavigny-sur-Ozerain è un'antica abbazia di monaci benedettini fondata nel 719 da Wideradus3 (Wiré, Guiré), un potente signore borgognone che gli lasciò in eredità un vasto territorio. Si trova nel comune di Flavigny-sur-Ozerain, nella Côte-d'Or. Fece parte della parrocchia di Flavigny e della diocesi di Autun dall'866 al 1790, poi di Digione dal 1822.

La cripta di Sainte-Reine, unica testimognanza del complesso monastico ancora presente, è classificata come monumento storico dal 1906, oggi sostituita da una classificazione datata 2013 che protegge la cripta e i resti sepolcrali.

Storia

Nel 719, nel suo testamento, Waré (Wideradus) fece scrivere: [...] Ho costruito un monastero con le mie forze e a mie spese in un luogo chiamato Flavigny. Ho lasciato in eredità secondo la regola all'abate Magnoaldus e ai suoi monaci di possederlo in perpetuo. Il primo abate sarebbe quindi Magnoaldus, morto nel 745.

Soggetta alla regola di San Benedetto, il suo atto costitutivo fu approvato nel 745 dal concilio di Autun. Beneficiando della protezione dei re carolingi, ebbe un inizio fiorente.

Nel 755, Manasse il Grande fu eletto abate di Flavigny. Morì nel 788. Da una campagna in Alvernia riportò le reliquie di San Préjet (Præjectus, o San Prix, ex vescovo di Clermont-Ferrand, martire a Volvic il 25 gennaio 676). In questo periodo c'era un importante scriptorium a Flavigny.

Carlo il Calvo nominò Egil de Prüm abate di Favigny nell'860. Era in contatto con Loup de Ferrières e con Raban Maur de Fulda. Secondo Hugues de Flavigny, il 22 marzo 864, procedette al trasferimento delle reliquie di Santa Regina da Alise-Sainte-Reine alla cripta della chiesa abbaziale dove si trovavano già le reliquie di San Préjet . A questo periodo risale la parte più antica della chiesa abbaziale: la cripta carolingia.

Nell'877, Adalgaire, vescovo di Autun, ottenne da papa Giovanni VIII, su raccomandazione di Carlo il Calvo, l'integrazione delle rendite dell'abbazia di Flavigny e della signoria di Alise in quelle del vescovo.

Papa Giovanni VIII consacrò la sua chiesa abbaziale il 28 ottobre 878 quando venne al Concilio di Troyes. Possedendo molte reliquie, attira molti pellegrini. Subì poi un lungo declino a partire dal XII secolo a causa della concorrenza dei nuovi centri di pellegrinaggio di Vézelay e dell'abbazia di Saint-Martin d'Autun.

Dall'877 passò sotto l'autorità dei vescovi di Autun e dei duchi di Borgogna, dieci anni dopo, i Normanni furono a Flavigny. Il famoso cronista Hugues de Flavigny racconta che otto monaci o servi furono uccisi. Nel 906 l'abbazia divenne proprietaria delle saline di Grozon.

Nel 1096, Hugues de Flavigny[1], divenuto famoso per la sue cronache, fu eletto abate. Al tempo sestenitore di Gregorio VII entrò in conflitto con il cenobio e fu costretto ad abbandonare l'abbazia nel 1101.

Durante la Guerra dei Cent'anni, subì l'invasione delle truppe inglesi, poi le conseguenze delle Guerre di Religione, segnarono il suo indebolimento temporale e spirituale che continuò con l'istituzione del regime di commenda introdotto dal 1530.

Nel XVII secolo, l'edificio era in uno stato deplorevole quando i benedettini della congregazione di San Mauro vi si stabilirono nel 1644. Intrapresero importanti lavori che durarono fino alla metà del secolo successivo.

Nel 1791, l'abbazia fu venduta come bene nazionale e gli edifici ospiarono stabilimenti per la lavorazione dell'anice. La chiesa abbaziale e parte dell'abside furono distrutte all'inizio dell'ottocento. È possibile visitare la sua cripta carolingia.

Note
  1. Già durante il suo soggiorno a Digione, probabilmente su richiesta dell'abate Jarento e dell'arcivescovo Ugo, aveva iniziato una cronaca in lingua latina della storia del mondo dalla nascita di Cristo fino ai suoi tempi (Chronicon Virdunense seu Flaviniacense). Possediamo questa cronaca in due libri: il primo, che si estende fino all'anno 1002, è poco più che una compilazione vagamente pianificata e la sua importanza è interamente dovuta ai frammenti di opere perdute più antiche che contiene; il secondo copre gli anni dal 1002 al 1112 ed è prezioso soprattutto per la storia della Lorena, e anche per la storia ecclesiastica della Francia.
  2. cfr. (EN) Bishop René de Bresche de La Trémoille, O.S.B. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  3. cfr. (EN) Bishop Michel-Celse-Roger de Rabutin de Bussy † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Collegamenti esterni