Ippolito II d'Este
Ippolito II d'Este (Ferrara, 25 agosto 1509; † Roma, 2 dicembre 1572) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Biografia
Nascita e formazione
Ippolito nacque a Ferrara il 25 agosto 1509. Figlio minore di Alfonso I d'Este[1] e Lucrezia Borgia[2]. Nipote di papa Alessandro VI e del cardinale Ippolito I d'Este[3]. Zio del cardinale Luigi d'Este[4]. Altri cardinali della famiglia furono Alessandro d'Este, Rinaldo d'Este seniore[5] e Rinaldo d'Este jumiore[6]. Noto come il cardinale di Ferrara.
Fu Educato a Ferrara fino al 1525, ebbe come precettori Celio Calcagnini[7] e Fulvio Pellegrino Morato[8]. Completò gli studi presso l'Università di Padova e alla corte francese.
Primi anni di vita
Seguì la sua vocazione e la carriera ecclesiastica, e con l'aiuto dello zio il cardinale Ippolito I d'Este. Nel 1519 ricevette gli ordini minori e fu nominato Amministratore apostolico della sede di Milano cedutagli dallo zio quando aveva solo dieci anni. Nel 1536, re Francesco I di Francia, lo chiamò alla sua corte.
Non si dispongono informazioni sull'ordinazione presbiterale e sulla consacrazione vescovile.
Ministero episcopale
Il 20 maggio 1519 fu nominato Amministratore apostolico della sede metropolitana di Milano fino al compimento dell'età canonica di ventisette anni. Ricevette il pallio il 12 aprile 1521. Non visitò l'arcidiocesi per trent'anni. Rassegnò le dimissioni dall'amministrazione il 19 marzo 1550 a favore di Giovan Angelo Arcimboldi. Nominato nuovamente amministratore della sede metropolitana di Milano nel 1555, si dimise il 16 dicembre 1556. La sua promozione al cardinalato fu richiesta dal re Francesco I di Francia.
Cardinalato
Creato cardinale diacono e riservato in pectore nel concistoro del 20 dicembre 1538 su richiesta del re di Francia. Fu pubblicato nel concistoro del 5 marzo 1539. Ricevette la berretta rossa il 27 ottobre 1539 e la diaconia di Santa Maria in Aquiro il 10 novembre 1539.
Il 29 ottobre 1539 prese l'Amministratore della sede metropolitana di Lione cedutagli da Charles de Guise de Lorraine (cardinale di Lorena)[9], da cui rassegnò le dimissioni l'11 maggio 1551.
A marzo 1540 Gaspare Contarini gli chiese di perorare un intervento del re presso i Turchi, che tenevano in ostaggio il suo fratellastro.
Il 1º gennaio 1541 fu abate commendatario dell'abbazia di Chaalis. Il 26 aprile 1542 il cardinale Luigi Borbone[10] gli cedette in administrationem la sede di Tréguier. Rassegnò le dimissioni dall'amministrazione il 26 novembre 1548 a Jean Jouvenel des Ursins (Giovenale Orsini)[11].
Il 23 gennaio 1547 fu nominato amministratore della sede di Autun che resse per un anno. Per la sua amicizia con Francesco I era uno degli italiani più influenti in Francia. Quando Francesco I morì (31 marzo 1547), Ippolito fu uno dei pochi che seppero conservare il favore del successore Enrico II[12], tanto che il 27 aprile 1548 fu nominato Cardinale protettore di Francia presso la corte in luogo del cardinale Agostino Trivulzio deceduto il 30 marzo. Il nuovo re di Francia prorogò di un anno la sua nomina a vescovo e lo nominò di nuovo alla sede di Autun il 4 o 14 giugno 1548. Rassegnò le dimissioni dal governo della sede il 17 giugno 1550.
Oltre alle numerose abbazie che ottenne in commenda, in seguito rivestì le seguenti rilevanti cariche:
- cardinale elettore al conclave del 1549-1550 che si protrasse dal 29 novembre 1549 al 7 febbraio 1550 e che elesse papa Giulio III. Fu uno dei principali esponenti della corrente filo-francese a Roma e occupò una posizione di primo piano nella lista dei "papabili". Alla fine diede il suo appoggio al candidato Giovanni Maria Ciocchi del Monte.
- governatore della città di Tivoli nominato da papa Giulio III, dal 1549 al 1560. Ne prese possesso il 9 settembre 1550 e vi si trattenne fino al 28 ottobre. Mancò da Tivoli fino al 1560, a parte una breve visita nell'estate del 1555;
- amministratore apostolico della sede metropolitana di Narbonne. Nominato dal re di Francia in persona il 27 giugno 1550 dopo la morte del cardinale di Lorena[9]. Lo stesso giorno cedette la diocesi di Autun e il 22 aprile 1551 di Narbonne;
- amministratore apostolico della sede metropolitana di Auch il 22 aprile 1551, fino allora tenuta dal cardinale François de Tournon[13]. La sede di Auch fu scambiata con la sede di Narbonne. L'11 maggio 1551 cedette al de Tournon[13] l'arcidiocesi di Lione. Rassegnò l'amministrazione in favore del nipote cardinale Luigi d'Este, l'8 ottobre 1563;
- governatore del Ducato di Parma in nome della Francia dal 1552 al 1554;
- cardinale elettore al conclave dell'aprile 1555 che elesse papa Marcello II. Il cardinale Ippolito fu nuovamente uno dei papabili;
- cardinale elettore al conclave del maggio 1555 che elesse papa Paolo IV. Di nuovo fu papabile, ma la sua probabile candidatura fu indebolita sia dai rivali francesi, sia dai Farnese[14] e dal partito imperiale. Dopo l'elezione di Paolo IV Ippolito d'Este cadde in disgrazia: il 5 settembre fu accusato di simonia sia prima, sia dopo il conclave e di condurre "una vita licenziosa e dissoluta". Gli fu vietato di tornare a Roma e gli fu revocato il governatorato di Tivoli. Perse anche l'arcivescovato di Milano. Dopo la morte di Giovan Angelo Arcimboldi (6 aprile 1555), Ippolito avocò il titolo in base al regressus, ma il 16 dicembre lo cedette nuovamente a Filippo Archinto[15].
- cardinale elettore al conclave del 1559 che elesse papa Pio IV. Il 10 luglio 1559 morì il re di Francia Enrico II[12] e gli successe il minorenne Francesco II[16]. Il mese successivo (18 agosto) morì anche Paolo IV e Ippolito poté finalmente tornare a Roma con l'intenzione di farsi eleggere papa, ma senza successo. Il 20 maggio 1560 ottenne di nuovo il governatorato di Tivoli e fu riammesso alla Curia;
- legato pontificio nel Patrimonio di San Pietro il 26 aprile 1560 per due anni; inoltre entrò a far parte di una commissione "per la riforma dei costumi", insieme con i cardinali Tournon[13], Rodolfo Pio[17], Giovanni Gerolamo Morone[18], Cristoforo Madruzzo[19], Alessandro Farnese, Guido Ascanio Sforza e Carlo Borromeo;
- legato a latere presso il re di Francia il 2 giugno 1561. La missione mirava a salvaguardare gli interessi della Chiesa cattolica in quel paese e a risolvere la questione della controversia tra la Chiesa e gli Ugonotti[20];
- amministratore apostolico di nuovo della sede metropolitana di Lione dal 24 aprile 1562 al 14 luglio 1564. Ippolito aveva anche istruzioni di avvicinare il legato inglese nel tentativo di persuadere Elisabetta I Tudor[21] a tornare alla Chiesa cattolica e ad avviare trattative con Maria Stuarda[22];
- amministratore apostolico della sede metropolitana di Arles dal 1562 al 1567;
- amministratore apostolico di Narbonne, di nuovo, che l'8 ottobre 1563 il cardinale Francesco Pisani gli restituì e che Ippolito conservò fino alla morte. Lo stesso giorno Ippolito cedette al nipote Luigi la sede di Auch;
- amministratore apostolico di Arles che scambiò Lione, carica che avrebbe definitivamente lasciato nel 1567;
- cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata, 8 ottobre 1564;
- cardinale presbitero. Optò per questa carica il 1º marzo 1564, ma era assente per malattia e il cardinale Vitellozzo Vitelli fece l'opzione per lui;
- cardinale diacono in commenda della diaconia di Santa Maria in Via Lata dall'8 ottobre al 4 dicembre 1564;
- cardinale diacono di Santa Maria in Aquiro, l'8 dicembre 1564;
- cardinale diacono di Santa Maria Nuova, il 13 aprile 1565;
- cardinale elettore al conclave del 1565-1566 che si protrasse dal 20 dicembre 1565 al 7 gennaio 1566 e che elesse papa Pio V. Tentò di nuovo di farsi eleggere papa, ma senza alcun risultato. La sua candidatura naufragò per l'opposizione del partito spagnolo. Decisivo fu anche il mancato appoggio del cardinale Carlo Borromeo;
- reggente di Ferrara, 1566;
- cardinale elettore al conclave del 1572, che elesse papa Gregorio XIII. Anche in questo conclave le speranze di Ippolito di essere eletto non si concretizzarono;
- cardinale protettore delle arti, fece costruire Villa d'Este a Tivoli.
Amante delle arti e dell'architettura
Acquistò da Camillo Orsini[23] il palazzo di Monte Giordano[24]. Girolamo da Carpi[25] entrò al suo servizio nell'agosto 1549. Nello stesso anno si unì al suo seguito anche Pirro Ligorio[26], assunto come "antiquario", che nello stesso anno dipinse un fregio nell'atrio maggiore del palazzo di Monte Giordano; restò al servizio di Ippolito fino al 1555.
A Ferrara fece restaurare i palazzi di Belfiore[27], avuti in eredità da suo padre, e San Francesco. In Francia commissionò a Sebastiano Serlio[28] un piccolo ma lussuoso palazzo a Fontainebleau[29], ultimato nel 1546.
Migliorò la sua villa di Tivoli e le sue collezioni artistiche romane. Pirro Ligorio[26] entrò al servizio di Ippolito con un incarico e l'anno successivo lo appoggiò per l'assunzione presso la corte ferrarese come "antiquario ducale". Anche Oberto Foglietta[30] fu al suo servizio. La collezione di sculture fu accresciuta mediante acquisti dalla famiglia Chigi e mediante nuovi scavi, come quelli effettuati nel 1570 presso la vigna Ronconi.
Giovanni Pierluigi da Palestrina entrò al suo servizio il 1º agosto 1567 per restarvi fino a marzo 1571. Anche Nicola Vicentino[31], musicista giunto da Ferrara negli anni quaranta, lavorò presso di lui fino al 1563, quando divenne maestro di cappella nel duomo di Vicenza.
Morte
Morì a Roma il 2 dicembre 1572 dopo una breve malattia. Fu trasferito a Tivoli, i funerali ebbero luogo nella chiesa di San Francesco, nome con cui era comunemente conosciuta la chiesa di Santa Maria Maggiore, annessa alla villa che aveva ricevuto in dono da papa Giulio III. È sepolto in quella stessa chiesa. Furono celebrati solenni funerali a Ferrara.
Prima iscrizione |
D.O.M.
IPPOLITO. ET. ALOYSIO. PRINCIBVS. ATESTINI. |
Seconda iscrizione sotto la prima |
ALESSANDRO. CARTA. ATESTINI.
ROMÆ OBIIT. MORIRE. XIII. MAI. MDCXXIV. |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Abate commendatario di Notre-Dame de Breteuil | Successore: | |
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Jean du Bellay | 31 maggio 1535-2 dicembre 1572 | Luigi d'Este |
Predecessore: | Abate commendatario di Jumièges | Successore: | |
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François II de Fontenay | 1º gennaio 1539-2 marzo 1549 | Gabriel Le Veneur de Tillières |
Predecessore: | Cardinale diacono e presbitero di Santa Maria in Aquiro | Successore: | |
---|---|---|---|
Marino Ascanio Caracciolo | 10 novembre 1539-13 aprile 1565 Titolo presbiterale pro illa vice dall'8 ottobre 1564 |
Benedetto Lomellini |
Predecessore: | Abate commendatario di Chaalis | Successore: | |
---|---|---|---|
Simon Postel | 1º gennaio 1541-16 febbraio 1560 | Luigi d'Este |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Tréguier | Successore: | |
---|---|---|---|
Luigi di Borbone-Vendôme | 26 aprile 1542-26 novembre 1548 | Jean Jouvenel des Ursins (vescovo) |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Autun | Successore: | |
---|---|---|---|
Jacques Hurault de Cheverny (vescovo) |
23 gennaio 1547-17 giugno 1550 | Philibert Dugny de Courgengoux, O.S.B. (vescovo) |
Predecessore: | Abate commendatario di Sainte-Marie de Fontfroide | Successore: | |
---|---|---|---|
Agostino Trivulzio | 30 marzo 1548-2 dicembre 1572 | Jean VI Massey |
Predecessore: | Abate commendatario di Notre-Dame de Lyre | Successore: | |
---|---|---|---|
Gabriel Le Veneur de Tillières | 2 marzo 1549-2 dicembre 1572 | Luigi d'Este |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Novara | Successore: | |
---|---|---|---|
Giovanni Angelo Arcimboldi (vescovo) |
19 marzo 1550-18 novembre 1551 | Giulio della Rovere |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Narbona | Successore: | |
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Giovanni di Lorena | 27 giugno 1550-22 aprile 1551 | François II de Tournon | I |
| |||
Francesco Pisani | 8 ottobre 1563-2 dicembre 1572 | Simon Vigor (arcivescovo metropolita) |
II |
Predecessore: | Abate commendatario di Boulbonne | Successore: | |
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Amanieu de Foix | 1º gennaio 1551-2 dicembre 1572 | Luigi d'Este |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Auch | Successore: | |
---|---|---|---|
François II de Tournon (arcivescovo metropolita) |
22 aprile 1551-8 ottobre 1563 | Luigi d'Este |
Predecessore: | Abate commendatario di Saint-Georges de Boscherville | Successore: | |
---|---|---|---|
Louis de Brézé | 1º gennaio 1556-2 dicembre 1572 | Luigi d'Este |
Predecessore: | Abate commendatario di Saint-Pierre de Flavigny | Successore: | |
---|---|---|---|
Philibert Dugny de Courgengoux | 28 settembre 1557-2 dicembre 1572 | Regnaud Clutin |
Predecessore: | Abate commendatario di Sainte-Trinité de Tiron | Successore: | |
---|---|---|---|
Jean du Bellay | 16 febbraio 1560-1º gennaio 1563 | René de Birague |
Predecessore: | Abate commendatario di Pontigny | Successore: | |
---|---|---|---|
Jean du Bellay | 16 febbraio 1560-2 dicembre 1572 | Luigi d'Este |
Predecessore: | Abate commendatario d'Ainay | Successore: | |
---|---|---|---|
François II de Tournon | 22 aprile 1562-17 giugno 1566 | Vespasiano Gribaldi |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Arles | Successore: | |
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Antoine I d'Albon (arcivescovo metropolita) |
1º gennaio 1562-17 giugno 1566 | Prospero Santacroce |
Predecessore: | Abate commendatario di Prémontré | Successore: | |
---|---|---|---|
Francesco Pisani, O.Praem. | 18 maggio 1562-2 dicembre 1572 | Jean XIV Despruets, O.Praem. |
Predecessore: | Abate generale dell'Ordine dei Canonici Regolari Premostratensi | Successore: | |
---|---|---|---|
Francesco Pisani, O.Praem. | 18 maggio 1562-2 dicembre 1572 | Jean XIV Despruets, O.Praem. |
Predecessore: | Abate commendatario di Notre-Dame de Longpont | Successore: | |
---|---|---|---|
Guillaume d'Avançon | 1º gennaio 1563-2 dicembre 1572 | Louis I de La Chambre |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Saint-Jean-de-Maurienne | Successore: | |
---|---|---|---|
Brandolesius de Trottis (vescovo) |
1º gennaio 1564-21 novembre 1567 | Pierre de Lambert, O.S.A. (vescovo) |
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata | Successore: | |
---|---|---|---|
Guidascanio Sforza | 8 ottobre - 4 dicembre 1564 | Vitellozzo Vitelli |
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Maria Nuova | Successore: | |
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Federico Gonzaga | 13 aprile 1565-2 dicembre 1572 | Filippo Guastavillani |
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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