René de Birague




René de Birague Cardinale | |
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Ignoto, Ritratto del cardinale René de Birague (XVIII secolo), olio su tela; Reggia di Versailles | |
Età alla morte | 76 anni |
Nascita | Milano 3 febbraio 1507 |
Morte | Parigi 24 novembre 1583 |
Sepoltura | Chiesa di Sainte-Catherine de Val des Écoliers (Parigi) |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Creato Cardinale |
21 febbraio 1578 da Gregorio XIII (vedi) |
Cardinale per | 5 anni, 9 mesi e 3 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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René de Birague, noto anche come Renato Birago (Milano, 3 febbraio 1507; † Parigi, 24 novembre 1583), è stato un cardinale e nobile italiano.
Cenni biografici
Nato il 3 febbraio 1507 a Milano. Patrizio milanese. È anche elencato come Renato Birago; il suo cognome è anche elencato come Biraghe e Biragro. Figlio di Giangiacomo Galeazzo Birago, ambasciatore del duca di Milano in Francia, e di Anna Trivulzio.
Formazione e attività giovanile
Fu mandato ad Avignone per studiare ma la morte del padre lo fece tornare a Milano per occuparsi degli affari di famiglia. Ha conseguito il dottorato in giurisprudenza ed è stato ammesso al Collegio d'avvocati di Milano nel 1536.
Durante le guerre d'Italia, quando la Francia perse definitivamente il Milanese, la famiglia seguì il partito francese; lui e i suoi tre fratelli, Luigi, Pietro e Carlo, dovettero fuggire in Francia per evitare la vendetta di Luigi Sforza, duca di Milano. Dichiarato traditore dal governo spagnolo, le sue ricchezze furono confiscate il 28 giugno 1536; fu parzialmente restaurato nel 1556. Re Francesco I di Francia lo nominò consigliere del Parlamento di Parigi. Più tardi, durante il controllo francese del Piemonte, Maestro delle Richieste del Parlamento di Torino, 1539 e il suo presidente nel 1543. Sposatosi con Valentina Balbiano, ebbero due figli, Vespasiano, che morì in tenera età, e Francesca.
Attività politica in Francia
Alla morte della moglie Valentina a Parigi il 21 dicembre 1572, entrò nello stato ecclesiastico e divenne chierico di Milano. Presidente del Consiglio Superiore di Pinerolo, 9 gennaio 1563, ambasciatore francese al Concilio di Trento, aprile 1563 e, successivamente, il 27 giugno 1563, presso l'imperatore Ferdinando I e a Massimiliano II, re dei Romani. Ottenne le lettere di naturalizzazione nel settembre 1565 e prese il nome di René de Birague. Accompagnò il re nel suo viaggio in Guyenne. Procuratore e luogotenente generale a Lione, Forestz e Beaujolis, dal settembre 1565 al 1568. Sovrintendente alle Finanze, 1568-1570. Cavaliere dell'Ordine di San Michele. Nel 1570 il re Carlo IX lo nominò custode del sigillo del regno francese e, come tale, membro del consiglio segreto reale.
A causa di questo incarico, partecipò alla riunione segreta del consiglio che decise il massacro della notte di Saint-Barthélemy, il 24 agosto 1572; in quel momento si trovava nella camera del re Carlo IX con i duchi di Guisa e Nevers, Tavannes e Retz, quando la regina Caterina de' Medici fece determinare il re, che era indeciso. Nominato cancelliere di Francia come ricompensa per la sua partecipazione a quell'azione, il 17 marzo 1573.
Sacerdozio: fu ordinato presbitero a Milano, ma non è stata ritrovata alcuna informazione.
Episcopato
Eletto vescovo di Lodève nel 1573[1][2]. Abate commendatario di Flavigny, Longpont e Saint-Pierre di Sens. Priore di Sauvigny e Sainte-Catherine de Val des Ecoliers. Nel settembre 1578 si dimise dall'incarico di custode del sigillo ma mantenne il titolo di cancelliere. Promosso al cardinalato su istanza del re Enrico III di Francia.
Cardinalato
Creato cardinale presbitero nel concistoro del 21 febbraio 1578, non ha mai ricevuto il cappello cardinalizio e un titolo. Commendatore dell'Ordine di Santo Spirito il 31 dicembre 1579. Si dimise dal governo della sede nel 1580. Per la sua forte opposizione ai Protestanti, fu chiamato martello degli eretici.
Morte
Morto il 24 novembre 1583 a Parigi. Sepolto nella Chiesa di Sainte-Catherine de Val des Écoliers, Parigi, nella cappella che fece costruire. Era piuttosto povero quando morì.
Onorificenze
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Commendatore dell'Ordine dello Spirito Santo |
![]() |
Cavaliere dell'Ordine di San Michele |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Amministratore apostolico di Lodève | Successore: | ![]() |
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Alfonso di Vercelli (vescovo) |
1º ottobre 1573 - 12 aprile 1578 | Christophe de l'Estang (vescovo) |
Predecessore: | Abate commendatario di Saint-Pierre de Flavigny | Successore: | ![]() |
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Regnaud Clutin | 11 novembre 1575 - 24 novembre 1583 | Louis de Birague |
Predecessore: | Abate commendatario di Notre-Dame de Longpont | Successore: | ![]() |
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Luigi d'Este | 1º gennaio 1578 - 24 novembre 1583 | Gaspard de Birague |
Predecessore: | Abate commendatario di Sainte-Trinité de Tiron | Successore: | ![]() |
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René Laubier | 1º gennaio 1578 - 24 novembre 1583 | Philippe Desportes |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Lavaur | Successore: | ![]() |
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Pierre de Faur (vescovo) |
21 novembre 1582 - 24 novembre 1583 | Claude du Vergier (vescovo) |
Note | |
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Bibliografia | |
Collegamenti esterni | |
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Voci correlate | |
- Amministratori apostolici di Lodève
- Abati commendatari di Saint-Pierre de Flavigny
- Abati commendatari di Notre-Dame de Longpont
- Abati commendatari di Sainte-Trinité de Tiron
- Amministratori apostolici di Lavaur
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