Abbazia territoriale di San Maurizio d'Agauno

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Abbazia territoriale di San Maurizio d'Agauno
Abbatia Territorialis S. Mauritii Agaunensis
Chiesa latina
32126 St-Maurice 1990-06-03.jpg
Abate territoriale Jean-César Scarcella, C.R.A.
Sede Saint Maurice
Suffraganea
Sede immediatamente soggetta alla Santa Sede
Coat of arms of St-Maurice abbey.svg
Stemma
Nazione bandiera Svizzera
Parrocchie 5
Sacerdoti 31 di cui 1 secolari e 30 regolari
167 battezzati per sacerdote
36 religiosi 1 religiose
8.400 abitanti in 9.085 km²
5.200 battezzati (61,9% del totale)
Eretta 515
Rito romano
Indirizzo
C.P. 142, CH-1890 Saint-Maurice, Valais, Suisse
Coordinate geografiche
46°12′50″N 7°00′15″E / 46.213889, 7.004167 bandiera Svizzera
Mappa di localizzazione New: Svizzera
Abbazia territoriale di San Maurizio d'Agauno
Abbazia territoriale di San Maurizio d'Agauno
Collegamenti esterni
Dati online 2021 (gc ch)
Collegamenti interni
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L'abbazia territoriale di San Maurizio d'Agauno (in latino: Abbatia Territorialis S. Mauritii Agaunensis) è una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede.

Territorio

Si trova nel canton Vallese in Svizzera.

Storia

L'abbazia ebbe un ruolo importante nella storia di questa regione. È la più antica dell'Europa occidentale ad essere stata occupata in modo stabile.

Quest'abbazia sorge presso una sorgente che già in epoca romana era sede di un tempio dedicato alle ninfe, secondo altre fonti letterarie, al dio Mercurio.

Le fonti agiografiche fanno risalire a Teodoro, primo vescovo di Martigny, la costruzione nel 381 del primo santuario dedicato a San Maurizio e ai legionari della legione Tebea, santuario che venne poi ampliato nel V secolo.

L'abbazia venne fondata il 22 settembre 515 dal re burgundo San Sigismondo. Il padre Gondebaudo era invece di religione ariana. Dopo la salita al trono nel 516, fece dell'abbazia un luogo di pellegrinaggi per il suo popolo che lo seguì nell'adesione alla fede cattolica.

La prima basilica data di questo periodo, come il battistero, con un fonte battesimale a immersione parziale. Fonte battesimale che è ancora visibile.

La basilica venne orientata est - ovest, ai piedi di uno sperone di roccia. L'intero centro monastico fu molto fiorente nei due secoli che seguirono. Nel 574 subì il sacco dei Longobardi, ma appena questi lasciarono la regione venne immediatamente ricostruito. Dopo i primi due secoli il numero dei monaci incominciò a diminuire. Nell'VIII secolo e nel IX secolo alcuni terremoti distrussero la basilica che venne sempre ricostruita sulle stesse fondamenta.

Il re franco Carlo il Calvo, ottenne il possesso dell'abbazia da suo zio materno Uberto. Sposata in seconde nozze la concubina Richilde delle Ardenne accordò a suo nipote Bosone V di Provenza il possesso del convento.

Re Sigismondo, che vi si rifugiò dopo aver ucciso il proprio figlio Sigerico (522), per espiare questa tremenda colpa istituì la laus perennis (lode perenne): i monaci vi si alternavano senza soluzione di continuità nella preghiera. Questa forma di preghiera venne mantenuta fino al IX secolo.

Nell'888 vi fu incoronato il primo re di Borgogna Rodolfo.

Amedeo III di Savoia che ne fu l'abate laico tra il 1103 e 1147, aiutò molto la rinascita dell'abbazia. I re delle due Borgogne vi si facevano incoronare.

Nel 1128 i canonici che nel frattempo avevano sostituito i monaci, abbracciarono la regola di sant'Agostino.

Dopo che un terremoto distrusse la basilica nel XVII secolo la nuova costruzione venne orientata nord-sud.

Il ruolo politico dell'abbazia venne meno a partire dal 1798 con la rivoluzione vallesana; essa diventò abbazia territoriale.

Il 3 luglio 1840 con il breve In amplissimo di papa Gregorio XVI agli abati di San Maurizio fu concesso in perpetuo il titolo di vescovi di Betlemme. Il 4 agosto dello stesso anno lo stesso papa con il breve Ea est dignitas concesse all'abbazia numerosi privilegi.

I confini dell'abbazia territoriale con la diocesi di Sion furono sanciti l'11 ottobre 1933 con la bolla Pastoralis cura di papa Pio XI.

L'ultimo edificio venne eretto dopo l'ennesima distruzione a causa del terremoto e ottenne il titolo di basilica nel 1948.

Cronotassi degli abati

Statistiche

Fonti
Voci correlate