Bartolomeo Aicardi Visconti
Bartolomeo Aicardi Visconti Vescovo | |
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Età alla morte | 55 anni |
Nascita | San Giorgio di Lomellina 1402 |
Morte | Novara 28 aprile 1457 |
Sepoltura | nessuna informazione trovata |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato vescovo | 4 novembre 1429 da papa Martino V |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Creazione a pseudocardinale |
12 aprile 1440 dall'antipapa Felice V |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Bartolomeo Aicardi Visconti (San Giorgio di Lomellina, 1402; † Novara, 28 aprile 1457) è stato un vescovo e pseudocardinale eletto italiano.
Cenni biografici
Nacque nel 1402 a San Giorgio di Lomellina da Domenico Aicardi, che nel 1415 fu autorizzato ad aggiungere Visconti al suo cognome dopo aver denunciato una congiura contro il duca di Milano, Filippo Maria Visconti.
Formazione e attività diplomatica
Bartolomeo studiò a Pavia dove si laureò in utroque iure nel 1426. Intrapresa la carriera ecclesiastica e divenuto chierico, venne eletto da Martino V nel 1429, a soli 27 anni, vescovo di Novara.
In questa sede ebbe come proprio segretario Enea Silvio Piccolomini (futuro papa Pio II). Partecipò al concilio di Basilea, che nel 1432 lo incaricò d'ottenere l'adesione del re Carlo VII di Francia.
Durante la propria carriera, fu più volte ambasciatore per conto dei Visconti. Nel 1435 andò a Firenze come ambasciatore del duca Filippo Maria presso papa Eugenio IV, che si era rifugiato in quella città. Ivi, d'accordo con Niccolò Piccinino[1], ordì una congiura per impadronirsi del pontefice e portarlo a Milano, nelle mani del duca; ma fu scoperto e processato (giugno 1435). Nella sua difesa dichiarò che il duca era all'oscuro di tutto, rendendo così possibile, nell'agosto seguente il successo dell'arbitrato sulle questioni pendenti tra i due sovrani. Privato del vescovato, ma restituito a libertà (per intercessione, pare, del cardinale Niccolò Albergati), l'Aicardi tornò a Milano e quindi a Basilea. Aderì allo scisma di Basilea, nominando l'antipapa Felice V.
Cardinalato
Dopo essere stato creato cardinale in pectore dallo stesso antipapa nel suo primo concistoro del 12 aprile 1440, fu presente alla consacrazione dell'antipapa il 24 luglio seguente. Rinunciò al cardinalato su richiesta del duca di Milano nel dicembre 1456.
Alla morte di Filippo Maria Visconti[2], nel 1447, si schierò con Francesco Sforza[3], di cui divenne consigliere e segretario a partire dall'11 marzo 1450. Negli ultimi anni della sua vita divenne oratore ducale presso la Santa Sede.
Morte
Morì a Novara il 28 aprile 1457.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Novara | Successore: | |
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Pietro de Giorgi[4] | 4 novembre 1429 - 28 aprile 1457 | Jacopo Filippo Crivelli[5] |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Pseudocardinali per nome
- Pseudocardinali eletti il 12 aprile 1440
- Pseudocardinali creati dall'antipapa Felice V
- Vescovi di Novara
- Vescovi italiani del XV secolo
- Italiani del XV secolo
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