Beata Clelia Merloni
Beata Clelia Merloni, A.S.C.J. Religiosa | |
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Beata | |
Fondatrice delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù | |
Età alla morte | 69 anni |
Nascita | Forlì 10 marzo 1861 |
Morte | Roma 21 novembre 1930 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 3 novembre 2018, da Francesco |
Ricorrenza | 20 novembre |
Collegamenti esterni | |
Scheda nel sito della diocesi o congregazione |
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La Beata Clelia Merloni (Forlì, 10 marzo 1861; † Roma, 21 novembre 1930) è stata una religiosa e fondatrice italiana dell'Istituto delle Suore Apostole del Sacro Cuore di Gesù.
Seguì un proprio cammino vocazionale, che la portò a aderire a varie case religiose, finché, sentendo il bisogno di un percorso diverso da quelli incontrati, fondò nel 1884 a Viareggio il primo Istituto delle Suore Apostole del Sacro Cuore di Gesù, con lo scopo di prestare assistenza ai fanciulli, ai bisognosi e agli emigranti.
L'Istituto si diffuse rapidamente in tutta Italia, in Brasile e negli Stati Uniti.
Biografia
Figlia di Teresa Brandinelli e Gioacchino Merloni, ricco industriale, crebbe immersa in un ambiente familiare precario, costretta a continui trasferimenti da un luogo all'altro a causa del lavoro del padre e sofferente per la morte della madre.
Clelia, all'età di 33 anni, vide in sogno la città di Viareggio, a lei sconosciuta. Decise quindi di mettersi in viaggio il 24 aprile 1894 con una sua amica Elisa Pederzini. Con Giuseppina D'Ingenheim, esse diventeranno le prime tre Apostole del Sacro Cuore di Gesù.
La compagnia, giunta alla stazione di Viareggio, si fermò a pregare nella vicina Chiesa della Madonna del Carmine per poi raggiungere la Chiesa di San Francesco (oggi nota come Chiesa di Sant'Antonio) nella quale furono accolte dai Frati Minori.
Il 30 maggio 1894 Padre Serafino Bigongiari inaugurò l'Istituto (in via Veneto) davanti alla comunità, presentando ai fedeli raccolti le tre prime Apostole del Sacro Cuore di Gesù. I membri dell'Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù si impegnavano a sostenere la Santa missione di Santa Margherita Maria Alacoque: far conoscere e amare a tutti il Sacro Cuore di Gesù.
Presto l'Istituto ospitò una scuola e, grazie alle finanze del padre, Clelia riuscì a concentrare l'opera di carità (che ora mirava ad accogliere orfani e persone anziane) in più palazzi della stessa città. Presto Clelia e le sue consorelle furono autorizzate a insegnare Catechismo ai fanciulli nei locali della Chiesa della SS. Annunziata, vicina ad altre delle loro sedi.
La Congregazione divenne presto numerosa e Clelia si applicò in varie e molte opere di carità anche al di fuori di Viareggio. Purtroppo dopo la morte del padre, a causa di una cattiva gestione dei soldi, le Sorelle furono costrette ad abbandonare Viareggio e le opere di carità che in essa erano scaturite.
La Congregazione, tuttavia, non si estinse e grazie all'aiuto di monsignor Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza, le opere della Congregazione furono promosse anche al di fuori dell'Italia, negli Stati Uniti d'America e in Brasile.
Clelia Merloni si ammalò gravemente, e, sempre confidando nel Sacro Cuore di Gesù, serenamente si spense all'età di 69 anni a Roma, il 21 novembre 1930. Il 3 novembre 2018 è stata proclamata beata da Papa Francesco.
Lo spirito dell'Istituto
Le Apostole del Sacro Cuore di Gesù, desiderose di porsi al servizio della Chiesa in una forma di vita più evangelica e fedeli al Carisma, sono chiamate:
- a coltivare tra le sorelle accoglienza reciproca, comunione fraterna, collaborazione, corresponsabilità e semplicità, sobrietà, testimonianza e povertà;
- a vivere e operare, inserite nel territorio e nella Chiesa locale, fedeli al Papa e al suo Magistero;
- a rendere viva ed efficace l'azione pastorale nelle opere, in cui si svolge la loro missione, con un ardore apostolico sempre più rinnovato;
- a curare la formazione dei laici, soprattutto dei giovani e dei collaboratori, rendendoli partecipi dello spirito dell'Istituto, perché diventino anche loro Apostoli della Evangelizzazione;
- a riattivare nell'Istituto l'originale espansione missionaria ad gentes: ad intra e ad extra aperta e sensibile ai poveri di ogni condizione e provenienza, con un'attenzione particolare alle nuove forme di povertà sociale.
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