Santa Margherita Maria Alacoque
Santa Margherita Maria Alacoque, V.S.M. Religiosa | |
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Santa | |
Vergine | |
Santa Margherita Maria Alacoque | |
Età alla morte | 43 anni |
Nascita | Verosvres 22 luglio 1647 |
Morte | Paray-le-Monial 17 ottobre 1690 |
Professione religiosa | 1670 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 18 settembre 1864, da Papa Pio IX |
Canonizzazione | 13 maggio 1920, da Benedetto XV |
Ricorrenza | 16 ottobre |
Altre ricorrenze | nel Rito Ambrosiano il 13 ottobre |
Attributi | giglio |
Patrona di | devoti del Sacro Cuore di Gesù |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
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Nel Martirologio Romano, 16 ottobre, n. 2 (nel Rito Ambrosiano il 13 ottobre):
17 ottobre, n. 12, ricorrenza secondaria:
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Santa Margherita Maria Alacoque Marguerite Marie Alacoque (Verosvres, 22 luglio 1647; † Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690) è stata una monaca e mistica francese.
Biografia
Quintogenita di Claude Alacoque e di Philiberte Lamyne. Suo padre era notaio reale e giudice della signoria di Terreau; sua madre era lei pure figlia di un notaio regio. Fu battezzata nella chiesa di Vérosvres il 25 luglio. A quattro anni andò a vivere nel castello della madrina di battesimo Marguerite de Foncrenne de Villiers. Nel 1655 ritornò in famiglia. In quello stesso anno l'11 dicembre morì il padre. Margherita Maria fu messa in collegio presso le Clarisse-Urbaniste di Charolles [1]. Rimane presso le Clarisse solo due anni perché si ammalò gravemente a tal punto da non poter nemmeno camminare. La guarigione giunse per un voto fatto alla Vergine Maria. Durante l'adolescenza Margherita e la sua famiglia vissero momenti difficili. La madre poco accorta negli affare affidò l'amministrazione dei beni di famiglia a un cognato firmando una rinuncia alle sue rendite, in cambio del mantenimento suo e dei suoi figli da parte del cognato. Ma la vera proprietaria e i suoi figli furono assimilati a dei domestici e trattati come tali dalla famiglia dell'amministratore [1].
Nel 1669 a 22 anni ricevette la Cresima e aggiunge "Maria" al nome di Margherita e il 20 giugno 1671, a 24 anni, entrò nel monastero della Visitazione di Paray-le-Monial. Fu ammessa alla professione, il 6 novembre 1672. Il 27 dicembre 1673 segnò per suor Margherita Maria l'inizio di un nuovo periodo della sua vita religiosa nel monastero della Visitazione, segnato da doni mistici particolari: tre rivelazioni nelle quali Gesù le manifestò il suo cuore. Da quel momento la figlia spirituale di San Francesco di Sales e di Santa Giovanna di Chantal, per ben 17 anni, ebbe colloqui con il Signore durante i quali Egli, nel chiamarla "discepola prediletta", le rivelò i segreti del cuore divino, ed ella imparò dal Maestro la scienza dell'amore.
Dal momento che non veniva presa sul serio e anzi per queste visioni veniva perseguitata dalle consorelle, il Signore le promise di mandarle un suo "servo fedele e amico perfetto". E in effetti, di lì a poco, divenne suo nuovo direttore spirituale il gesuita San Claudio de la Colombière e da questi fu sostenuta nel portare a compimento la missione affidatale da Gesù stesso: introdurre nella Chiesa cattolica il culto del Sacro Cuore.
Divenuta Maestra delle novizie, all'indomani della sua morte, avvenuta nel 1690, due sue discepole compilarono una "Vita di suor Margherita Maria Alacoque".
Culto
All'apertura canonica della sua tomba nel luglio 1830, il suo corpo fu trovato incorrotto e tale è rimasto, conservato sotto l'altare della cappella di Paray-le-Monial.
Il 18 settembre 1864 fu beatificata da Papa Pio IX e canonizzata nel 1920, durante il pontificato di Papa Benedetto XV. La sua memoria liturgica ricorre il 16 ottobre, mentre nel calendario delle ricorrenze religiose la festa in onore del Sacro Cuore di Gesù ricorre il venerdì successivo all'ottava della solennità del Corpus Domini.
Nel 1928 Papa Pio XI riconobbe nell'enciclica Miserentissimus Redemptor le visioni di Margherita Maria Alacoque, affermando che Gesù "si manifestò a Santa Margarita Maria".
Opere
I suoi scritti comprendono 142 lettere (1678-1690), 52 "Avvisi, esortazioni e istruzioni", preghiere, cantici e un'autobiografia. Nella prima edizione del 1920, la più completa data alle stampe, questi scritti raggiungono complessivamente le ottocento pagine.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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