Beata Eugenia Maria Ravasco
Beata Eugenia Maria Ravasco, C.C.I.M. Religiosa | |
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Beata | |
Fondatrice | |
Età alla morte | 55 anni |
Nascita | Milano 4 gennaio 1845 |
Morte | Genova 30 dicembre 1900 |
Professione religiosa | Genova, 6 dicembre 1868 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 27 aprile 2003, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 30 dicembre |
Collegamenti esterni | |
Scheda nel sito della diocesi o congregazione |
Nel Martirologio Romano, 30 dicembre, n. 12:
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Beata Eugenia Maria Ravasco (Milano, 4 gennaio 1845; † Genova, 30 dicembre 1900) è stata una filantropa, religiosa e fondatrice italiana dell'Istituto delle Suore Figlie dei Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria.
Vita
Eugenia Ravasco nacque a Milano il 4 gennaio 1845 terzogenita dei sei figli del banchiere genovese Francesco Matteo Ravasco e della nobildonna Carolina Mozzoni Frosconi. All'età di tre anni rimase orfana di madre e fu affidate alle cure di una zia Marietta Anselmi a Genova. Alcuni anni dopo rimase orfana anche del padre e i fratelli furono posti sotto la tutela del zio paterno Luigi.
Ereditò un ingente patrimonio e fu promessa in sposa a un marchese, ma Eugenia volle consacrarsi al Sacro Cuore di Gesù iniziando a prestare la sua opera nelle parrocchie e negli ospedali della città, sotto la guida del sacerdote Giuseppe Como e poi del padre gesuita Luigi Persoglio.
Nel 1868 perse anche la sorella in quello stesso anno, con il consenso del vicario della diocesi genovese monsignor Magnasco, fondò l'Associazione per il bene, i cui membri sarebbero divenuti le Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, congregazione da lei fondata, con lo scopo di creare scuole, associazioni e laboratori per i giovani, l'educazione degli adolescenti, specialmente dei bimbi poveri e l'assistenza degli ammalati.
Il 6 dicembre 1868 insieme alle prime 18 suore, Eugenia Ravasco emise i voti perpetui e con la collaborazione di padre Persoglio, formulò le regole per l'Istituzione.
Nel 1870 acquistò il palazzo dei marchesi Gropallo, situato sulla collina di Carignano, per costituirvi un educandato femminile, una scuola elementare e la Congregazione delle Madri Cristiane oltre che l'Opera della Dottrina Cristiana e degli esercizi spirituali per signore e signorine della città. Analoghe istituzioni furono da lei patrocinate a Levanto e a Colazza in provincia di Novara, oltre che in altre località italiane.
Nel 1882 arrivò il riconoscimento canonico e nel 1883 la Comunità venne aggregata all'ordine francescano dei Cappuccini; coinvolse vescovi e ministri per il progredire dell'Opera, viaggiò per la sua diffusione per l'Italia e l'Europa, scrisse oltre duemila lettere.
Fu una donna, che nella mischia del cambiamento storico-culturale del ottocento, volle promuovere la condizione della donna; la vita di madre Eugenia fu tutta per la Chiesa, i giovani e i poveri, attinse la sua forza nell'Eucaristia, prendendo come modelli i Cuori di Gesù e di Maria.
Madre Eugenia morì a Genova il 30 dicembre 1900, da prima tumulata nel cimitero cittadino a Staglieno e in seguito traslata nella cripta della casa madre dell'Istituto.
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