Beata Giuseppa Naval Girbès

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Beata Giuseppa Naval Girbès
Laica consacrata
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al secolo {{{alsecolo}}}
battezzata
Beata
Laica consacrata
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 72 anni
Nascita Algemesí in Valencia
11 dicembre 1820
Morte Algemesí
24 febbraio 1893
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
pontificato
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 25 settembre 1988, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 24 febbraio
Altre ricorrenze 6 novembre Arcidiocesi di Valencia (Spagna)
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
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Erede
Successore
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Onorificenze
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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 24 febbraio, n. 3:
« Nella città di Algemesí nel territorio di Valencia in Spagna, beata Giuseppa Naval Girbés, vergine consacrata a Dio nel mondo, dedita all'insegnamento del catechismo ai fanciulli. »

Beata Giuseppa Naval Girbès (in spagnolo Josefa) (Algemesí in Valencia, 11 dicembre 1820; † Algemesí, 24 febbraio 1893) è stata una docente e laica consacrata spagnola, perse la madre a tredici anni, da quel momento accudì la numerosa famiglia, a trent'anni sotto la guida del parroco Gaspar Silvestre, Josefa trasformò la casa in un laboratorio dove insegnava gratuitamente il ricamo e teneva lezioni di catechismo.

Biografia

Nacque a Algemesí in una famiglia contadina, figlia di Maria Josefa e Francisco Naval Girbés, prima di cinque figli. Battezzata col nome di Maria Josefa, era soprannominata Signora Pepa. Studiò presso la Scuola dell' Educazione, che dipendeva dalla cattedrale di Valencia. Sua madre morì quando lei aveva tredici anni per cui dovette accudire la famiglia e occuparsi dell'educazione dei suoi fratelli.

Da giovane consacrò la sua castità a Dio e iniziò una vita di preghiera e di perfezione evangelica, dedicata alle opere di carità e di apostolato, aiutando la parrocchia. Sotto la guida spirituale del pastore Gaspar Silvestre, Josefa fu coinvolta nell'insegnamento dei poveri che non potevano frequentare la scuola, consigliava le persone, aiutava le madri nell'educazione cristiana dei figli, ecc. La sua opera più importante fu, tuttavia, l'istruzione e la formazione dei giovani: avendo la possibilità di vivere per conto proprio, a 28 anni, nella sua casa, aprì una scuola gratuita di ricamo. Questa attività attrasse altre giovani e in breve tempo, la casa si mutò in un vero e proprio laboratorio, come risulta dalle testimonianze di don Bernardo Assensi:

« La scuola di ricamo era completamente gratuita e non accettava nemmeno regali da parte delle famiglie, ne speciali servizi da parte delle giovani. Ciascuna di esse portava il suo lavoro privato e Josefa le dirigeva nei loro lavori. Con tutto questo intercalava pie letture, preghiere e istruzioni di pietà, giaculatorie e cantici, poiché ciò che a lei più stava a cuore, era la formazione delle giovani, servendosi del laboratorio di ricamo. Tale era l'entusiasmo di quelle che frequentavano la sua casa che attiravano altre giovani. In questa maniera si allargò il raggio dell'attività apostolica di questa buona donna in proporzioni tali, che essa forse non aveva immaginato quando aprì il laboratorio. Tale era il suo zelo di fare il bene alla anime, che di fronte all'impossibilità di ammettere altre giovani, poiché non ce ne stavano di più a casa sua, si doleva di non poter giungere a tutte le giovani di Algamesí »

Entrò nel Terzo Ordine di Nostra Signora del Monte Carmelo e Santa Teresa di Gesù, ed ebbe una grande devozione per San Giovanni della Croce. Eccelleva nella carità verso gli orfani, gli emarginati e i malati e durante l'epidemia di colera che si verificò in Algemesí nel 1885 rischiò la vita per aiutare i malati.

Ammalata cronica trascorse gli ultimi due anni della sua vita a letto nella sua casa di Algemesí; morì circondata dalle sue figlie spirituali il 24 febbraio 1893 e sepolta nel locale cimitero con grande partecipazione di popolo. Il 20 ottobre 1946, le sue spoglie mortali furono traslate nella Parrocchia Basilica di San Giacomo di Algemesí.

Culto

Ispirato dal lavoro della beata, Bernardo Asensi Cubells (1889-1962), anch'egli di Algemesi, fondò la Congregazione dei Missionari della Divina Provvidenza, promosse la sua beatificazione e scrisse la sua biografia.

Il 25 settembre 1988 fu beatificata a Roma da papa Giovanni Paolo II, ed è attualmente aperto il processo di canonizzazione.

L'Arcidiocesi di Valencia celebra la festa liturgica il 6 novembre e la prima domenica dopo tale data; nel 2005 fece costruire a Santo Domingo il primo tempio dedicato alla beata.

Il Martirologio romano fissa la data di celebrazione al 24 febbraio.

Collegamenti esterni