Beata Maria Antonia Samà

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Beata Maria Antonia Samà
Vergine
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al secolo
battezzata
Beata
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Beata Maria Antonia Samà
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 77 anni
Nascita Sant'Andrea Ionio
2 marzo 1875
Morte Sant'Andrea Ionio
27 gennaio 1953
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il 18 dicembre 2017, da Francesco
Beatificazione 3 ottobre 2021, da Francesco
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 27 maggio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Onorificenze
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
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Beata Maria Antonia Samà (Sant'Andrea Ionio, 2 marzo 1875; † Sant'Andrea Ionio, 27 gennaio 1953) è stata una vergine italiana .

Cenni biografici

Mariantonia Samà nacque il 2 marzo 1875, pochi giorni prima della morte del padre. Fu la madre Marianna, contadina, a prendersene carico. Le loro condizioni di vita sono estremamente precarie. Nel 1886, all'età di 11 anni, Mariantonia si ammalò gravemente dopo aver bevuto in una palude. Tutti i trattamenti furono inefficaci. Non guarì che 8 anni più tardi, grazie a un esorcismo durato cinque ore di preghiera davanti al busto-reliquiario di San Bruno, presso l'abbazia di Santo Stefano del Bosco.

Due anni dopo, nel 1896, Mariantonia si ammalò di nuovo gravemente. Da quel momento in poi rimase paralizzata, costretta a letto, sdraiata con le ginocchia alzate, fino alla sua morte, cinquantasette anni dopo. Sostenuta da sua madre, ha sopportato questa prova con una fede straordinaria. La grande povertà della famiglia così come il freddo e il buio della piccola loro dimora, aumentarono le sofferenze fisiche dell'inferma e le preoccupazione della madre, ma esse non persero né il coraggio, né la fede, né la speranza.

Quando sua madre morì il 24 febbraio 1920 furono i parroci e le Suore riparatrici del Sacro Cuore e il padre Carmine Cesarano, C.SS.R., che se ne presero cura. Nel 1915 emise i voti privati di speciale consacrazione a Dio, si coprì il capo con il velo nero e da quel momento venne chiamata comunemente la Monachella di San Bruno.

Da allora la sua casa divenne un vero e proprio luogo di pellegrinaggio per gli abitanti del paese che venivano ad ascoltare i suoi consigli e ad affidarsi alle sue preghiere. Tre volte al giorno recitava il rosario con i suoi visitatori e riceveva regolarmente l'Eucaristia.

Morì dopo sessant'anni di letto il 27 maggio 1953, nella usa modesta abitazione.

Beatificazione

Già in vita Mariantonia ebbe reputazione di santità. Alla sua morte il 27 maggio 1953 i fedeli scrissero sulla sua tomba: Ha vissuto per Amore, per 60 anni si è purificata nell'Amore e ora dal Cielo mostra a tutti la via dell'Amore. Il 9 febbraio 2007 l'inchiesta per la sua beatificazione è stata ufficialmente aperta dall'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace allora retta da Mons. Antonio Ciliberti. La fase diocesana dell'indagine si è chiusa il 31 gennaio 2012 e trasmessa alla Congregazione per le cause dei Santi, incaricata della seconda fase. Il 20 dicembre 2017 papa Francesco dichiara Mariantonia Venerabile. È stata proclamata beata con Gaetana Tolomeo il 3 ottobre 2021, durante una Messa celebrata a Catanzaro dal Cardinale Marcello Semeraro.

Miracolo

Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 2004 una donna genovese pregò Mariantonia Samà per guarire dall'artrosi al ginocchio che era degenerata in paralisi. Al mattino, quando si svegliò, non sentiva più alcun dolore ed era totalmente guarita. L'indagine medica non ha potuto fornire una spiegazione scientifica per giustificare questa guarigione improvvisa e totale. Il 10 luglio 2020 papa Francesco ha riconosciuto questo miracolo attribuito all'intercessione di Mariantonia e ha firmato il decreto della sua beatificazione.

Culto

Nel 2003 le spoglie di Mariantonia Samà sono state traslate nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Sant'Andrea Apostolo dello Ionio per essere esposte alla venerazione dei fedeli.