Beata Maria Pierina De Micheli
Maria Pierina De Micheli Religiosa | |
---|---|
Età alla morte | 54 anni |
Nascita | Milano 11 settembre 1890 |
Morte | Centonara 26 luglio 1945 |
Vestizione | 15 ottobre 1913 |
Beatificazione | 30 maggio 2010, da Angelo Amato |
Beata Maria Pierina De Micheli (Milano, 11 settembre 1890; † Centonara, 26 luglio 1945) è stata una religiosa italiana. Fu battezzata appena nata nella Casa del Volto Santo. Dedicò tutta la vita a diffondere il culto del volto di Cristo. Lasciò traccia della sua vita interiore in un diario ritrovato dalle consorelle nella cella del convento dopo la sua morte, nel 1945. Fu beatificata nel 2010.
Biografia
Nacque a Milano da Cesare De Micheli e Luigia Radice. Lo stesso giorno fu battezzata con i nomi di Giuseppina, Franceschina, Giovanna e Maria, nella Parrocchia di San Pietro in Sala; furono padrini Angelo Candiani e Giovannina De Micheli in Candiani. Giuseppina fu così chiamata in memoria del fratello Giuseppe, morto poco prima all'età di tredici anni.
Il padre morì quando Giuseppina aveva due anni. La mamma non si perse d'animo, ma educò i sei figli ad avere sempre fiducia e a non risparmiarsi quando occorre fare del bene.
Infanzia e chiamata
Giuseppina fece la Prima Comunione nella sua parrocchia il 3 maggio 1898, mentre iniziavano gli scioperi che il generale Bava Beccaris avrebbe stroncato facendo sparare sugli scioperanti; qui ricevette anche la cresima, il 26 giugno.
Il Venerdì Santo 1902, a dodici anni d'età, Giuseppina si recò nella cappella di un istituto di suore vicino alla parrocchia per baciare il crocifisso; in quella circostanza, sentì una voce chiara, distinta, che le domandava: "Nessuno mi dà un bacio d'amore in volto, per riparare il bacio di Giuda?". La ragazza si guardò intorno, pensando che la voce fosse stata udita da tutti, ma notò che tutti continuavano a baciare la piaga del costato, le ferite dei chiodi. Allora attese il suo turno e baciò il Volto del crocifisso.
Frutto dell'educazione della madre fu l'entrata in seminario del fratello Riccardo[1], l'ingresso tra le Sacramentine di clausura della sorella Angelina, e la consacrazione religiosa dell'altra sorella Maria tra le Orsoline di San Carlo.
Fu proprio durante la vestizione di Maria che Giuseppina si sentì chiamata sulla stessa strada. All'inizio resistette alla vocazione: aveva un carattere indipendente, un poco ribelle, e non voleva essere condizionata da quello che succedeva in famiglia, ma alla fine disse il suo sì.
Vicino alla parrocchia si trovava il Noviziato delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires. L'ordine religioso era stato fondato appena nove anni prima (1904) a Buenos Aires da un'italiana, madre Maria Eufrasia Jaconis, con il carisma dell'assistenza a anziani e malati, e dell'educazione dei fanciulli, dei ragazzi e dei giovani; la fondatrice era convinta che la prima carità è la formazione del cuore e l'educazione della mente.
Giuseppina vi entrò il 15 ottobre 1913, e prese il nome di Pierina.
Religiosa
Madre Pierina trascorse gran parte della sua vita a Milano; per circa dieci anni fu superiora della Comunità di Roma, che lasciò su un camion di fortuna nel giugno del 1945, mentre l'Italia sprofondava nel caos del dopoguerra; giunta a Milano, si recò presso Novara, a Centonara d'Artò, per un breve periodo di silenzio e di preghiera.
La raggiunse la morte proprio in quel luogo, ove era andata quasi per caso, "per qualche giorno".
La spiritualità del Volto Santo
Il beato cardinale Schuster donò a Madre Pierina un'immagine del Volto della Sindone, incaricandola di diffonderne la devozione. Cosa che madre Pierina fece, coniando nel 1938[2] una medaglia, nella quale riprodusse il Volto, su un lato, e, sull'altro, l'Eucaristia, in forma di sole; la medaglia venne diffusa soprattutto in America Latina, nei luoghi dove erano presenti le religiose.
Beatificazione
Madre Pierina fu beatificata nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma domenica 30 maggio 2010. La celebrazione fu presieduta da monsignor Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Note | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |