Beato Bertoldo del Monte Carmelo

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Beato Bertoldo del Monte Carmelo, O.C.
Religioso
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battezzato
Beato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Lombardia
XII secolo
Morte Monte Carmelo
29 marzo 1195
Sepoltura
Conversione
Appartenenza Carmelitani
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Professione religiosa 1154
Ordinato diacono
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
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Ricorrenza 29 marzo
Altre ricorrenze
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Attributi saio
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Patrono di Carmelitani
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Predecessore
Erede
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 29 marzo, n. 4:
« Sul monte Carmelo in Palestina, beato Bertoldo, che, soldato, fu ammesso tra i fratelli che su questo monte avevano abbracciato la vita monastica e, in seguito, eletto priore, affidò la pia comunità alla Madre di Dio. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beato Bertoldo del Monte Carmelo, al secolo Bartolomeo Avogadro (Lombardia, XII secolo; † Monte Carmelo, 29 marzo 1195) è stato un religioso e teologo italiano. Giunto in Palestina come crociato, combatté durante l'assedio di Antiochia. Consacratosi alla vita religiosa, fu il secondo Priore generale dell'Ordine Carmelitano. È venerato dalla Chiesa cattolica che lo commemora il 29 marzo.

Agiografia

Nato in Lombardia da nobile famiglia, studiò all'Università di Parigi dove si laureò in teologia. Partì per la Palestina con l'esercito crociato e difese Antiochia dagli assalti saraceni. Durante quella battaglia fece il voto che se l'esercito crociato fosse stato liberato dall'assedio, si sarebbe consacrato a vita religiosa. Attorno al 1154 si recò sul Monte Carmelo, che già in passato era stato sede di comunità cenobitiche, presso la fonte di Elia costruì una cappella dedicata alla Beata Vergine del Monte Carmelo e assieme ad altri dieci compagni condusse vita contemplativa da eremita in celle costruite attorno alla cappella. Essi si chiamarono i "Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo"[1].

Dopo qualche tempo, fu nominato patriarca di Antiochia il cugino di Bertoldo, Aimerico di Malefaida, che andò a visitare il Monte Carmelo e nominò Bertoldo primo Priore generale dell'Ordine Carmelitano[2].

In seguito Aimerico prese con sé alcuni monaci di Bertoldo per fondare altre due comunità monastiche carmelitane in Palestina.

Lo scrittore ebreo Beniamino di Tudela, nel 1163, riferisce della presenza di una comunità religiosa sul Monte Carmelo, particolarmente devota al profeta Elia e alla Madonna.

Nel 1185, il monaco greco Foca visitò la comunità del Monte Carmelo e scrisse che vi aveva incontrato un monaco latino di nome Bertoldo proveniente dalla Calabria, ma evidentemente Foca non parla di eremiti latini, bensì di monaci greci, che erano pure sul Carmelo, ma in luogo diverso[3].

Bertoldo fu un priore molto attento a guidare la comunità più con l'esempio che con le parole o le punizioni. Manifestò sempre un culto particolare per la Beata Vergine, di cui invocò sempre l'intercessione per la protezione dei carmelitani. Infatti era sempre particolarmente preoccupato per il futuro dei cristiani in Terra Santa, sempre in lotta fra di loro e divisi. Un giorno ebbe una visione che gli mostrò degli angeli che portavano in cielo sulle loro ali un gran numero di confratelli che i saraceni avevano ucciso con le loro scimitarre.

Bertoldo morì serenamente nel 1185, dopo aver guidato per quarantacinque anni l'Ordine che aveva fondato.

Alla morte di Bertoldo fu nominato Priore generale san Brocardo al quale nel 1207 il patriarca di Gerusalemme Alberto, diede una Regola ispirata a quella agostiniana.

Culto

Dopo la sua morte gli furono attribuiti parecchi eventi prodigiosi.

Nelle raffigurazioni religiose san Bertoldo viene rappresentato vestito da abate, con un bastone ed una barba bianca fluente.

Note
  1. Padre Benedictus Zimmerman, Monumenta Carmelitana, 1907 pp.269.
  2. Paul Guérin (a cura di), Vie des Saints des Petits Bollandistes, Parigi, Bloud et Barral editori, 1876, tomo IV, pag 55.
  3. Alban Butler, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, PIEMME, Casale Monferrato, 2001
Bibliografia
  • Alban Butler, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, PIEMME, Casale Monferrato, 2001 ISBN 88-384-6913-X
Collegamenti esterni