Beato Giovanni Nepomuceno Tschiderer Von Gleifheim
Beato Giovanni Nepomuceno de Tschiderer von Gleifheim Vescovo | |
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Beato | |
Età alla morte | 83 anni |
Nascita | Bolzano 15 aprile 1777 |
Morte | 3 dicembre 1860 |
Ordinazione presbiterale | 27 luglio 1800 |
Consacrazione vescovile | 3 maggio 1835 |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Trento |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 3 dicembre |
Nel Martirologio Romano, 3 dicembre, n. 7:
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Beato Giovanni Nepomuceno de Tschiderer von Gleifheim (Johann) (Bolzano, 15 aprile 1777; † 3 dicembre 1860) è stato un vescovo austriaco.
Biografia
Nacque a Bolzano il 15 aprile 1777, figlio di Giuseppe Gioacchino de Tschiderer di Gleifheim e di Caterina de' Giovanelli di Geralburg e Hortenberg, , e lo stesso giorno, secondo l'uso del tempo, fu battezzato col nome Johann Nepomuceno.
Ebbe, specialmente dalla mamma, un'educazione ferma e profondamente cristiana e già fin dai suoi primi anni diede esempi di particolare fervore religioso. Passò gli anni della fanciullezza e della gioventù a Bolzano, dove frequentò la scuola primaria per iniziare nel 1786 gli studi presso il ginnasio dei francescani. Nel 1792 raggiunse la famiglia precedentemente trasferitasi ad Innsbruck, dove frequentò il liceo e, all'università, i corsi di filosofia e di teologia. Il passaggio dalla scuola di Bolzano a quella di Innsbruck provò assai il giovane studente per il clima dottrinalmente influenzato dal giuseppinismo. Con l'aiuto del francescano padre Ercolano Oberrauch, seppe conservare la sua identità religiosa. Il 9 marzo 1800 ricevette, ad Innsbruck, gli ordini minori. Il 22 e il 24 giugno dello stesso anno, a Trento, ricevette il suddiaconato e il diaconato e il 27 luglio venne ordinato sacerdote.
Dopo i primi anni trascorsi in varie parrocchie del Sud Tirolo, nel 1807 venne chiamato dai suoi superiori ad insegnare teologia e pastorale nel Seminario diocesano, occupato dai Bavaresi e poi dagli Austriaci. Dopo appena due anni di insegnamento, nel 1810, fu nominato parroco di Sarnthein/Sarentino. Arrivato nel paese, si dedicò con tutte le sue capacità alla vita pastorale, impressionando per la sua comprensione nel confessionale e per il suo zelo per il bene spirituale della singola persona, soprattutto per i poveri e i malati. Giovani non si interessava soltanto dei problemi attuali, ma pensava innanzitutto a soluzioni durature. A questo scopo istituì a Sarnthein un fondo destinato per sovvenzione dei poveri onde regolare meglio, e più durevolmente il modo di sovvenire i poveri. Il 15 ottobre 1819 venne nominato parroco-decano di Merano, ove continuò col medesimo slancio il suo lavoro di apostolato.
Nel 1826 fu nominato canonico di Trento e nel 1827 Provicario generale di Trento per l'Alto Adige/Südtirol. Questi due uffici esigevano da De Tschiderer un impegno tutto particolare, poiché a lui toccava per la maggior parte la direzione della porzione di diocesi di lingua tedesca e perché di continuo vi erano da rimettere in ordine delle cose del passato. Non aveva economia propria, ma abitava in affitto in casa altrui, prendendo i pasti presso la mensa del Seminario.
Per le sue grandi doti di mente e di cuore De Tschiderer, nel 1832, venne scelto come Vicario del Vescovo di Bressanone per il Nordtirol e contemporaneamente eletto Vescovo titolare di Heliopolis in Augustamnica con residenza a Feldkirch nel Vorarlberg. L'ordinazione episcopale ebbe luogo ad Innsbruck, il 20 maggio 1832.
Nel 1834, a seguito della promozione da Trento a Leopoli del Principe Vescovo Franziskus Saverio Luschin, su indicazione dello stesso Luschin, fu nominato vescovo di Trento, iniziandovi il ministero il 3 maggio 1835, col titolo di Principe Vescovo restituito sine re dall'imperatore Franziskus I d'Austria al suo predecessore.
Il 24 febbraio 1832 fu eletto vescovo ausiliare di Bressanone e ordinato vescovo il 20 maggio dello stesso anno da Bernhard Galura. Fu vescovo di Trento dal 3 maggio 1835 al 3 dicembre 1860.
Come vescovo si distinse per le numerose visite pastorali in tutte le località della diocesi, che per estensione era seconda solo a quella di Milano. Visitando la Valvestino e Magasa, de Tschiderer ebbe modo di conoscere in quest'ultima località le elette virtù spirituali dell'umile curato don Matteo Gottardi. Così, quando, nel 1838, don Pier Paolo Righler, padre spirituale del seminario teologico di Trento, fu nominato alla cattedra di professore di pastorale, il vescovo nominò a sua volta don Matteo Gottardi suo successore.
Operò per la formazione del clero e in favore dei poveri sostenendo il Johanneum di Bolzano e l'Istituto per sordomuti di Trento che oggi porta il suo nome.
Fu contrario alla riforma Giuseppina e per questo operò per sostituire alcuni professori del Seminario che ne condividevano i principi con uomini di sua fiducia, che mandò a completare la formazione presso il Frintaneum di Vienna o il Germanicum di Roma. Istituì corsi di esercizi spirituali da tenersi ogni anno per il clero per la cui formazione fondò convitti a Borgo e Bolzano. Inoltre sostenne l'unità del Tirolo contro le proposte di annessione del Trentino al Regno Lombardo Veneto, che in quel periodo apparteneva come il Tirolo alla corona austriaca.
Per quanto riguarda la sua personalità pur avendo almeno formalmente le prerogative di un Principe Vescovo fu alieno da ogni pompa e visse in modo molto semplice, concentrandosi sulla sua missione spirituale e, pur essendo tedesco, assicurandosi molta simpatia da parte di tutto il popolo di un territorio abitato per la maggior parte da popolazione di lingua italiana.
Mori il 3 dicembre 1860 e fu sepolto nel duomo di Trento.
Culto
Nel 1873 il suo successore Benedetto de Riccabona, avviò il processo diocesano informativo sulle virtù di Giovanni Nepomuceno, che portò alla beatificazione del vescovo avvenuta a Trento il 30 aprile 1995 giorno della visita del papa Giovanni Paolo II.
Predecessore: | Vescovo di Trento | Successore: | |
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Franz Xaver Luschin | 1835-1860 | Benedikt von Riccabona |
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