Beato Michał Rapacz

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Beato Michał Rapacz
Presbitero · Martire
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battezzato
Beato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 41 anni
Nascita Tenczyn
16 settembre 1904
Morte Płoki
12 maggio 1946
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1º febbraio 1931
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione 15 giugno 2024, da Francesco
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 12 maggio
Altre ricorrenze
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Attributi palma
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Beato Michał Rapacz (Tenczyn, 16 settembre 1904; † Płoki, 12 maggio 1946) è stato un presbitero e martire polacco.

Cenni biografici

Don Michał Rapacz, nasce il 14 settembre 1904 a Tenczyn, località a nord ovest di Cracovia da Jan e Marianna nata Wójcik. I suoi genitori, profondamente religiosi, erano agricoltori. Si diplomò al ginnasio di Myślenice e nel 1926, entrò nel seminario superiore dell'arcidiocesi di Cracovia. Ha studiato presso la Facoltà di Teologia dell'università Jagellonica. Il 1° febbraio 1931 ricevette l'ordinazione sacerdotale.

Inviato a Płoki come Vice-Parroco della parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria, svolge poi il suo ministero a Rajcza, ma nel 1937, torna a Płoki come amministratore della parrocchia. In seguito all'occupazione tedesca è obbligato a ridurre la sua attività pastorale, poiché vengono vietati l'insegnamento della religione cattolica, i matrimoni tra polacchi e tedeschi, tutte le celebrazioni e le attività pomeridiane delle parrocchie e delle istituzioni cattoliche.

Terminata la guerra, in Polonia, sotto il dominio dell'Unione Sovietica di Stalin, viene instaurato il regime comunista, che dichiara apertamente guerra alla religione e alla Chiesa. La notte dell'11 maggio 1946 un gruppo di uomini armati entra nella canonica di Płoki, e sequestra padre Michał, uccidendolo, poi, in un bosco poco distante.

Il sacerdote, consapevole del rischio che correva e disposto ad affrontarlo e a dare la vita per restare fedele a Cristo e alla Chiesa, viene assassinato a motivo della sua attività pastorale, invisa al regime, e la sua esecuzione non è un evento isolato, ma parte dell’attività del governo volta a “liberare” la Polonia dall’influsso della Chiesa e dai suoi rappresentati più significativi.

Fu sepolto nella sua parrocchia natale a Lubeń accanto alla madre. Grazie all'impegno del parroco Stanisław Jałoch, nel 1980 fu effettuata l'esumazione e il corpo fu sepolto nella parrocchiale di Płoki.

Causa di beatificazione

Nacque così il culto locale del sacerdote martire. Su iniziativa del vescovo ausiliare di Cracovia Julian Groblicki(ch), si iniziò a raccogliere le testimonianze. Il processo di beatificazione fu aperto nel 1992. I materiali raccolti furono valutati e sottoposti alla Santa Sede.

Il 24 gennaio 2024 papa Francesco ha approvato il decreto sul martirio di don Rapacz. Il 19 aprile sono state effettuate l'esumazione e il riconoscimento canonico dei resti mortali di don Michał Rapacz e collocati nel sarcofago situato nell'altare laterale del santuario di Nostra Signora Protettrice delle Famiglie dei Lavoratori a Płoki. È stato beatificato durante una messa solenne nel Santuario della Divina Misericordia a Cracovia-Łagiewniki il 15 giugno 2024 alla presenza del cardinal Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

Collegamenti esterni