Beato Rutilio Grande García

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Beato Rutilio Grande García, S.J.
Arcivescovo · Martire
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battezzato
Beato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 48 anni
Nascita El Paisnal
5 luglio 1928
Morte Aguilares
12 marzo 1977
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa Caracas, 24 settembre 1947
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 30 luglio 1959
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

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Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione 22 gennaio 2022, da Francesco
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 12 marzo
Altre ricorrenze
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Beato Rutilio Grande García (El Paisnal, 5 luglio 1928; † Aguilares, 12 marzo 1977) è stato un arcivescovo e martire salvadoregno.

Cenni biografici

Nacque a El Paisnal, El Salvador, ultimo figlio di Salvador Grande, che fu sindaco di El Paisnal per diversi anni e a varie riprese e Cristina García, che morì quando Rutilio aveva quattro anni. Fu la nonna a prenderne le veci e, come ricordava Rutilio, era molto religiosa e fu di esempio e ispiratrice per la sua vocazione.

Entrò nel seminario diocesano nel 1941 ma quattro anni dopo chiese di essere ammesso nella Compagnia di Gesù. Fece il noviziato a Caracas in Venezuela ed emise i voti religiosi il 24 settembre 1947. Dopo gli studi in Ecuador, dove ottenne il baccellierato nel 1950, Rutilio per un anno fu mandato a Panama come docente.

Nel 1953 fu inviato in Spagna per proseguire gli studi di filosofia e di teologia a Oña, dove ricevette l'ordinazione sacerdotale il 30 luglio 1959. Dal 1962 al 1964 studiò all'Istituto Lumen Vitae di Bruxelles.

Al suo rientro in Patria fu nominato prefetto e docente di teologia pastorale nel Seminario San José de la Montaña. Nel 1972 fu nominato parroco di Aguilares, la stessa parrocchia in cui aveva trascorso l'infanzia e la giovinezza. Qui si dedicò totalmente alle anime a lui affidate. Fu responsabili della fondazione delle Comunidades Eclesiales de Base (CEB) e della formazione dei leader, detti Delegados de la Palabra, con l'intento di promuovere una partecipazione attiva dei fedeli alla vita parrocchiale e nella promozione sociale. Questi movimenti di organizzazioni contadine trovarono opposizione tra i proprietari terrieri, che lo vedevano come una minaccia al loro potere e anche tra il clero conservatore che temevano che la Chiesa cattolica venisse controllata da forze politiche di sinistra.

Ad Apopa il 13 febbraio 1977 Rutilio pronunciò un'omelia in cui prese pubblicamente la difesa di P. Mario Bernal, S.J., appena espulso dal Paese per il suo impegno sociale. Questo fatto mise ulteriormente a rischio la sua situazione già precaria nei confronti del regime.

Il martirio

Il 12 marzo 1977 si recò a San José per presiedere una celebrazione eucaristica durante la novena di preparazione alla festa patronale di San Giuseppe. Nel viaggio di ritorno ad Aguilares fu accompagnato in macchina da un catechista, Manuel Solórzano, dal giovane Nelson Rutilio Lemus e da tre bambini. A metà strada, la loro macchina fu mitragliata da alcuni uomini armati e Rutilio, Manuel e Nelson morirono all'istante. I bambini invece si salvarono. Sant'Arnulfo Romero, Arcivescovo di San Salvador, fu profondamente scosso dall'assassinio e presiedette personalmente la Messa esequiale nella Chiesa Cattedrale di San Salvador. Padre Rutilio aveva 49 anni di età.

Processo di canonizzazione

Il processo di canonizzazione di padre Grande è stato aperto nel marzo 2014 dall'arcivescovo di San Salvador, mons. José Luis Escobar Alas ([1]). Chiusa la fase diocesana il 16 agosto 2016 i documenti relativi al processo sono stati presentati alla Santa Sede. Nel marzo 2018 l'ambasciatore salvadoregno in Vaticano ha osservato che papa Francesco era un forte sostenitore della canonizzazione di Rutilio Grande, il cui percorso verso la santità era stato ritardato da incomprensioni e calunnie.[1] La Santa Sede ha annunciato il 21 febbraio 2020 che il papa, dopo aver incontrato il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha formalmente approvato la beatificazione di Padre Grande e dei suoi due compagni laici Manuel Solórzano[2] e Nelson Rutilio Lemus,[3] sebbene il rito sia stato ritardato a causa della pandemia. Il 27 agosto 2021 è stato annunciato che sarebbe stata celebrata, il 22 gennaio 2022 alle 17.00 nella Piazza del Divino Salvatore del Mondo a San Salvador, la sua beatificazione e quella di padre Cosma Spessotto, O.F.M.. A presiedere la celebrazione in rappresentanza del Papa, il cardinale Gregorio Rosa Chávez, vescovo ausiliare di San Salvador, insieme a 25 vescovi e 600 sacerdoti.[4].

Note
  1. cfr. (EN) Pope wants canonization of slain Jesuit to move forward, ambassador says su ncronline.org. URL consultato il 17-01-2022
  2. Manuel Solórzano nacque nel 1905 a Suchitoto (El Salvador), si sposò con Eleuteria Antonia Guillén, dalla quale ebbe dieci figli. Si trasferì per motivi di lavoro nella città di Aguilares, dove collaborava alla compravendita di sementi e di bestiame. Era molto attivo nella vita parrocchiale soprattutto nell'evangelizzazione. Aveva 72 anni di età.
  3. Nelson Rutilio Lemus nacque a El Paisnal (El Salvador) il 10 novembre 1960, seguiva spesso il parroco nelle attività pastorali. Andò a El Paisnal per partecipare alla Messa presieduta da P. Rutilio Grande, con il quale subì il martirio lo stesso 12 marzo 1977. Aveva 16 anni di età.
  4. cfr. Padre Cosma Spessotto, la mitezza e la fermezza di un beato su vaticannews.va. URL consultato il 17-01-2022