Debora
Debora Personaggio dell'Antico Testamento | |
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Gustave Doré, Debora | |
Nascita | XII secolo a.C. |
Morte | ? |
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Debora (XII secolo a.C.; † ...) o Dvora oppure Déborah (in ebraico דְּבוֹרָה, che significa "ape") è una profetessa e giudice, la sola donna, del popolo d'Israele. Esercita questa funzione per 40 anni, circa dal 1160 al 1121 a.C..
Il racconto biblico
La storia di Debora è raccontata due volte in due capitoli differenti del Libro dei Giudici: nel cap. 4, in prosa, e nel cap. 5, in poesia; quest'ultimo è comunemente riconosciuto come uno dei più antichi esempi di poesia ebraica. Sarebbe stato composto nel XII secolo a.C., poco dopo gli avvenimenti raccontati. È inoltre uno dei primi resoconti di una donna in un ruolo eroico.
Dalla Bibbia ci vengono tramandati pochi elementi della vita privata di Debora. Era sposata ad un certo Lappidot, ed esercitava la sua funzione di giudice sotto una palma che si trovava tra Rama e Betel (Gdc 4,4-5 ).
Debora convoca Barak e gli ordina di adunare un'armata dalla tribù di Neftali e dalla tribù di Zabulon, per vincere i Cananei di Sisara, al servizio del re Iabin. Di fronte alla richiesta di Barak di partecipare anche lei alla guerra, profetizza che l'onore di uccidere Sisara in persona sarà di una donna.
Barak sconfigge le truppe di Sisara, e questi si rifugia nella casa di una donna, Giaele. Giaele lo accoglie, e quando questi si addormenta sfinito lo uccide configgendogli un picchetto nella tempia.
Questa vittoria implica la sconfitta totale del re cananeo Iabin e la sua morte. La pace regna allora per 40 anni nella terra d'Israele.
Esegesi
È assai probabile che Gdc 4 cerchi di unire la tradizione di Gs 11,1-11 , appartenente a un periodo anteriore, con quella di una battaglia d'epoca successiva, tra Barak e le forze di Sisara.
L'autore di Gdc 4 non aveva come fonte solo il carme, ma anche un documento più antico, in prosa contenente particolari che non si trovano nel poema: Gdc 4,4.6.13 ; l'identificazione della battaglia contro Iabin con quella di Sisara poteva essere già avvenuta in tale fonte[1]
Il v. Gdc 5,31b apparteneva al racconto del cap. 4: un redattore inserì prima della nota finale la composizione poetica del cap. 5.
La struttura generale del carme è la seguente:
- vv. Gdc 5,2-11 : prologo, con la ripetizione dei vv. Gdc 5,2-5 in Gdc 5,9-11 ; il nocciolo dell'esordio è quindi ai vv. Gdc 5,6-8 ;
- vv. Gdc 5,12-18 : convocazione e assembramento della lega delle tribù;
- vv. Gdc 5,19-22 : la battaglia e la vittoria;
- vv. Gdc 5,23-30 : morte di Sisara.
Curiosità
« | Si stemperarono i monti davanti al Signore, Signore del Sinai, davanti al Signore, Dio d'Israele. » | |
Prendendo spunto da questo versetto del poema che parla di Debora, si è definito numero di Deborah un numero adimensionale usato nello studio della fluidità dei materiali.
Note | |
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Bibliografia | |
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