Cesaropapismo




Il cesaropapismo (da "cesare" e "papa") è un sistema di rapporti tra Stato e Chiesa, in cui l'autorità politica esercita poteri tradizionalmente riservati a quella religiosa.
Tende ad unificare il potere temporale e il potere spirituale e si contrappone alla teocrazia, che è caratterizzata dalla prevalenza della chiesa sullo stato.
Fondamento
Alla sua origine si trova l'idea secondo cui la religione interessa prima di tutto la comunità e secondariamente l' individuo, perciò rientra in pieno tra le realtà sottoposte all'autorità dello Stato.
Storia
L'Editto di Teodosio proclamò il cristianesimo religione di Stato. Nel 754 l'imperatore bizantino Costantino V dichiarò gli imperatori "uguali agli apostoli", assegnando loro il titolo e l'unzione di Pontifex maximus che era la suprema carica religiosa della Roma precristiana.
Ad un modello cesaropapista di ispirarono anche gli imperatori del Sacro Romano Impero e gli imperatori feudali. Il Papato di contro affermò la sua supremazia come capo spirituale e religioso, autonomo dal potere politico. Tale contrasto generò nel XI secolo e XII secolo la lotta per le investiture.
A cominciare dal tardo Medioevo alcune monarchie nazionali, e fra le prime la Francia di Filippo il Bello, si orientarono verso politiche di tipo cesaropapista che prendono il nome di gallicanesimo.
Si affermarono gli istituti del placet e dell' exequatur regi rispetto alle delibere papali. Anche in ambito riformato, sia luterano che anglicano, prevalse spesso l'idea della supremazia del principe in materia di religione.
Nel XVII secolo e XVIII secolo questi aspetti del cesaropapismo si tradussero nelle forme del giurisdizionalismo, confessionale o laico, che subordinava gli ecclesiastici, in quanto sudditi o cittadini, alla giurisdizione dello stato e poneva quest'ultimo come arbitro nei casi di interferenza tra Stato e Chiesa.
In Occidente il cesaropapismo fu combattuto duramente dalla Chiesa e non attecchì. Dure furono le reazioni di Gregorio VII, Innocenzo III e Bonifacio VIII, che gli contrapposero, a loro volta, soluzioni teocratiche.
Rimase invece vivo nell'Europa orientale, nell'istituzione politica dell' impero russo degli zar, dove forti erano le reminiscenze delle teorie bizantine.
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |