Enrico VIII d'Inghilterra
Enrico VIII d'Inghilterra Tudor Laico | |
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Incarichi attuali | |
Re d'Inghilterra | |
Età alla morte | 55 anni |
Nascita | Greenwich 28 giugno 1491 |
Morte | Londra 28 gennaio 1547 |
Sepoltura | Cappella di San Giorgio (castello di Windsor) 4 febbraio 1547 |
Re d’Inghilterra e d'Irlanda | |
In carica | 21 aprile 1509 – 28 gennaio 1547 |
Incoronazione | 24 giugno 1509 |
Predecessore |
Enrico VII |
Successore |
Edoardo VI |
Trattamento | Sua maestà |
Dinastia | Tudor |
Padre | Enrico VII |
Madre | Elisabetta di York |
Coniugi |
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Figli | Enrico Maria I Elisabetta I Edoardo VI illegittimi Henry FitzRoy Altri[1] |
Religione | Cattolicesimo (1491-1534) Anglicanesimo (1534-1547) |
Firma |
Enrico VIII d'Inghilterra Tudor (Greenwich, 28 giugno 1491; † Londra, 28 gennaio 1547) è stato un re inglese. Nel 1534 uscì dalla Chiesa di Roma e diede vita alla Chiesa anglicana di cui si fece proclamare capo. Grazie a questo distacco, in Inghilterra si rinsaldarono il prestigio e la forza della monarchia che andò acquisendo sempre più potere in campo politico, religioso ed economico. Si sposò sei volte e detenne il potere più assoluto tra tutti i re britannici.
Cenni biografici
Enrico VIII nacque a Greenwich, un borgo di Londra, nel 1491. Fu il secondogenito di re Enrico VII Tudor, figura principale della Guerra delle Due Rose e discendente della famiglia Lancaster e della moglie Elisabetta di York. Gli altri fratelli furono: Arturo, principe di Galles, che sposò nel 1501 Caterina d'Aragona, figlia di Ferdinando II d'Aragona; Margherita Tudor, andata sposa a Giacomo IV di Scozia, successivamente ad Arcibaldo Douglas, sesto conte di Angus, e infine a Henry Stewart, primo Lord Methven; Elisabetta Tudor, morta a tre anni; Maria Tudor, andata sposa nel 1514 al re di Francia Luigi XII e, rimasta vedova, sposò Charles Brandon, duca di Suffolk; Edmondo Tudor (1499) morto dopo un anno, duca di Somerset; Caterina Tudor (1503), morta una settimana dopo la nascita.
Divenne erede al trono dopo la morte nel 1502 del fratello Arturo. Ebbe un'educazione molto accurata e vivi interessi umanistici.
Nel 1509, alla morte del padre, a soli diciotto anni Enrico VIII venne incoronato re d'Inghilterra. Nello stesso anno sposò Caterina d'Aragona che aveva sposato in prime nozze il fratello di Enrico VIII, Arturo, morto prematuramente. Per confermare l'alleanza raggiunta tra Spagna e Inghilterra, si decise di far unire Caterina in seconde nozze con Enrico e di chiedere nel 1505 una dispensa a papa Giulio II così da rimuovere tutti i dubbi sulla legittimità dell'atto, nonostante il matrimonio precedente non fosse stato consumato.
Nel 1511 Enrico VIII cercò di espandere il suo potere all'estero e si unì alla Lega santa, un'alleanza promossa da papa Giulio II per fermare l'espansione del re francese Luigi XII, alla quale aderirono l'imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I e il re di Spagna Ferdinando il Cattolico.
Dopo la pace con la Francia nel 1514 Maria, la sorella di Enrico VIII, andò sposa a Luigi XII re di Francia. Dopo l'incoronazione imperiale di Carlo V d'Asburgo, il figlio di Francesco I re di Francia sposò la figlia di Enrico. Nel 1516 la regina Caterina diede alla luce, dopo due aborti, la prima erede di Enrico VIII, Maria.
L'alleanza di Gravelines siglata il 10 luglio 1520 con Carlo V spostava l'ago della bilancia della politica estera di Enrico VIII verso la Spagna. Nel 1523 la guerra contro la Francia aveva inizio. La mancanza di denaro costrinse il suo Lord Cancelliere cardinal Thomas Wolsey a convocare il parlamento, che gli rifiutò i sussidi e costrinse la corona a ricorrere a un prestito forzoso che ebbe presto effetti insostenibili.
Nel 1521 Enrico VIII aveva composto e inviato a Roma una Assertio septem sacramentorum adversus Martinum Lutherum[2] che gli era valsa il titolo di Defensor fidei attribuitogli dal papa Leone X con una bolla dell'11 ottobre di quell'anno.
Nel 1524 Enrico VIII si ritirò dalla lotta. L'anno dopo, la vittoria di Carlo V a Pavia segnò la disfatta della diplomazia del suo cancelliere. Seguì un'alleanza precipitosa con la Francia e col Papa, quindi il sacco di Roma (1527) e la pace di Cambrai nel 1529. Con la politica diplomatica di Wolsey naufragava anche la sua politica religiosa: legato a latere a vita dal 1524, egli si era attirato l'ostilità del parlamento antipapale e del clero inglese.
Nel 1526 con il peggiorare delle condizioni di salute di Caterina e in virtù dell'impossibilità di avere altri figli, Enrico VIII, che voleva a ogni costo un erede maschio, iniziò a pensare di sposare Anna Bolena, dama di compagnia della regina.
Il cardinale e consigliere del re Thomas Wolsey pensò di far dichiarare nullo il matrimonio con la regina in base alle precedenti nozze con il fratello defunto del re, che creavano un vincolo di parentela tra Enrico e Caterina, rendendo illecita la loro unione secondo il diritto canonico. Nonostante la dispensa ottenuta nel 1505 iniziarono le trattative segrete per annullare il matrimonio.
Il tentativo di annullare il matrimonio sembrava sul punto di realizzarsi nonostante le pressioni su papa Clemente VII da parte dell'imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo V, nipote di Caterina d'Aragona e interessato a mantenere il controllo dell'Inghilterra attraverso il matrimonio tra la regina ed Enrico VIII.
Dopo anni di trattative e di tentativi diplomatici nel 1532 Enrico VIII ripudiò Caterina e sposò Anna Bolena. Nello stesso anno si fece nominare capo della Chiesa d'Inghilterra con un documento ufficiale approvato dal Parlamento inglese: l'Atto di Supremazia. La struttura e le dottrine della Chiesa inglese non cambiarono, ma i vescovi dovettero obbedienza non più al Papa ma al re. L'Atto di Supremazia, con il quale la Chiesa anglicana si separò da quella di Roma, fu condannato dal Papa e in Inghilterra le resistenze furono piegate attraverso l'eliminazione degli oppositori e il controllo del clero, nominato direttamente dal re.
Nel 1536 Anna Bolena fu condannata a morte. La regina venne accusata di reati come l'aver praticato la stregoneria per spingere Enrico VIII a sposarla e di aver avuto vari amanti, tra cui il fratello, con i quali avrebbe progettato di uccidere il re. Ma i veri motivi sono da ricondurre al fatto che Anna Bolena non riuscì a dare alla luce un erede maschio dopo la nascita della principessa Elisabetta nel 1533.
L'atto di successione del 1534, che poneva la corona sul capo di Elisabetta, e l'atto di supremazia, dello stesso anno, secondo il quale era tradimento negare la supremazia ecclesiastica dell'erede al trono, completarono la separazione della Chiesa inglese da Roma e la sua sottomissione alla monarchia.
Intanto nel luglio 1533 Clemente VII aveva scomunicato Enrico VIII, il quale, appoggiato dal parlamento e dalla nazione, reagì giustiziando nel 1535 fra gli altri Tommaso Moro e avviando la soppressione degli Ordini religiosi. L'incameramento dei beni ecclesiastici favorì l'ascesa dei proprietari terrieri, sostenuti dai riformatori luterani già attivi in Inghilterra. Per un momento il re s'era lasciato persuadere da Thomas Cromwell a introdurre la Riforma protestante, ma di fronte al pericolo di organismi religiosi che sfuggissero al suo controllo, s'irrigidì nell'opposizione appoggiandosi al parlamento, e nel 1539 faceva approvare il Six Articles Act che comminava la pena di morte a chi negasse le dottrine cattoliche della transustanziazione, della comunione sotto una sola specie e del celibato dei preti.
Con altrettanta decisione Enrico VIII perseguì la sua politica matrimoniale: preoccupato della stabilità dinastica, non garantita appieno da un'erede femminile, il 18 gennaio 1536 faceva giustiziare Anna, accusata di adulterio, e sposava Jane Seymour il 30 maggio. Il 12 ottobre nasceva Edoardo, ma dieci giorni dopo la madre moriva.
Il 3 gennaio 1540 Cromwell, proseguendo la politica filoprotestante, induceva il re a sposare Anna di Clèves. Ma Anna fu subito ripudiata e Cromwell condannato e giustiziato il 28 luglio. La caduta del ministro segnò l'apice del dispotismo di Enrico VIII.
Nel 1540 Enrico VIII prese in moglie Caterina Howard, sostenuta a corte dal vescovo Stephen Gardiner, capo del partito cattolico. Due anni dopo però anche lei verrà giustiziata. Nel 1543 il re d'Inghilterra sposò la sesta e ultima moglie, la ricca vedova Caterina Parr. La donna ebbe il merito di far riconciliare Enrico con le due figlie, Maria ed Elisabetta, che nel 1544 vennero reinserite nella legge di successione al trono.
Le vicende belliche proseguirono con la campagna scozzese del 1542, conclusasi con la vittoria di Solway Moss e la lotta contro la Francia con l'occupazione di Boulogne nel 1544 legata alla Scozia.
Gli ultimi anni di vita di Enrico VIII furono segnati da un forte declino fisico e mentale. Nel 1547 re Enrico VIII morì e fu sepolto nel castello di Windsor vicino alla terza moglie Jane Seymour.
Ascendenza
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | |
Enrico VIII d'Inghilterra | Enrico VII d'Inghilterra | Edmondo Tudor | Owen Tudor | Maredudd ap Tudur |
Margaret ferch Dafydd | ||||
Caterina di Valois | Carlo VI di Francia | |||
Isabella di Baviera | ||||
Margaret Beaufort | John Beaufort, I duca di Somerset | John Beaufort, I conte di Somerset | ||
Margaret Holland | ||||
Margaret Beauchamp di Bletso | Roger Beauchamp, barone di Bletso | |||
Edith Stourton | ||||
Elisabetta di York | Edoardo IV d'Inghilterra | Riccardo Plantageneto, III duca di York | Riccardo Plantageneto, III conte di Cambridge | |
Anna Mortimer | ||||
Cecilia Neville | Ralph Neville, I conte di Westmorland | |||
Joan Beaufort, contessa di Westmorland | ||||
Elisabetta Woodville | Richard Woodville | Richard Wydevill | ||
Elizabeth Bodulgate | ||||
Giacometta di Lussemburgo | Pietro I di Lussemburgo-Saint Pol | |||
Margherita Del Balzo |
Onorificenze
Gran Maestro e Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera | |
[[Rosa d'Oro | Rosa d'Oro (3) (Santa Sede)]] | |
— 1512, 1521 e 1524 |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Re d'Inghilterra | Successore: | |
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Enrico VII | 21 aprile 1509- 28 gennaio 1547 | Edoardo VI |
Predecessore: | Re d'Irlanda | Successore: | |
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Se stesso come Signore | 1º gennaio 1542- 28 gennaio 1547 | Edoardo VI |
Predecessore: | Principe di Galles | Successore: | |
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Arturo Tudor | 18 febbraio 1504 -22 aprile 1509 [3] | Edoardo VI Tudor |
Predecessore: | Signore d'Irlanda | Successore: | |
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Enrico VII | 21 aprile 1509- 31 dicembre 1541 | Se stesso come Re |
Predecessore: | Duca di York | Successore: | |
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Nuova creazione | 1494-1509 | Titolo unito alla Corona |
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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