Chiesa di San Lorenzo in Piscibus (Roma)

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1leftarrow.png Voce principale: Chiese di Roma.
Chiesa di San Lorenzo in Piscibus
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Roma Ch.S.Lorenzo-piscibus.jpg
Roma, Chiesa di San Lorenzo in Piscibus
Altre denominazioni Chiesa di San Lorenzo in Borgo
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio


Regione ecclesiastica Lazio

Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Località
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Via Pancrazio Pfeiffer, 24
00193 Roma (RM)
Telefono +39 06 69885332
Fax +39 06 69885095
Posta elettronica centrosanlorenzo@laity.va
Sito web

Sito ufficiale

Sito web 2 [1]
Proprietà
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione Rettoria
Dedicazione San Lorenzo
Vescovo
Fondatore
Data fondazione XII secolo, inizio
Architetti

Giovanni Domenico Navone (restauro del XVIII secolo)
Adriano Prandi (restauro del XX secolo)
Enrico Pietro Galeazzi (restauro del XX secolo)

Stile architettonico romanico
Inizio della costruzione XII secolo, inizio
Completamento
Distruzione
Soppressione
Ripristino
Scomparsa {{{Scomparsa}}}
Data di inaugurazione {{{AnnoInaugur}}}
Inaugurato da {{{InauguratoDa}}}
Data di consacrazione
Consacrato da {{{ConsacratoDa}}}
Data di sconsacrazione {{{Sconsacrazione}}}
Sconsacrato da {{{SconsacratoDa}}}
Titolo San Lorenzo in Piscibus (diaconia)
Strutture preesistenti
Pianta
Tecnica costruttiva
Materiali laterizi
Data della scoperta {{{Data scoperta}}}
Nome scopritore {{{Nome scopritore}}}
Datazione scavi {{{Datazione scavi}}}
Scavi condotti da {{{Scavi condotti da}}}
Altezza Massima
Larghezza Massima
Lunghezza Massima {{{LunghezzaMassima}}}
Profondità Massima
Diametro Massimo {{{DiametroMassimo}}}
Altezza Navata
Larghezza Navata
Superficie massima {{{Superficie}}}
Altitudine {{{Altitudine}}}
Iscrizioni
Marcatura
Utilizzazione
Note
Coordinate geografiche
41°54′06″N 12°27′33″E / 41.90175, 12.459222 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Chiesa di S. Lorenzo
Chiesa di S. Lorenzo
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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Scheda UNESCO
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La Chiesa di San Lorenzo in Piscibus è un edificio di culto di Roma, situato nel centro storico della città, nel rione Borgo.

Storia

Dalla fondazione al Cinquecento

Chiesa di San Lorenzo in Piscibus, abside e campanile visti da Borgo Santo Spirito

All'inizio del XII secolo, durante il pontificato di Pasquale II (1099 - 1118), nei pressi delle mura leonine, vicino al luogo dove si teneva il mercato del pesce del Tevere, fu edificata questa chiesa che quindi fu detta popolarmente "in piscibus"; la chiesa fu affidata alle Monache clarisse.

La più antica menzione di questo edificio risale al 1143 con il nome di Sanctus Laurentius in Portico Maiore, come appare anche nel Liber Censuum di Cencio Camerario[1] del 1192.

Durante il pontificato di Leone X (1513 - 1521), le Clarisse furono trasferite in un'altra sede e la chiesa venne concessa alla Congregazione laicale dello Spirito Santo in Sassia.

Il cardinale Francesco Armellini Pantalassi de' Medici (14691528) promosse il restauro della chiesa e la inglobò nell'adiacente palazzo di famiglia in corso di ampliamento: motivo per cui era detta anche San Lorenzo dell'Armellini.

Dal Seicento ad oggi

Nel 1659 l'edificio venne radicalmente ricostruito, in forme barocche, grazie al munifico contributo della famiglia Cesi, duchi di Acquasparta, che ne fecero la loro cappella privata, arricchendo l'altare maggiore di una pala raffigurante:

In quello stesso anno, ossia nel 1659, la chiesa venne affidata ai Fratelli delle Scuole Cristiane (Lasalliani), i quali, nel 1733-1735, durante il pontificato di Clemente XII (1730 - 1740), prima acquistarono tre case attigue e poi incaricarono l'architetto Giovanni Domenico Navone (not. 1706 - 1770) di restaurare il complesso: questi ampliò la chiesa con un lungo atrio e modificò la facciata inglobata in un edificio affacciato su Borgo Vecchio.

Nel 1936, quando fu demolita la Spina di Borgo per la costruzione Via della Conciliazione,[3] la chiesa non venne demolita ma fu privata della facciata e inglobata all'interno degli edifici moderni del versante sinistro di piazza Pio XII.

Nel 1950-1952 venne restaurata su progetto di Adriano Prandi (1900 - 1978) ed Enrico Pietro Galeazzi (1896 - 1986), i quali tentarono inizialmente di salvare la decorazione barocca, ma, a causa delle spese enormi e delle minacce di crollo, decisero un intervento che ricondusse la chiesa alle sue forme romaniche originali, cancellando gli interventi successivi e spogliandola degli arredi barocchi.

Sconsacrata, venne adibita prima a sala convegni, poi a laboratorio artistico dello scultore Pericle Fazzini (19131987), che tra il 1972 e il 1975, vi realizzò in scala 1:1 il modello in poliuretano del gruppo scultoreo della Resurrezione di Gesù Cristo collocata nell'Aula Paolo VI in Vaticano.[4]

Il 13 marzo 1983, infine, è stata riconsacrata da papa Giovanni Paolo II (1978 - 2005) per il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo, gestito inizialmente dalla Comunità dell'Emmanuele e dal 2018 dalla Shalom Catholic Community, un movimento missionario evangelico secolare originario del Brasile.

La chiesa è oggi luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santa Maria in Traspontina.

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Lorenzo in Piscibus istituito da papa Benedetto XVI con la bolla Purpuratis Patribus del 24 novembre 2007: l'attuale titolare è il cardinale Paul Josef Cordes.

Descrizione

Chiesa di San Lorenzo in Piscibus (interno)

San Lorenzo in Piscibus, purtroppo oggi è visibile all'interno dell'angusto cortile del moderno palazzo delle Congregazioni, accessibile dal portone situato in via Pfeiffer, e lungo Borgo di Santo Spirito, dove spicca l'abside medioevale.

Esterno

La chiesa, in laterizi a vista, presenta una facciata a capanna sulla quale apre un portale sormontato da tre finestre; sopra, lo sporto del tetto a timpano, coronato da beccatelli.

Sulla sinistra del tetto si eleva il campanile del XII secolo, a pianta quadrata e due ordini di bifore, con pilastri al piano inferiore e con piccole colonne nella cella campanaria. Ogni piano è scandito da una cornice marcapiano a laterizi posti a denti di sega, accompagnata da una cornice mediana, sempre a denti di sega, che gira sopra gli archetti delle bifore. Nel piano terminale sono presenti una serie di modiglioni marmorei.

Interno

L'interno, molto suggestivo, a tre navate suddivise da undici colonne antiche di spoglio in granito, senza capitelli, presenta una copertura a capriate lignee e un'abside semicircolare al termine della navata centrale. Pareti e abside sono in laterizi a vista prive di qualsiasi apparato decorativo.

Sul presbiterio, rialzato di alcuni gradini, sono collocati:

Note
  1. Il Catalogo di Cencio Camerario è un elenco delle chiese di Roma, redatto da Cencio Savelli (futuro Onorio III), camerarius dei papi Clemente III e Celestino III, che costituisce uno dei più antichi e completi elenchi di chiese romane, risalente alla fine del XII secolo.
  2. Scheda dell'opera nel Catalogo dei Beni Culturali . URL consultato il 19.11.2020
  3. I lavori di costruzione di Via della Conciliazione terminarono nel 1950.
  4. Roberto I. Zanini, Resurrezione risorta, in "Avvenire", 13 aprile 2012 su avvenire.it, URL consultato il 19 novembre 2020
  5. L'icona è la copia del dipinto del XIII secolo custodito nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
Bibliografia
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 305
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, p. 181, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, p. 599, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 2 aprile 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.