Chiesa di San Lorenzo in Piscibus (Roma)
Chiesa di San Lorenzo in Piscibus | |
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Roma, Chiesa di San Lorenzo in Piscibus | |
Altre denominazioni | Chiesa di San Lorenzo in Borgo |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Via Pancrazio Pfeiffer, 24 00193 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 69885332 |
Fax | +39 06 69885095 |
Posta elettronica | centrosanlorenzo@laity.va |
Sito web | |
Sito web 2 | [1] |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | Rettoria |
Dedicazione | San Lorenzo |
Data fondazione | XII secolo, inizio |
Architetti |
Giovanni Domenico Navone (restauro del XVIII secolo) |
Stile architettonico | romanico |
Inizio della costruzione | XII secolo, inizio |
Titolo | San Lorenzo in Piscibus (diaconia) |
Materiali | laterizi |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di San Lorenzo in Piscibus è un edificio di culto di Roma, situato nel centro storico della città, nel rione Borgo.
Storia
Dalla fondazione al Cinquecento
All'inizio del XII secolo, durante il pontificato di Pasquale II (1099 - 1118), nei pressi delle mura leonine, vicino al luogo dove si teneva il mercato del pesce del Tevere, fu edificata questa chiesa che quindi fu detta popolarmente "in piscibus"; la chiesa fu affidata alle Monache clarisse.
La più antica menzione di questo edificio risale al 1143 con il nome di Sanctus Laurentius in Portico Maiore, come appare anche nel Liber Censuum di Cencio Camerario[1] del 1192.
Durante il pontificato di Leone X (1513 - 1521), le Clarisse furono trasferite in un'altra sede e la chiesa venne concessa alla Congregazione laicale dello Spirito Santo in Sassia.
Il cardinale Francesco Armellini Pantalassi de' Medici (1469 – 1528) promosse il restauro della chiesa e la inglobò nell'adiacente palazzo di famiglia in corso di ampliamento: motivo per cui era detta anche San Lorenzo dell'Armellini.
Dal Seicento ad oggi
Nel 1659 l'edificio venne radicalmente ricostruito, in forme barocche, grazie al munifico contributo della famiglia Cesi, duchi di Acquasparta, che ne fecero la loro cappella privata, arricchendo l'altare maggiore di una pala raffigurante:
- Sposalizio di Maria Vergine (1675), olio su tela di Berrettoni Nicolò: l'opera nel 1961 è stata trasportata nella Chiesa della Madonna delle Scuole Pie a Frascati, dove tuttora si trova.[2]
In quello stesso anno, ossia nel 1659, la chiesa venne affidata ai Fratelli delle Scuole Cristiane (Lasalliani), i quali, nel 1733-1735, durante il pontificato di Clemente XII (1730 - 1740), prima acquistarono tre case attigue e poi incaricarono l'architetto Giovanni Domenico Navone (not. 1706 - 1770) di restaurare il complesso: questi ampliò la chiesa con un lungo atrio e modificò la facciata inglobata in un edificio affacciato su Borgo Vecchio.
Nel 1936, quando fu demolita la Spina di Borgo per la costruzione Via della Conciliazione,[3] la chiesa non venne demolita ma fu privata della facciata e inglobata all'interno degli edifici moderni del versante sinistro di piazza Pio XII.
Nel 1950-1952 venne restaurata su progetto di Adriano Prandi (1900 - 1978) ed Enrico Pietro Galeazzi (1896 - 1986), i quali tentarono inizialmente di salvare la decorazione barocca, ma, a causa delle spese enormi e delle minacce di crollo, decisero un intervento che ricondusse la chiesa alle sue forme romaniche originali, cancellando gli interventi successivi e spogliandola degli arredi barocchi.
Sconsacrata, venne adibita prima a sala convegni, poi a laboratorio artistico dello scultore Pericle Fazzini (1913 – 1987), che tra il 1972 e il 1975, vi realizzò in scala 1:1 il modello in poliuretano del gruppo scultoreo della Resurrezione di Gesù Cristo collocata nell'Aula Paolo VI in Vaticano.[4]
Il 13 marzo 1983, infine, è stata riconsacrata da papa Giovanni Paolo II (1978 - 2005) per il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo, gestito inizialmente dalla Comunità dell'Emmanuele e dal 2018 dalla Shalom Catholic Community, un movimento missionario evangelico secolare originario del Brasile.
La chiesa è oggi luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santa Maria in Traspontina.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Lorenzo in Piscibus istituito da papa Benedetto XVI con la bolla Purpuratis Patribus del 24 novembre 2007: l'attuale titolare è il cardinale Paul Josef Cordes.
Descrizione
San Lorenzo in Piscibus, purtroppo oggi è visibile all'interno dell'angusto cortile del moderno palazzo delle Congregazioni, accessibile dal portone situato in via Pfeiffer, e lungo Borgo di Santo Spirito, dove spicca l'abside medioevale.
Esterno
La chiesa, in laterizi a vista, presenta una facciata a capanna sulla quale apre un portale sormontato da tre finestre; sopra, lo sporto del tetto a timpano, coronato da beccatelli.
Sulla sinistra del tetto si eleva il campanile del XII secolo, a pianta quadrata e due ordini di bifore, con pilastri al piano inferiore e con piccole colonne nella cella campanaria. Ogni piano è scandito da una cornice marcapiano a laterizi posti a denti di sega, accompagnata da una cornice mediana, sempre a denti di sega, che gira sopra gli archetti delle bifore. Nel piano terminale sono presenti una serie di modiglioni marmorei.
Interno
L'interno, molto suggestivo, a tre navate suddivise da undici colonne antiche di spoglio in granito, senza capitelli, presenta una copertura a capriate lignee e un'abside semicircolare al termine della navata centrale. Pareti e abside sono in laterizi a vista prive di qualsiasi apparato decorativo.
Sul presbiterio, rialzato di alcuni gradini, sono collocati:
- al centro, Altare, consacrato nel 1983, costituito da un blocco cilindrico di granito rosso, screziato e scolpito: l'opera è la copia di una vera da pozzo di epoca romana, custodita presso i Musei Vaticani.
- a destra, Croce della Giornata Mondiale della Gioventù (1984), in legno, realizzata su commissione di papa Giovanni Paolo II e affidata simbolicamente alla gioventù del mondo, rappresentata dai giovani del Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo. Accanto è posta anche la copia dell'icona della Madonna con Gesù Bambino detta Salus Populi Romani,[5] che accompagna dal 2003 la Croce nei suoi pellegrinaggi in tutto il mondo.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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