Congregazione Camaldolese dell'Ordine di San Benedetto
Congregazione Camaldolese dell'Ordine di San Benedetto | ||
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Istituto di vita consacrata | ||
Vita monastica semi eremitica | ||
Altri nomi Camaldolesi, Ordine di San Romualdo | ||
Fondatore | san Romualdo | |
Data fondazione | 1024 e il 1025 | |
Luogo fondazione | Camaldoli (Toscana) | |
sigla | O.S.B. Cam. | |
Regola | regola di San Benedetto da Norcia (s. VI) | |
Approvato da | Alexandre III (nel 1113, riconosciuta come una branca autonoma dei benedittini) | |
Data di approvazione | 1072 | |
Motto | Ego vobis, vos mihi | |
Abito | tunica, scapolare e cappuccio bianco, barba lunga | |
Scopo | Combinazione di vita comunitaria (attiva) e solitaria (contemplativa). | |
Costituzioni | 1080 dal priore Rodolfo I di Camaldoli | |
Santo patrono | San Benedetto da Norcia e San Romualdo | |
Prima fondazione | Eremo di Camaldoli, 1012 | |
Collegamenti esterni | ||
Sito ufficiale Scheda su gcatholic.com |
La congregazione camaldolese dell'Ordine di San Benedetto è un Ordine regolare monastico fondato tra il 1024 e il 1025 da san Romualdo, monaco benedettino, pospongono al loro nome la sigla O.S.B. Cam.
Storia
Romualdo cercò di coniugare la tradizione monastica orientale e quella occidentale, soprattutto benedettina.
Il motto è "Ego vobis, vos mihi".
La congregazione camaldolese coniuga la dimensione comunitaria e quella solitaria, espressa, architettonicamente, dalla presenza, nella stessa struttura, sia dell'eremo che del monastero. Questa comunione di vita comunitaria ed eremitica è espressa anche nello stemma, formato da due colombe che si abbeverano ad un solo calice.
Dopo il Concilio Vaticano II, grazie all'attenzione al cristianesimo orientale, le comunità Camaldolesi sono tornate ad essere luogo privilegiato per il dialogo ecumenico e, attraverso l'organizzazione degli annuali Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli, del dialogo ebraico-cristiano.
Casa madre della congregazione è l'Eremo di Camaldoli presso Arezzo. Essa è punto di riferimento di dieci comunità maschili presenti in Italia, Stati Uniti d'America, Brasile e India. Altre comunità sono esistite in passato. A Forlì, ad esempio, una Via del Camaldolino ancora oggi ricorda una chiesa (San Giovanni Evangelista) e un convento camaldolesi lì sorti intorno all'anno 1270.
La prima comunità femminile camaldolese fu fondata dal beato Rodolfo nel 1086 a San Pietro a Borgo San Lorenzo di Mugello (Provincia di Firenze), con la regola degli eremiti camaldolesi. In Toscana altri conventi furono a Bibbiena (sec. XII), nella cui toponomastica oggi è rimasta la via delle Monache; a Quarto di Firenze (San Giovanni Evangelista di Boldrone) e nella casa e chiesa di Sant'Agata in via San Gallo sempre a Firenze. La comunità di Pratovecchio nel Monastero di San Giovanni Evangelista è tuttora esistente. Numerose le presenze camaldolesi in Alta Valle del Tevere, area nella quale il monachesimo camaldolese ha esercitato una larga influenza a partire dal XII secolo. Nel territorio i camaldolesi sono presenti con la grande abbazia di Sansepolcro (fondata prima del 1013 e divenuta camaldolese tra 1137 e 1187), i priorati di San Clemente a Toppole e di San Pietro alla Scatorbia a Città di Castello, la pieve di Santa Maria Annunziata alla Sovara, l'insediamento castrense di Pianettole. Nel territorio di Perugia sono camaldolesi i monasteri di San Severo e Santa Trinità della Pallotta, mentre in diocesi di Assisi si ricorda il priorato di Sant'Angelo di Rosciano, tutti e tre dipendenti dall'abate di Sansepolcro.
In Romagna vanno ricordati almeno: il convento di Santa Lucia, presso Bagno di Romagna (Forlì), dove vissero, nel XII secolo, le beate Agnese da Bagno di Romagna, detta anche Agnese da Sarsina e Giovanna da Bagno di Romagna; l'eremo di Sant'Alberico, presso le Balze, sul Monte Fumaiolo, (Forlì).
Altri conventi femminili camaldolesi sono presenti a Roma (Sant'Antonio abate), a San Maglorio in località Celle di Faenza, a Santa Caterina di Faenza e in altre località. Le moderne comunità presenti in Italia, Polonia, Francia, Tanzania, Stati Uniti d'America, India, Brasile, si rifanno al comune patrimonio spirituale camaldolese, anche se hanno una struttura autonoma.
La congregazione camaldolese ha dato alla Chiesa figure di spicco come papa Gregorio XVI, San Pier Damiani, cardinale e dottore della Chiesa e in tempi più recenti quella di Benedetto Calati.
Priori generali dell'Ordine
- Domenico Loricat, morto il 14 ottobre 1059
- 4° - Rodolfo, noto per le Costituzioni del 1080
- Martino III di Camaldoli, eletto nel 1248, morto nel 1258
- 29° - Gerardo da Forlì, eletto nel 1299, noto anche come Gerardo III
- Bonaventura da Fano, eletto nel 1315, morto nel 1348
- Giovanni Abbarbagliati, eletto nel 1348, morto nel 1386
- Ambrogio Traversari, eletto nel 1431, morto nel 1439
- Pietro Dolfin, morto il 15 gennaio 1525
- Pietro Bagnoli, morto nel 1592
- Venanzio Eremita, morto nel 1659
- Michelangelo Gasparini, morto nel 1729
- Pietro Canneti(Giambattista), morto il 1º ottobre 1730
- Giovanni Benedetto Mittarelli (al secolo Niccolò Giacomo), morto il 14 agosto 1777
- Fortunato Mandelli (al secolo Giovanni Antonio Baldissera), morto il 21 febbraio 1797
- Michelangelo Fumè, morto nel 1811
- Enrico Sanclemente, morto il 9 maggio 1815
- Placido Maria Zurla, morto nel 1834
- Ambrogio Bianchi, eletto nel 1835, morto nel 1856
- Calati Benedetto, morto il 21 novembre 2000
- Anselmo Giabbani, morto il 18 agosto 2004
- Bernardino Cozzarini, eletto nel 2005
- Alessandro Barban, eletto nel 2011.
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