Arcidiocesi di Bogotá

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Arcidiocesi di Bogotá
Archidioecesis Bogotensis
Chiesa latina
Catedral Primada de Colombia-Bogota.JPG
Arcivescovo metropolita e primate cardinale Luis José Rueda Aparicio
Sede Bogotà
Escudo Arquidiócesis de Bogotá.svg
Stemma
Mapa Arquidiocesis de Bogota.svg
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesiCollocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Nazione bandiera Colombia
diocesi suffraganee
Engativá, Facatativá, Fontibón, Girardot, Soacha, Zipaquirá
Ausiliari Luis Manuel Alí Herrera,
Alejandro Díaz García
Edwin Raúl Vanegas Cuervo
Parrocchie 297
Sacerdoti 1.104 di cui 469 secolari e 635 regolari
3.751 battezzati per sacerdote
1.219 religiosi 1.367 religiose 172 diaconi
4.806.000 abitanti in 4.099 km²
4.142.000 battezzati (86,2% del totale)
Eretta 11 settembre 1562
Rito romano
Cattedrale Immacolata Concezione
Indirizzo
Carrera 7a N. 10-20, Bogotá, D.C. 1, Colombia
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2023 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Colombia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
A fianco della cattedrale sorge il palazzo arciepiscopale.
Il palazzo arciepiscopale.
Il seminario maggiore di Bogotà, istituito nel 1581; l'odierno edificio è stato costruito tra il 1943 ed il 1946.

L' arcidiocesi di Bogotà (latino: Archidioecesis Bogotensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Colombia.

Territorio

L'arcidiocesi si trova al centro della Colombia ed è costituita da diverse entità amministrative colombiane. Comprende:

  • 15 località del Distrito Capital di cui è costituita la municipalità di Bogotà: Usaquén, Chapinero, Santa Fe, San Cristóbal, Usme, Tunjuelito, Barrios Unidos, Teusaquillo, Los Mártires, Antonio Nariño, Puente Aranda, La Candelaria (dove si trova il centro storico di Bogotà), Rafael Uribe Uribe, Ciudad Bolívar, Sumapaz, e in parte la località di Suba;
  • 11 comuni del dipartimento di Cundinamarca: Cáqueza, Une, Chipaque, Ubaque, Choachí, Fómeque, Fosca, Gutiérrez, Quetame, Guayabetal e La Calera.

Sede arcivescovile e primaziale è la città di Bogotà, dove si trova la cattedrale dell'Immacolata Concezione. Oltre alla cattedrale, nel territorio sorgono altre 4 basiliche minori: le basiliche di Nostra Signora di Lourdes, del Sacro Cuore di Gesù e del Signore di Monserrate a Bogotà, e la basilica dell'Immacolata Concezione a Cáqueza. Bogotà ospita anche il santuario nazionale di Nostra Signora del Carmelo.

Il territorio si estende su una superficie di 4.099 km².

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica di Bogotà, istituita nel 1564, è costituita dalle seguenti suffragenee:

Storia

La sede di Bogotà trae origine dalla diocesi di Santa Marta, istituita il 9 gennaio 1534. Nel concistoro dell'11 settembre 1562[1] papa Pio IV autorizzò il trasferimento della sede, della cattedrale, del capitolo dei canonici e della curia della diocesi nella città di Santafé (oggi Bogotà), che dal 1549 era diventata la capitale del Nuovo Regno di Granada. Questa città era già da tempo la sede abituale dei vescovi di Santa Marta ed è a Santafé che fu celebrato il primo sinodo diocesano di Santa Marta tra maggio e giugno del 1556.[2]

Il 22 marzo 1564 Pio IV, con la bolla In suprema dignitatis apostolicae, confermò la traslazione della sede vescovile, che fu contestualmente elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con il nuovo nome di "arcidiocesi di Santafé".[3] La primitiva provincia ecclesiastica comprendeva le diocesi di Popayán e di Cartagena (oggi entrambe arcidiocesi).

Il 15 aprile 1577 cedette una porzione di territorio per il ristabilimento della diocesi di Santa Marta.

Nel 1581 fu istituito il primo seminario, intitolato a san Luigi dei Francesi, che però dovette essere chiuso già il 20 ottobre 1587 per problemi economici, poiché il fondo di dotazione non era bastevole a coprire i debiti e le spese.

Il 18 ottobre 1605 fu istituito il secondo seminario, dedicato a san Bartolomeo e affidato ai gesuiti. Nel 1767 i gesuiti furono espulsi e la vita del seminario dovette soffrire turbolenze per l'incertezza nel controllo e dei finanziamenti.

L'arcidiocesi cedette successivamente porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione di nuove diocesi:

L'8 giugno 1898 ha assunto il nome di arcidiocesi di Bogotà in Colombia[4], che il 12 gennaio 1953 sarà semplificato in arcidiocesi di Bogotà con un decreto della Congregazione Concistoriale.[5]

Il 7 novembre 1902 papa Leone XIII concesse all'arcivescovo e ai suoi successori il titolo di primate di Colombia.

In seguito è tornata a cedere altre porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione di nuove circoscrizioni ecclesiastiche:

L'arcidiocesi ha ricevuto la visita pastorale di tre pontefici: Paolo VI nel 1968, Giovanni Paolo II nel 1986, e Francesco nel 2017.

Cronotassi dei vescovi

  • Juan de los Barrios, O.F.M. † (22 marzo 1564 - 12 febbraio 1569 deceduto)[6]
  • Luis Zapata de Cárdenas, O.F.M. † (8 novembre 1570 - 24 gennaio 1590 deceduto)
  • Alfonso López de Ávila † (29 novembre 1591 - 30 dicembre 1591 deceduto)
  • Bartolomé Martínez Menacho y Mesa (Mechado) † (30 aprile 1593 - 17 agosto 1594 deceduto)
  • Bartolomé Lobo Guerrero † (12 agosto 1596 - 19 novembre 1607 nominato arcivescovo di Lima)
  • Juan Castro, O.S.A. † (7 gennaio 1608 - giugno 1609 dimesso)[7]
  • Pedro Ordóñez y Flórez † (19 aprile 1610 - 11 giugno 1614 deceduto)
  • Hernando de Arias y Ugarte † (14 marzo 1616 - 15 aprile 1624 nominato arcivescovo di La Plata o Charcas)
  • Julián de Cortázar † (7 aprile 1625 - 31 ottobre 1630 deceduto)
  • Bernardino de Almansa Carrión † (15 dicembre 1631 - 26 settembre 1633 deceduto)
  • Cristóbal de Torres, O.P. † (8 gennaio 1635 - 8 luglio 1654 deceduto)
    • Sede vacante (1654-1659)
  • Juan de Dios Aguinao, O.P. † (10 novembre 1659 - 5 ottobre 1678 deceduto)
  • Antonio Sanz Lozano † (19 agosto 1680 - 28 maggio 1688 deceduto)
  • Ignacio de Urbina, O.S.H. † (7 novembre 1689 - 18 aprile 1701 nominato arcivescovo, titolo personale, di Tlaxcala)
    • Sede vacante (1701-1704)
  • Francisco de Cosío y Otero † (14 gennaio 1704 - 29 novembre 1715 deceduto)
  • Francisco del Rincón, O.M. † (5 ottobre 1716 - 28 giugno 1723 deceduto)
  • Antonio Claudio Álvarez de Quiñones † (29 gennaio 1725 - 21 ottobre 1736 deceduto)
  • Juan de Galabís, O.Praem. † (3 marzo 1738 - 14 novembre 1739 deceduto)
  • Diego Fermín de Vergara, O.S.A. † (19 dicembre 1740 - 7 febbraio 1744 deceduto)[8].
  • Pedro Felipe de Azúa e Iturgoyen † (18 dicembre 1744 - prima dell'11 aprile 1753 dimesso)
  • José Javier de Arauz y Rojas † (28 maggio 1753 - febbraio 1764 deceduto)
    • Manuel de Sosa y Béthencourt † (22 aprile 1765 - 12 novembre 1765 deceduto) (vescovo eletto)
  • Francisco Antonio de la Riva Mazo † (9 dicembre 1765 - 8 dicembre 1768 deceduto)
  • Lucas Ramírez Galán, O.F.M. † (21 agosto 1769 - 12 dicembre 1770 nominato arcivescovo, titolo personale, di Tui)
  • Agustín Manuel Camacho y Rojas † (4 marzo 1771 - 13 aprile 1774 deceduto)
  • Agustín de Alvarado y Castillo † (13 marzo 1775 - 14 dicembre 1778 nominato arcivescovo, titolo personale, di Ciudad Rodrigo)
  • Antonio Caballero y Góngora † (14 dicembre 1778 - 15 settembre 1788 nominato arcivescovo, titolo personale, di Cordova)
  • Baltazar Jaime Martínez de Compañón † (15 dicembre 1788 - 17 agosto 1797 deceduto)
  • Fernando del Portillo y Torres, O.P. † (29 ottobre 1798 - 20 gennaio 1804 deceduto)
  • Juan Bautista Sacristán y Galiano † (20 agosto 1804 - 1º febbraio 1817 deceduto)
    • Sede vacante (1817-1819)
  • Isidoro Domínguez, C.R.M. † (23 agosto 1819 - 6 aprile 1822 deceduto)
    • Sede vacante (1822-1827)
  • Fernando Caycedo Flórez † (21 maggio 1827 - 17 febbraio 1831 deceduto)
    • Sede vacante (1831-1834)
  • Manuel José Mosquera y Arboleda † (19 dicembre 1834 - 10 dicembre 1853 deceduto)
  • Antonio Herrán y Zaldúa † (13 gennaio 1854 - 6 febbraio 1868 deceduto)
  • Vicente Arbeláez Gómez † (6 febbraio 1868 succeduto - 29 giugno 1884 deceduto)
  • José Telésforo Paúl Vargas, S.I. † (6 agosto 1884 - 8 aprile 1889 deceduto)
  • Ignacio León Velasco, S.I. † (27 maggio 1889 - 10 aprile 1891 deceduto)
  • Bernardo Herrera Restrepo † (4 giugno 1891 - 2 gennaio 1928 deceduto)
  • Ismael Perdomo Borrero † (2 gennaio 1928 succeduto - 3 giugno 1950 deceduto)
  • Crisanto Luque Sánchez † (14 luglio 1950 - 7 maggio 1959 deceduto)
  • Luis Concha Córdoba † (18 maggio 1959 - 29 luglio 1972 ritirato)
  • Aníbal Muñoz Duque † (29 luglio 1972 succeduto - 25 giugno 1984 ritirato)
  • Mario Revollo Bravo † (25 giugno 1984 - 13 agosto 1994 ritirato)
  • Pedro Rubiano Sáenz (27 dicembre 1994 - 8 luglio 2010 ritirato)
  • Rubén Salazar Gómez (8 luglio 2010 - 25 aprile 2020 ritirato)
  • Luis José Rueda Aparicio, dal 25 aprile 2020

Statistiche

Galleria d'immagini

Note
  1. (ES) Mario Germán Romero, Fray Juan de los Barrios y la evangelización del Nuevo Reino de Granada, Academia colombiana de historia, [Bogotá, 1960], p. 154.
  2. (ES) Romero, Fray Juan de los Barrios y la evangelización del Nuevo Reino de Granada, pp. 84 e seguenti.
  3. La bolla commette l'errore di chiamare Martinus (invece di Johannes) il vescovo traslato dalla sede di Santa Marta a quella di Santafé. L'errore fu riparato con il breve Accepimus nuper del 13 maggio 1567 (Anales religiosos de Colombia, año primero, Bogotà, 1883, pp. 108-109)
  4. Breve Obsequiose exposuit, in Le canoniste contemporain, 23º anno, Paris, 1900, pp. 100-101.
  5. Decreto Apostolicis sub plumbo Litteris, AAS 45 (1953), p. 302.
  6. (ES) Santofimio O. Rodrigo, Juan de los Barrios (1553-1569): primer arzobispo en la jurisdicción del Nuevo Reino de Granada y la experiencia institucional de aculturación, Revista de Antropología y Sociología: VIRAJES, vol. 17, 2015, pp. 277-303.
  7. Rafael Lazcano, Episcopologio agustiniano, Guadarrama (Madrid), Agustiniana, 2014, vol. I, pp. 654-660.
  8. Lazcano, o.c., vol. II, 2084-2089.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni