Diocesi di Costantina

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Nota di disambigua - Se stai cercando la sede titolare, vedi Sede titolare di Costantina (Osroene).

Diocesi di Costantina
Dioecesis Constantiniana
Chiesa latina

Église Saint-Augustin d'Annaba en mai 2009.JPG
vescovo Nicolas Pierre Jean Lhernould
Sede Costantina (Algeria)

sede vacante
Costantina (Algeria)

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Amministratore diocesano
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Suffraganea dell'arcidiocesi di Algeri
Regione ecclesiastica {{{regione}}}
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Algeria
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Vescovi emeriti:

Parrocchie 6
Sacerdoti

11 di cui 4 secolari e 7 regolari
59 battezzati per sacerdote

7 religiosi 15 religiose
14.922.315 abitanti in 110.522 km²
650 battezzati (0,0% del totale)
Eretta 25 luglio 1866
Rito romano
Cattedrale Sant'Agostino
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni Agostino d'Ippona
Indirizzo
32 Bd. Mohamed Belouizdad, B.P. 24B, 25002 Constantine Coudiat, Algerie
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni


Dati online 2022 (gc )

Chiesa cattolica in Algeria
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
L'ex cattedrale di Nostra Signora dei Sette Dolori, dal 1964 moschea.

La diocesi di Costantina (latino: Dioecesis Constantiniana) è una sede della Chiesa cattolica in Algeria suffraganea dell'arcidiocesi di Algeri.

Territorio

La diocesi comprende la parte nord-orientale dell'Algeria.

Sede vescovile è la città di Costantina, dove si trova l'ex cattedrale di Nostra Signora dei Sette Dolori, divenuta moschea nel 1964. Ad Annaba, già Ippona, antica sede episcopale di cui il vescovo di Costantina porta il titolo, sorge la basilica di Sant'Agostino, che funge da pro-cattedrale della diocesi.

Storia

Costantina corrisponde all'antica Cirta, che assunse l'attuale nome all'inizio del IV secolo in onore dell'imperatore Costantino.

Fu sede episcopale già in epoca romana. Il primo vescovo noto è Crescente, che prese parte al Concili di Cartagine (256) indetto da san Cipriano nel 256 per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici. Nel 303 la persecuzione portò all'arresto del vescovo Paolo e di un nutrito gruppo di ecclesiastici, che subirono il martirio; negli atti del loro arresto si fa menzione della "domus, in qua christiani conveniebant" e degli arredi sacri che furono confiscati. L'imperatore Costantino fece costruire una basilica, che fu però confiscata dai donatisti dopo il 312, per questo motivo l'imperatore diede ordine di costruirne una nuova e al contempo arricchì i possedimenti della Chiesa di Cirta con nuove proprietà.

Tra i vescovi donatisti di Cirta emerse soprattutto la figura di Petiliano, acerrimo avversario di Agostino d'Ippona (tra i due intercorse uno scambio epistolare), e autore di scritti teologici in difesa della tesi donatista (De unico baptismo e Epistola ad presbiteros et diacones).

L'ultimo vescovo noto di Costantina è Vittore, che fu convocato al Concilio di Cartagine (484) dal re vandalo Unnerico e che probabilmente finì i suoi giorni in esilio. Poco si conosce della comunità cristiana di Costantina in epoca vandalica e bizantina. Con l'invasione araba il cristianesimo scomparve.

L'attuale diocesi è stata eretta il 25 luglio 1866 con la bolla Clementissimus Deus di papa Pio IX, ricavandone il territorio dalla diocesi di Algeri, che è stata contestualmente elevata ad arcidiocesi metropolitana.

Nel territorio si trova l'antica Ippona (oggi Annaba), di cui fu vescovo sant'Agostino. Dal 23 settembre 1867 i vescovi di Costantina portano il titolo di vescovi di Ippona.

Il 15 febbraio 1936, con la lettera apostolica Venerabilis Frater, papa Pio XI ha proclamato sant'Agostino patrono della diocesi.[1]

Il 14 gennaio 2020 la diocesi è passata dalla giurisdizione della Congregazione per i vescovi alla giurisdizione della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli[2] (oggi Dicastero per l'evangelizzazione).

Cronotassi dei vescovi

Diocesi antica

Diocesi moderna

Statistiche

Note
  1. (LA) Lettera apostolica Venerabilis Frater, AAS 28 (1936), pp. 228-229.
  2. Provvista di Chiese. Passaggio di Circoscrizioni Ecclesiastiche della Regione Nord dell'Africa su press.vatican.va. 14 gennaio 2020. URL consultato il 5 aprile 2023
  3. Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, p. 33.
  4. Martirologio Romano, 4 maggio. Secondo Mesnage (L'Afrique chrétienne, p. 275) è dubbia l'appartenenza di Agapio alla diocesi di Cirta, benché abbia subito il martirio in questa città, assieme ad un altro vescovo, Secondino; infatti in entrambi i casi non è indicata la sede vescovile dei due prelati.
  5. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 839, Paulus 1.
  6. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 1078-1080, Silvanus 1.
  7. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 1238, Zeuzius.
    Dopo Zeusio, la cui appartenenza alla diocesi di Cirta è dubbia, Toulotte (Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, p. 35) aggiunge il nome di Generoso (circa 399/401), che Mandouze dimostra non essere mai stato vescovo (Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 532-533, Generosus 1).
  8. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 928-930, Profuturus.
  9. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 494-496, Fortunatus 5.
  10. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), pp. 855-868, Petilianus.
  11. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 75, Honoratus Antoninus 4.
  12. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 1176, Victor 66.
  13. Contestualmente nominato arcivescovo titolare di Damasco.
  14. Nominato vescovo titolare di Modra.
  15. Nominato vescovo titolare di Saetabis.
Bibliografia
*(LA) Bolla Clementissimus Deus, in Pii IX Pontificis Maximi Acta. Pars prima, Vol. IV, Romae, 1869, p. 504
Voci correlate
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