Diocesi di San Gallo

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Diocesi di San Gallo
Dioecesis Sancti Galli
Chiesa latina
Wappen Bistum St. Gallen.png
Stemma
Bistum St. Gallen logo.png
Logo
StiftskircheSt.Gallen.jpg
Vescovo Beat Grögli
Sede San Gallo (Svizzera)

Bistum Sankt Gallen.svg
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Svizzera
Parrocchie 142 (8 vicariati )
Sacerdoti 131 di cui 79 secolari e 52 regolari
1.867 battezzati per sacerdote
157 religiosi 194 religiose 31 diaconi
602.939 abitanti in 2.429 km²
244.616 battezzati (40,6% del totale)
Eretta 2 luglio 1823
Rito romano
Cattedrale San Gallo
Santi patroni San Gallo
Sant'Otmaro
Indirizzo
Klosterhof 6b, Postfach 263, CH-9001 Sankt Gallen, Schweiz
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2023 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Svizzera
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La Diocesi di San Gallo (tedesco: Bistum St. Gallen; latino: Dioecesis Sancti Galli) è una sede della Chiesa cattolica in Svizzera immediatamente soggetta alla Santa Sede.

La diocesi di San Gallo gode in virtù del concordato tra Canton San Gallo e Santa Sede del 1845 del privilegio di una procedura di elezione del vescovo concordata fra i 13 membri del capitolo della cattedrale e il papa.

Territorio

La diocesi comprende i cantoni di San Gallo, Appenzello Interno e Appenzello Esterno, nella Svizzera nordorientale.

Sede vescovile è la città di San Gallo, dove si trova la cattedrale di San Gallo, antica chiesa dell'abbazia omonima.

Il territorio si estende su 2.429 km².

Storia

Fino agli inizi dell'Ottocento, i territori dell'odierna diocesi facevano parte della Diocesi di Costanza. Tuttavia, con l'affermazione del principato abbaziale di San Gallo (1613), gli abati vi esercitarono una effettiva giurisdizione non solo temporale ma anche ecclesiastica; per esempio, data la vastità della diocesi di Costanza, erano gli abati che eseguivano le visite pastorali nei territori di loro competenza, in ottemperanza alle decisioni del Concilio di Trento.

Con la soppressione della Diocesi di Costanza, i territori dell'odierna diocesi furono annessi a quelli della Diocesi di Coira (1819). Il mancato accordo sulla creazione di un'abbazia territoriale, determinò la Santa Sede all'erezione della diocesi di San Gallo il 2 luglio 1823 con la bolla Ecclesias quae antiquitate di papa Pio VII. La nuova diocesi, che comprendeva il solo canton San Gallo, fu tuttavia unita aeque principaliter a quella di Coira, senza cioè un proprio vescovo residenziale.

Questa situazione non riscosse molto successo. Alla morte del vescovo Karl Rudolf von Buol-Schauenstein (1833), il Gran Consiglio sangallese dichiarò unilateralmente la fine dell'unione con Coira, decisione che fu de facto riconosciuta dalla Santa Sede nel 1836, quando papa Gregorio XVI nominò per la Diocesi di San Gallo un vicario apostolico nella persona di Johann Peter Mirer. La ripresa delle trattative tra le autorità cantonali e la Santa Sede portarono al concordato del 7 novembre 1845,[1] a seguito del quale papa Pio IX pubblicò l'8 aprile 1847 la Instabilis rerum. Con questa bolla il pontefice riorganizzava la diocesi di San Gallo, de iure separata da Coira, e nominava come primo vescovo il medesimo vicario Johann Peter Mirer.

Gli articoli 5-12 del concordato stabilirono anche la normativa che regola l'elezione del vescovo. Spetta infatti ai 13 membri del capitolo della cattedrale la nomina del nuovo vescovo, scelto fra una lista di sei nomi. Dal 1938 questa lista deve essere approvata preventivamente dalla Santa Sede; inoltre, papa Giovanni Paolo II stabilì nel 1995 una nuova restrizione, imponendo al capitolo l'obbligo di non rendere pubblico il nome del nuovo eletto, prima dell'istituzione canonica da parte di Roma.[2]

Nel 1866 i cantoni di Appezzello Interno e Appenzello Esterno furono ceduti dalla Diocesi di Coira a quella di San Gallo. Su questi cantoni tuttavia, il vescovo di Coira esercita solo le funzioni di amministratore apostolico.[3]

Fin dal 1823 fu istituito il seminario diocesano, che nel 1839 venne trasferito nell'ex monastero delle suore benedettine a Sankt Georgen. Nel 1857 venne aperto anche il seminario minore, che fu chiuso durante il periodo del Kulturkampf. Nel 1932 si celebrò il primo sinodo diocesano, convocato e diretto dal vescovo Alois Scheiwiler; lo Scheiwiler fu anche l'unico vescovo svizzero a condannare apertamente l'antisemitismo e la persecuzione nazista degli ebrei.[3]

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

Note
  1. Testo del concordato in: Angelo Mercati (a cura di), Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le Autorità Civili, Roma, 1919, pp. 747-750.
  2. La nomina dei vescovi di San Gallo è pubblicata negli Acta Apostolicae Sedis solo a partire dal 1995, con la nomina di Ivo Fürer.
  3. 3,0 3,1 Franz Xaver Bischof, Dizionario storico della Svizzera.
Bibliografia
  • Diocesi di San Gallo sul Dizionario storico della Svizzera
  • (DE) Xaver Bischof, Cornel Dora, Ortskirche unterwegs, Das Bistum St. Gallen 1847 1997, Festschrift zum hundertfünfzigsten Jahr seines Bestehens., St. Gallen, 1997
  • (EN) Joseph Lins, v. Saint Gall, in Catholic Encyclopedia, vol. XIII, New York, 1912
  • (LA) Bolla Ecclesias quae antiquitate, in Bullarii romani continuatio, Tomo XV, Romae, 1853, pp. 611–615
  • (LADE) Bolla Instabilis rerum, in Peter Lang (cur.), Schweizerische Kirchenrechtsquellen - Sources de droit ecclésial suisse. III Konkordate und weitere Verträge - Concordats et autres accords, Berna, 2004, pp. 120–139
Voci correlate
Collegamenti esterni