Ernest Simoni
Ernest Simoni Cardinale | |
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Titolo cardinalizio | |
Cardinale diacono di Santa Maria della Scala | |
Età attuale | 96 anni |
Nascita | Troshani 18 ottobre 1928 |
Appartenenza | Arcidiocesi di Scutari |
Ordinazione presbiterale | Scutari, 7 aprile 1956 |
Consacrazione vescovile | Da lui stesso rifiutata a causa dell'età avanzata. |
Creato Cardinale |
19 novembre 2016 da Francesco (vedi) |
Cardinale da | 8 anni e 2 giorni |
Cardinale elettore | NO (fino al 18 ottobre 2008) |
Collegamenti esterni | |
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Ernest Simoni (Troshani, 18 ottobre 1928) è un cardinale e presbitero albanese.
Cenni biografici
Il Cardinale Ernest Simoni, è nato a Troshani, un villaggio a pochi chilometri da Scutari, da una famiglia molto religiosa. Dal 1938 al 1948, finita la scuola primaria, ha frequentato il liceo del Collegio francescano Illiricum dove ha curato la sua formazione al sacerdozio.
Nel 1948, al culmine della persecuzione del regime comunista di Enver Hoxha, il convento venne saccheggiato e convertito in un luogo di tortura per i carcerati. I frati furono fucilati e i novizi cacciati. Ernest aveva allora vent'anni e fu mandato a insegnare in un remoto villaggio sulle montagne; in quel posto il suo lavoro di insegnamento divenne soprattutto un'opera missionaria di evangelizzazione. Dopo due anni di servizio militare molto duro, dal 1953 al 1955, completò di nascosto gli studi di teologia.
Formazione
Venne ordinato sacerdote l'8 aprile 1956 a Scutari, nella cui diocesi fu incardinato nonostante fosse rimasto profondamente francescano nell'animo. Per sette anni ha guidato le parrocchie di Kabash, Pukë, Kukël, Gocaj, Barbullush, Mal i Jushit, Torovicë e Sumë; un'esperienza che gli ha formato il carattere e il dinamismo pastorale, infatti ancora oggi, nonostante la sua età avanzata, va in giro per i villaggi a svolgere la sua missione, soprattutto nelle parrocchie di Barbullush e di Trush, a Fushë Arrëz.
Esperienza in Prigione
Ritenuto un nemico del popolo dalla dittatura comunista di Enver Hoxha, è stato arrestato nella notte di Natale del 1963, dopo la celebrazione della messa a Barbullush e messo in una cella d'isolamento a Scutari per essere poi fucilato. Racconta don Ernest:
« | Alle torture fisiche alternavano quelle psicologiche. Per farmi parlare contro la Chiesa, misero nella cella un caro amico incaricato di spiarmi. » |
Quando quest'uomo lo istigava a parlare male di Hoxha, il giovane sacerdote rispondeva:
« | Gesù ci ha insegnato ad amare ogni persona e perdonare anche i nemici. Dio protegga il presidente e lo ispiri perché possa aiutare il popolo. » |
Alla fine trovarono una scusa per condannarlo:
« | Secondo le indicazioni di Paolo VI a tutti i presbiteri del mondo, avevo celebrato tre Messe per l'anima del presidente americano John Kennedy, ucciso un mese prima del mio arresto. Inoltre ero abbonato alla rivista russa L' Union soviétique, ormai invisa al regime filocinese. La condanna a morte arrivò dopo un interrogatorio in cui mi strinsero degli anelli di ferro ai polsi così forte che si fermarono i battiti del cuore. » |
Inaspettatamente, però, la pena capitale fu commutata in venticinque anni di carcere. Nel frattempo le chiese e le moschee in Albania venivano abbattute e la cattedrale di Scutari divenne un palazzetto dello sport. Il nome di Dio era bandito in ogni caso: la furia antireligiosa si abbatté su cattolici, ortodossi, musulmani e sufi bektashi. Ma la fede del popolo albanese fu salva grazie alle suore che battezzavano di nascosto, nonne che insegnavano a pregare ai nipoti e presbiteri torturati nei lager.
Nei primi anni di lavori forzati, doveva spaccare le pietre con una mazza di ferro che pesava circa venti chili. In questa drammatica situazione il cardinale Simoni non ha mai perso la fede né interrotto il suo ministero sacerdotale, riuscendo addirittura a celebrare ogni giorno e di nascosto, la messa, a confessare i compagni (diventando padre spirituale e punto di riferimento di alcuni) e dare pure la comunione, con un'ostia preparata su dei fornellini a petrolio che usavano per il lavoro e del vino ricavato dal succo dei chicchi d'uva.
Il 22 maggio 1973 è stato di nuovo condannato a morte come presunto istigatore di una rivolta ma, grazie alla testimonianza a suo favore dei carcerieri, la condanna non fu eseguita e venne commutata in venticinque anni di lavori forzati. Ha passato diciotto anni in carcere e ai lavori forzati, dodici dei quali in miniera.
Ministero sacerdotale
Dopo essere stato liberato nel 1981, era ancora ritenuto nemico del popolo e obbligato a lavorare nelle fogne di Scutari. Esercitava il suo ministero sacerdotale clandestinamente fino alla caduta del regime avvenuto nel 1990. Da allora in poi ha continuato il suo servizio come umile presbitero in diversi villaggi come Kabash, Pukë, Kukël, Gocaj, Barbullush, Mal i Jushit, Torovicë e Sumë, senza risparmiare alcuno sforzo per riconciliare molte persone evitando la vendetta e offrendo la sua testimonianza. Questo atteggiamento ha commosse profondamente Papa Francesco durante la sua visita a Tirana del 21 settembre 2014, allorché si incontrarono e si abbracciarono nelle cattedrale della città. Il 20 settembre 2016, durante la sua visita ad Assisi, era seduto a tavola accanto al Papa.
Cardinalato
Nel Concistoro del 19 novembre 2016, Papa Francesco lo ha creato e pubblicato Cardinale diacono di Santa Maria della Scala; ha preso possesso del Titolo l'11 febbraio 2017. Il cardinale Simoni ha commosso il mondo e, in particolare Papa Francesco, quando il 21 settembre 2014, nella Cattedrale di San Paolo , ha raccontato davanti al Pontefice le violenze e le vessazioni subìte per ventisette anni durante la dittatura comunista.
La sua nomina a cardinale, ha voluto precisare, è un riconoscimento per tutti i martiri e i cattolici perseguitati in Albania, fra i quali c'è anche il primo cardinale albanese della storia, creato nel 1994 da Giovanni Paolo II: Mikel Koliqi (1902-1997), suo concittadino e anche lui a lungo dentro le carceri del regime, dove ha scontato ben trentuno anni di detenzione.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Maria della Scala | Successore: | |
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Stanisław Kazimierz Nagy, S.C.I. | dal 19 novembre 2016 | in carica |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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