Giovedì Santo a Castiglione di Garfagnana
Giovedì Santo a Castiglione di Garfagnana | |
Penitente aiutato dal Cireneo | |
Processione Riti della Settimana Santa | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Passione e morte di Gesù Cristo |
Chiamata anche | Processione dei Crocioni |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Lucca |
Comune | Castiglione di Garfagnana |
Luogo specifico | Chiesa di San Michele Arcangelo, vie del centro storico |
Diocesi | Lucca |
Periodo | Primavera |
Data mobile | Giovedì Santo |
Data d'istituzione | XVII secolo, prima metà |
Organizzata da | Confraternita del SS. Sacramento |
Tradizioni religiose | Messa nella Cena del Signore, processione |
Il Giovedì Santo a Castiglione di Garfagnana (Lucca) rievoca annualmente nella città toscana la passione e la morte di Gesù Cristo ed ha il proprio culmine con la Processione dei Crocioni.
Storia
La Processione dei Crocioni, da accurate ricerche storiche negli archivi parrocchiali, sono emerse notizie della sua esistenza già da almeno due secoli, in riferimento alle funzioni di accompagnamento dell'Arciconfraternita del SS. Sacramento e Croce del Castello di Castiglione nelle processioni; benché sia oggi parzialmente modificata, si è svolta in continuità fino ai giorni nostri. Probabilmente, l'istituzione risale alla prima metà del XVII secolo, quando dopo il Concilio di Trento vennero incentivate questi riti devozionali.
Fino agli anni Sessanta le processioni erano due, organizzate dalle due principali confraternite castiglionesi: la Confraternita dello Spirito Santo della parrocchia di San Michele e la Confraternita del SS. Sacramento e Croce di quella di San Pietro: una prima processione si svolgeva per le vie del paese la sera del Giovedì Santo, l'altra alle ore 7.00 del mattino del Venerdì Santo lungo un itinerario che si snodava anche fuori dalle mura castellane ed ogni anno le confraternite alternavano le due processioni. Da allora è rimasta la sola processione del Giovedì Santo, organizzata dalla Confraternita del SS. Sacramento, che vede un enorme partecipazione di fedeli.
Descrizione
Penitente
La particolarità di questo rito è che il volto di colui che impersona Gesù Cristo resta nascosto per tutta la processione, poiché questi non è un semplice attore, ma un vero e proprio penitente, che secondo la tradizione è vestito con un camice bianco, scalzo ed il volto coperto da un cappuccio. La sua identità è conosciuta solo dal priore della confraternita.
Prima della processione l'uomo viene nascosto in sacrestia e, dopo il rientro nella chiesa, ne esce solo a notte inoltrata per non essere riconosciuto.
Una processione colma di raccoglimento da parte dei fedeli che la seguono, intensa e condivisa perché colui che imita Gesù Cristo si fa carico, oltre che della propria, anche della penitenza e della sofferenza del prossimo.
Programma
Il Giovedì Santo ha dei momenti celebrativi e devozionali precisi, scanditi dalla tradizione:
- ore 20.00: Messa nella Cena del Signore, nella Chiesa di San Michele Arcangelo, durante la quale si fa memoria della lavanda dei piedi, dopo la quale la persona indicata a rappresentare Giuda Iscariota si alza ed esce dalla chiesa facendo presagire il tradimento.
- ore 21.30: Processione, che si svolge, al termine della Santa Messa, in un silenzio rotto solo dal rumore delle catene di Gesù Cristo che uscendo dalla sacrestia si avvicina all'altare, si compie il tradimento con il bacio di Giuda Iscariota e la cattura di Gesù da parte dei soldati che gli pongono la croce sulle spalle. Da qui ha inizio la processione che percorre le vie del centro storico, seguita dai confratelli in abiti da penitenti (camice e cappuccio bianchi) con le fiaccole in mano o gli strumenti simbolici della Passione, in una ricostruzione del cammino doloroso verso il Calvario di Gesù Cristo, accompagnato dal Cireneo e scortato da un gruppo di soldati romani. Il corteo è interrotto dalle tre cadute, nei punti più suggestivi del borgo (sagrato di San Pietro, Torricella e Porta del Ponte Levatoio), annunciate dal rullo dei tamburi: queste sono la testimonianza concreta del sacrificio fisico e psicologico dell'uomo che impersona Gesù, in un'atmosfera sospesa nel tempo e nel rispettoso silenzio dei fedeli. La luce tremolante delle fiaccole unita al suono delle catene trascinate per terra e al rullo dei tamburi, aggiungono alla scena del passaggio della croce, una sensazione di pena e forte suggestione nella comunità che partecipa lungo il percorso. Il rito si conclude con il rientro in chiesa della processione.
Galleria fotografica
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