Giovedì Santo

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Leonardo da Vinci, Ultima Cena (1494 - 1498), tempera e olio su muro; Milano, Convento di Santa Maria delle Grazie

Il Giovedì santo è il giovedì precedente la Pasqua. È il giorno dell'Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli, quando Cristo istituì l'Eucaristia e il Sacerdozio Ministeriale, e diede l'esempio dello stile di servizio attraverso il gesto della Lavanda dei Piedi. È anche il giorno del tradimento di Giuda.

Il Giovedì santo è mobile poiché dipende dalla data della Pasqua, e può cadere nei mesi di marzo o di aprile; è l'ultimo giorno di Quaresima, che termina con la messa in Cena Domini esclusa.

Rito Romano

La Messa del Crisma

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Messa del Crisma

Al mattino del Giovedì Santo[1] non si celebra l'Eucaristia nelle Parrocchie né nelle altre chiese, ma solo nella Cattedrale, dove ha luogo la solenne Messa del Crisma, con la Consacrazione degli Oli e la Rinnovazione delle promesse presbiterali.

Gli Oli Santi sono gli oli che si useranno durante tutto il corso dell'anno liturgico per celebrare i Sacramenti:


Date del Giovedì Santo, 2019-2029
Anno Cattolicesimo Ortodossia
2019 18 aprile 25 aprile
2020 9 aprile 16 aprile
2021 1 aprile 29 aprile
2022 14 aprile 21 aprile
2023 6 aprile 13 aprile
2024 28 marzo 2 maggio
2025 17 aprile
2026 2 aprile 9 aprile
2027 25 marzo 29 aprile
2028 13 aprile
2029 29 marzo 5 aprile

La Messa in Cena Domini

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Messa nella Cena del Signore

Alla sera la Chiesa celebra la Messa nella Cena del Signore (Missa in Coena Domini), con la quale inizia il solenne Triduo Pasquale.

In questa Messa si fa memoria dell'Ultima Cena consumata da Gesù prima della sua passione, e si commemorano l'istituzione dell'Eucarestia e del Sacerdozio Ministeriale e il comandamento dell'amore. Si svolge anche il rito della lavanda dei piedi, ripetendo il gesto che Gesù stesso fece dopo l'Ultima Cena.

Alla fine della Messa, l'Eucaristia viene riposta nell'Altare della Riposizione, dove rimarrà per l'adorazione dei fedeli al meno fino alla mezzanotte.

Rito ambrosiano

Fermi restando i riti di consacrazione del crisma e lo stesso utilizzo degli oli santi, le celebrazioni e i riti della chiesa ambrosiano si differenziano da quelli di Rito romano.

La lavanda dei piedi trova il suo luogo ideale o all'inizio della celebrazione serale, come avviene in cattedrale, o nel pomeriggio in un'apposita celebrazione. Il rito della lavanda dei piedi nella liturgia ambrosiana, a differenza di quella romana, è comunque completamente staccato dalla Messa nella Cena del Signore e ha un carattere quasi privato.[2]

La centralità della Messa in cena Domini, secondo la liturgia ambrosiana, si esprime con la lunga lettura del brano del Vangelo secondo Matteo (Mt 26,17-75 ) come primo atto commemorativo della Passione del Signore e dove ben si colloca l'istituzione dell'eucaristia.

Liturgia della Parola al mattino

  • I LETTURA Dn 13,1-64 - Susanna, ingiustamente accusata dai vecchi giudici, ma giustificata per intervento di Dio.

Oppure Dn 6,2-29 - Daniele nella fossa dei leoni.

  • SALMELLO - Cfr. Sal 35,11-12a.13a
  • II LETTURA Sap 2,1a.12-3,9 - Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama sé stesso figlio del Signore. Se è figlio di Dio, egli lo libererà. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, condanniamolo a una morte infamante.

Nel periodo postconciliare 1976-2008

Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Le letture del mattino del Giovedì santo si articolavano in due celebrazioni: Prima celebrazione del mattino e Seconda celebrazione liturgia penitenziale secondo lo schema proposto dai libri liturgici ambrosiani antichi per la riconciliazione dei penitenti. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura[3].

Prima celebrazione del mattino

Seconda celebrazione

  • Prima Lettura: 2Re 5,1-14
  • Salmo: dai Sal 42 e Sal 43 - Rit.: Il Signore è vicino agli aflitti di cuore.
  • Seconda Lettura: omessa
  • Alleluia: Non si canta
  • Vangelo: Mc 2,1-12

Il nome di questo giorno nelle varie lingue

Il Giovedì santo viene chiamato in modi differenti nelle varie lingue.

Nella Chiesa ortodossa

Nella Chiesa ortodossa il Giovedì Santo è conosciuto come il Santo e Grande Giovedì e viene ricordata l'Ultima Cena, detta anche Mistica Cena.


Note
  1. Per motivi pastorali tale celebrazione può essere anticipata ai giorni precedenti.
  2. Sant'Ambrogio compiva la lavanda dei piedi non il giovedì santo, ma la notte di Pasqua, e oggetto del rito erano i nuovi battezzati, i più piccoli, gli ultimi arrivati nella Chiesa.
  3. Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi op. cit..
  4. Prende il nome dal latino mandatum (comandamento). Ciò in riferimento al comandamento nuovo istituito da Gesù nell'ultima cena (Gv 13,34 ).
Bibliografia
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
  • Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi, Messale Ambrosiano Festivo, Edizioni Piemme, 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni