Moltiplicazione dei pani e dei pesci (Tintoretto)

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Venezia ScuolaGr.S.Rocco Tintoretto MoltipicazionePani+Pesci 1578-81.jpg

Tintoretto, Moltiplicazione dei pani e dei pesci (1578 - 1581), olio su tela
Moltiplicazione dei pani e dei pesci
Opera d'Arte
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Veneto
Regione ecclesiastica Triveneto
Provincia Venezia
Comune Stemma Venezia
Diocesi Venezia
Ubicazione specifica Scuola Grande di San Rocco, Salone Maggiore, parete d'ingresso
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Venezia
Luogo di provenienza ubicazione originaria
Oggetto dipinto
Soggetto Gesù Cristo moltiplica i pani e i pesci
Datazione 1578 - 1581
Ambito culturale
Autore Tintoretto (Jacopo Robusti)
Materia e tecnica olio su tela
Misure h. 523 cm; l. 475 cm
Virgolette aperte.png

1Dopo questi fatti, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, 2e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. 3Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 5Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». 6Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. 7Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo»....
8Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 9«C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». 10Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. 11Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 12E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». 13Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Virgolette chiuse.png

La Moltiplicazione dei pani e dei pesci è un dipinto, realizzato tra il 1578 ed 1581 circa, ad olio su tela, da Jacopo Robusti, detto Tintoretto (1518 - 1594), collocato nel Salone Maggiore della Scuola Grande di San Rocco a Venezia.

Descrizione

Soggetto

L'episodio evangelico della Moltiplicazione dei pani e dei pesci è riletto nel dipinto in una suggestiva chiave pasquale. La scena si apre, quando il miracolo non si è ancora compiuto e gli Apostoli distribuiscono il pane e i pesci.

Nel dipinto, sotto il tramonto di un cielo rossastro che carica d'intimità la scena ed evoca il sacrificio di Redentore, compaiono:

  • Gesù Cristo, a sinistra, in piedi sul piccolo dosso, si presenta chino verso un ragazzo;
  • Ragazzo, in piedi accanto a Gesù, con in mano il cesto contenente cinque pani d'orzo e due pesci, permettendo di indicare nel Vangelo di Giovanni l'esatta fonte letteraria;
  • Sant'Andrea, fratello di san Pietro, accompagna da Gesù il ragazzo con il cesto. Il movimento dell'apostolo è speculare a quello di Gesù, cosicché il ragazzo, con l'albero che sta dietro di lui, viene a trovarsi al centro di un punto luminoso che rappresenta il perno della scena;
  • Folla dei fedeli (uomini, donne e bambini), seduti attorno ad un piccolo dosso ed accorsi per ascoltare Gesù: l'evangelista Giovanni calcola in circa cinquemila le persone presenti.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • Gli effetti chiaroscurali nel passaggio tra la potente penombra della parte inferiore del dipinto e lo splendore del cielo del primo mattino, che sviluppa nella parte superiore, dove una luce ferma ed intensa accarezza il popolo sparso sulla collina e il forte controluce evidenzia la triade che mima l'essenza dell'episodio in cima al poggio.
  • Tutto ruota attorno all'offerta di cinque pani e due pesci, che nasconde la chiave interpretativa dell'episodio. Infatti, Gesù è carico di compassione per questa folla affamata e somministra il pane della Parola di cui quello materiale è segno e promessa. I cinque pani e i due pesci moltiplicati per la folla sono, dunque, il segno della pienezza che la prima alleanza, raggiungerà con Cristo. A questo desiderio di compimento allude la fiduciosa attesa della folla radunata attorno al colle del miracolo, così intensamente raffigurato da Tintoretto.
Tintoretto, Moltiplicazione dei pani e dei pesci (part. Madri e figli), 1578 - 1581, olio su tela
  • Le persone sono sedute, secondo il comando di Gesù ai discepoli: «Fateli sedere». Tale osservazione tradisce senz'altro la narrazione di un testimone oculare che ha fissato nella memoria l'immagine di una folla disseminata sopra un vasto prato. La sottolineatura però non è casuale, ma evoca quei "pascoli erbosi" a cui guida il Dio-pastore, cantati nel Sal 23 . Anche la disposizione ordinata a piccoli gruppi rimanda all'esodo (Dt 1,15 ) e si oppone alla prima immagine che Cristo ebbe di quella stessa folla: pecore senza pastore. Gesù è venuto per radunare quanti erano dispersi: attorno alla sua Parola, attorno al suo Corpo si raduna un nuovo popolo e quanti vagano nel deserto e nell'ombra di morte trovano ristoro e vita.

Notizie storico-critiche

La Confraternita di San Rocco, una delle maggiori congregazioni veneziane (chiamate appunto anche "Scuole"), volendo affrescare le sale dove si svolgevano le varie attività, indisse un concorso aperto ai migliori artisti della città. Tintoretto con uno stratagemma, realizzando a tempo di record un'opera per il soffitto raffigurante San Rocco in gloria e donandola alla confraternita in segno di devozione, riuscì non senza provocare la collera di altri artisti ad assicurarsi la committenza dell'intero lavoro. Questa vicenda testimonia come il pittore teneva per sé e per la sua bottega il lavoro per la confraternita, divenendo anche membro della stessa.

I dipinti della Sala Maggiore presentano un programma pittorico unitario, raffigurante le Storie dell'Antico e Nuovo Testamento, egregiamente organizzato secondo chiare linee teologiche dove, da Adamo ed Eva fino all'Ascensione, l'intera economia della salvezza viene rivisitata in chiave cristologia ed eucaristica, seguendo lo stile e il "sentire" della predicazione del tempo. Così nel registro sopra l'altare, Tintoretto dipinse l'episodio della Pasqua ebraica, mentre in stretta connessione con esso, sulle pareti raffigurò:

Note
Bibliografia
  • Rodolfo Pallucchini, Paola Rossi, Tintoretto: le opere sacre e profane, vol. I, Editore Alfieri, Venezia 1982
  • Paola Rossi, Tintoretto, col. "Art e Dossier", Editore Giunti, Firenze 1994 - ISBN 9788809761855
  • Paola Rossi e Lionello Puppi (a cura di), Jacopo Tintoretto nel quarto centenario della morte, Editore Il Poligrafo, Padova 1996
  • Timothy Verdon, La bellezza nella Parola. L'arte a commento delle letture festive. Anno B, Editore San Paolo, Milano 2008, pp. 245 - 247 ISBN 9788821563904
  • Stefano Zuffi, Tintoretto, col. "Pockets", Editore Electa, Milano 1993 - ISBN 9788843543660
Voci correlate
Collegamenti esterni