Museo Civico e Diocesano "La Castellina" di Norcia
Museo Civico e Diocesano "La Castellina" di Norcia | |
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Fortezza "La Castellina" (1554), sede del museo | |
Categoria | Musei civici e diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Umbria |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | Norcia |
Diocesi | Arcidiocesi di Spoleto-Norcia |
Indirizzo | Piazza San Benedetto, 1 06046 Norcia (PG) |
Telefono | +39 0743 817030 |
Fax | +39 0743 817030 |
Posta elettronica | info@artenorcia.net |
Proprietà | Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, Comune di Norcia |
Tipologia | arte sacra, archeologia |
Contenuti | arredi sacri, ceramiche, dipinti, sculture, paramenti sacri, reperti archeologici, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Circuito museale nursino |
Sede Museo | "La Castellina" (residenza fortificata), primo piano |
Datazione sede | 1554 |
Data di fondazione | 1967 |
Il Museo Civico e Diocesano "La Castellina" di Norcia (Perugia) è stato istituito nel 1967, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dal territorio nursino.
Sede del Museo
Il Museo ha sede nella storica Rocca, residenza fortificata dei governatori apostolici che amministravano in loco la giustizia per conto dello Stato Pontificio, fu edificata per volontà di papa Giulio III al fine di garantire alla Chiesa un maggiore controllo sul territorio. Progettata nel 1554 da Jacopo Barozzi da Vignola, venne restaurata nel corso del XVIII secolo.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si articola in tre sezioni espositive lungo le quali sono presentati reperti archeologici, opere e suppellettile liturgica, databili dal VII secolo a.C. al XVIII secolo.
Sezione I
La prima sezione riunisce le opere d'arte e la suppellettile liturgica di provenienza locale, di proprietà ecclesiastica o comunale, databili tra XII e XVIII secolo, tra cui spiccano:
- Gesù Cristo crocifisso (1242), tavola dipinta e sagomata, di Petrus Pictor, proveniente dalla Chiesa di Sant'Antonio di Campi.[1]
- Gruppo scultoreo della Deposizione di Gesù Cristo dalla croce con Madonna, san Giovanni evangelista, san Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo (terzo quarto del XIII secolo), in legno dipinto, di ambito umbro, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria di Roccatamburo in Poggiodomo:[2] questo è l'unico Gruppo di Deposizione conservatosi integralmente in Umbria. È certa l'esposizione di gruppi simili nelle cerimonie di culto che culminavano nel Venerdì Santo ed è anche provata la loro presenza in funzione drammatica nello svolgimento delle sacre rappresentazioni della Passione di Gesù Cristo all'interno e, più spesso, all'esterno delle chiese.
- Santa Giuliana (inizi del XV secolo), in legno, di ambito umbro, proveniente dalla Chiesa di Santa Giuliana di San Pellegrino.
- Bussolotto per votazioni con raffigurati Santa Scolastica e san Benedetto da Norcia (metà del XV secolo), in legno policromo, di bottega umbra.
- Gesù Cristo risorto (terzo quarto del XV secolo), tavola di Nicola da Siena, proveniente dalla Chiesa di Santa Scolastica.[3]
- Rilievo con Madonna con Gesù Bambino tra san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista, (1469), in marmo scolpito, di Giovanni Dalmata, proveniente dall'altare della Madonna della Palla nella Chiesa di San Giovanni.[4]
- San Francesco d'Assisi in gloria (1480 ca.), tavola di Francesco Botticini, proveniente dalla Chiesa di San Francesco.[5]
- Gruppo scultoreo dell’Annunciazione (1510 ca.), in terracotta invetriata, attribuito a Luca Della Robbia, proveniente dal Convento della SS. Annunziata, demaniato nel 1866 e quindi adibito ad Ospedale civico.[6]
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino e santa Chiara, san Francesco, san Girolamo, sant'Antonio di Padova, san Ludovico di Tolosa e san Luigi IX di Francia (1525), tavola di Antonio da Faenza, proveniente dalla Chiesa della SS. Annunziata.[7]
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in gloria e santi (1547), tavola di Girolamo e Vincenzo Sparapane, proveniente dall'altare maggiore della Chiesa di Santa Maria Argentea.[8]
Sezione II - Collezione Massenzi
Donata nel 2002, la collezione Massenzi, una delle maggiori raccolte private umbre, si compone in prevalenza di reperti bronzei e vasi etruschi, greci e in minor misura magnogreci, databili dal IX secolo a.C. all’età romana.
La raccolta archeologica e storico-artistica è giunta a Norcia grazie alla generosità del suo donatore, il cavaliere Evelino Massenzi. Di rilevante importanza archeologica la collezione si segnala per la notevole omogeneità culturale e per la consistenza del materiale che la compone:
- Vasi etruschi e greci e in minima parte magnogreci, per lo più di VII - VI secolo a.C., ma anche di epoca classica ed ellenistica (V - I secolo a.C.), consentono di ripercorrere la storia della ceramografia etrusca e greca dall’VIII secolo a.C. fino all’età romana. Tra i materiali, spiccano:
- Anfora in bucchero di quasi un metro di altezza di produzione chiusina;
- Alcuni vasi attici a figure nere e rosse;
- Skyphos (coppa profonda con due manici) falisco;
- Cratere a colonnette di fabbrica volterrana con Scene dionisiache.
Tra le opere d’arte della donazione fa parte anche:
- Statua della Madonna annunciata (1410 ca.), in terracotta policroma, attribuita a Jacopo della Quercia.
Sezione III - Mostra permanente "Partire per l'aldilà"
Dal 2003 è, infine, allestita la Mostra archeologica permanente Partire per l'aldilà, costituita dai materiali di ricchi corredi tombali (fine del IV - I secolo a.C.), rinvenuti a partire dal 2001, nelle necropoli ellenistiche di Colle dell'Annunziata, Popoli e del piano di Santa Scolastica: questi reperti documentano la ricchezza e la prosperità di Nursia (nome latino di Norcia) al momento della sua romanizzazione.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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