Museo Diocesano e Basilica di Sant'Eufemia di Spoleto

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambig-dark.svg
Nota di disambigua - Se stai cercando altri significati del nome Sant'Eufemia, vedi Sant'Eufemia (disambigua).
Museo Diocesano e Basilica di Sant'Eufemia di Spoleto
Spoletomuseodio12.jpg
Filippino Lippi, Madonna con Gesù Bambino e santi (part.), 1485
Altre denominazioni
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Umbria
Regione Flag of Umbria.svg Umbria
Provincia Perugia
Comune Spoleto
Località o frazione {{{Località}}}
Diocesi Arcidiocesi di Spoleto-Norcia
Indirizzo Via Aurelio Saffi, 13 -

06049 - Spoleto (PG)

Telefono +39 0743 231022
Fax +39 0743 231036
Posta elettronica museodiocesano@spoletonorcia.it
Sito web
Facebook
Proprietà Arcidiocesi di Spoleto-Norcia
Tipologia arte sacra, architettura
Contenuti dipinti, sculture, suppellettile liturgica, paramenti sacri, tessuti
Servizi accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate
Sistema museale di appartenenza MEU - Rete Museale Ecclesiastica Umbra
Sede Museo 1° Palazzo Arcivescovile
Datazione sede 1°
Sede Museo 2° Basilica di Sant'Eufemia
Datazione sede 2° XII secolo, prima metà
Fondatori mons. Ugo Poletti
Data di fondazione 1 gennaio 1968
Note
{{{Note}}}
Coordinate geografiche
<span class="geo-dms" title="Mappe, foto aeree ed altre informazioni per Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto.">Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. / {{{latitudine_d}}}, {{{longitudine_d}}} {{{{{sigla paese}}}}}

Il Museo Diocesano e Basilica di Sant'Eufemia di Spoleto (Perugia) fu eretto con decreto arcivescovile del cardinale Ugo Poletti, in data 1 gennaio 1968; chiuso in seguito al sisma del 1997 è stato riaperto al pubblico l'8 luglio 2000.

Il Museo ha sede nel Palazzo Arcivescovile e nella Basilica di Sant'Eufemia, dove in antico sorgeva la residenza dei duchi longobardi di Spoleto. Al Museo, ospitato al piano nobile del Palazzo, detto Appartamento del Cardinale, si accede dal cortile interno, attraverso il portico cinquecentesco. I locali presentano un arredamento con mobili (fine del XVIII secolo - inizio XIX secolo), lampadari in vetro di Murano (XVIII secolo) e porte con il nome del cardinale Pietro Orsini (1581 - 1591).

Percorso espositivo ed opere

Il Museo presenta nelle nove sale espositive una vasta raccolta di opere, riconosciuta da critici e studiosi fra le più interessanti dell'Italia centrale, che vanno dal XIII al XIX secolo.

I - Sala Locatelli

La volta di questa sala fu decorata ai tempi del cardinale Francesco Maria Loccatelli Martorelli Orsini, vescovo di Spoleto (1772 - 1812); lo stemma del committente è sorretto dalle Allegorie della Fortezza, Giustizia e Sapienza. Nella sala sono conservate:

II - Sala Barberini

La sala conferenze, nota come Sala Barberini, anticamente detta "delle Stelle", si tennero vari Concili della Regione ecclesiastica Umbria. La grande volta reca al centro lo stemma di papa Urbano VIII, che fu vescovo di Spoleto (1611 - 1617).

Nella sala sono esposte pale d’altare realizzate tra il XVI e XVIII secolo:

III - Sala Orsini

La Sala Orsini, detta "delle Allegorie"', presenta la volta dipinta ai tempi del cardinale Orsini; nel fascione decorativo sono dipinte quattro figure allegoriche e gli stemmi dei prelati spoletini che, a partire dallo stesso Cardinale, restaurarono il Palazzo. Nella sala sono esposti dipinti realizzati dal XIV al XV secolo:

IV - Sala Facchinetti

Domenico Beccafumi, Adorazione di Gesù Bambino (1540 - 1541), olio su tavola

La sala decorata inizialmente, durante l'episcopato del cardinale Cesare Facchinetti (1655 - 1672), successivamente nel 1780, per volontà del cardinale Orsini. Nella sala sono esposte opere eseguite da maestri toscani e marchigiani nel XV e XVI secolo:

V - Sala Sanvitale

La sala, realizzata dall'arcivescovo Paolo Sanvitale (1591 - 1600), presenta una decorazione ad architetture prospettiche, riferibile ai restauri commissionati all'inizio del XVIII secolo, da mons. Carlo Giacinto Lascaris (1711 - 1726).

Nella sala sono esposte opere di artisti umbri, e in particolare delle due più importanti botteghe del Rinascimento nursino e vissano: quella degli Sparapane a Norcia e quella degli Angelucci a Mevale:

VI - Sala Castrucci

La sala era la Camera del Cardinale, ed alla fine del XIX secolo presentava ancora uno splendido letto a baldacchino ed armadi in legno di noce. La decorazione dell’ovale sulla volta fu eseguita durante l'episcopato di mons. Lorenzo Castrucci, vescovo di Spoleto (1617 - 1655). Nella sala è allestita una mostra monografica permanente dedicata all'iconografia della Madonna del Rosario:

VII - Sala Ab Aqua

Gian Lorenzo Bernini, Busto di Urbano VIII (1644), bronzo

La sala era un ambiente unico con l’attiguo Salone dei Vescovi fino ai lavori fatti eseguire nel 1580 dal cardinale Flavio Orsini (1562 - 1581); il soffitto attuale venne realizzato ai tempi del vescovo Vincenzo Acqua (1759 - 1772), dopo i danni provocati dal terremoto del 1762. Da questa si accede nel Salone dei vescovi, antico sala del trono, che prende il nome attuale dai ritratti dei vescovi spoletini che ne ornano le pareti. Nella sala sono esposti dei capolavori del barocco romano e del secolo XVIII:

Sala VIII - Cappella Palatina

La Cappella Palatina o del Cardinale presenta una decorazione a tempera, opera di un pittore di ambito romano del 1660 circa. Il ciclo pittorico comprende l'Allegoria della Chiesa, San Pietro e san Paolo e gli Evangelisti.

IX - Sala Berengario

Il passetto è stato ricavato nell'antico passaggio che collegava il Palazzo Arcivescovile con la Basilica di Sant'Eufemia, la quale è costruita come chiesa inserita in un complesso, sia esso monasteriale o palatino.

Questa sala è detta Sala di Berengario in ricordo della visione avuta da Berengario di Saint’Affrique, vicario del vescovo Pietro Trinci (1307 - 1320) che risiedeva ad Avignone, mentre pregava nella Basilica di Sant'Eufemia.

Nel passetto sono esposti dipinti del XVIII secolo e paramenti sacri, tessuti antichi e suppellettile liturgica:

Basilica di Sant'Eufemia

Basilica di Sant'Eufemia (prima metà del XII secolo)

Completa il percorso di visita la Basilica di Sant'Eufemia (prima metà del XII secolo), unico edificio romanico in Umbria con matronei percorribili.

Le prime notizie in merito alla chiesa risalgono al X secolo, quando ad essa fu congiunto un monastero benedettino femminile, trasformato poi in palazzo vescovile nel XII secolo. A tale epoca è riconducibile anche la riedificazione in forme romaniche della chiesa, che nel XV secolo venne intitolata a santa Lucia. Essa rappresenta uno dei più notevoli esempi di architettura romanica in Umbria, con la facciata adorna del portale a tre rincassi sormontato da una bifora, e corpo centrale sopraelevato a due spioventi.

L'interno è a pianta basilicale, a tre navate divise da colonne e pilastri di spoglio (provenienti da edifici romani ed altomedievali), con tre absidi e matronei. Da notare:

La particolare struttura interna a due piani deriva probabilmente dal fatto che la primitiva chiesa era una cappella di palazzo fornita di gallerie, sul modello di quella palatina di Aquisgrana. Nel XII secolo, al momento della riedificazione, le maestranze avrebbero dunque ricalcato lo schema originario, secondo il quale la navata centrale è preceduta da un nartece che rende possibile la comunicazione tra i due livelli.

Fotogallery

Bibliografia
  • AA.VV., Museo Diocesano dell'Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, Spoleto 2000,
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Milano 2005, p. 337
  • Rete Museale Ecclesiastica Umbra (a cura di), Musei Ecclesiastici dell'Umbria. Oasi d'arte, Città di Castello 2010, pp. 24 - 25
  • Touring Club Italiano (a cura di), Umbria. Guida rossa, Touring Editore, Milano 1999, pp. 427 - 428
Voci correlate
Collegamenti esterni