Museo Diocesano e Basilica di Sant'Eufemia di Spoleto
Museo Diocesano e Basilica di Sant'Eufemia di Spoleto | |
Filippino Lippi, Madonna con Gesù Bambino e santi (part.), 1485 | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Umbria |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | Spoleto |
Diocesi | Arcidiocesi di Spoleto-Norcia |
Indirizzo |
Via Aurelio Saffi, 13 - 06049 - Spoleto (PG) |
Telefono | +39 0743 231022 |
Fax | +39 0743 231036 |
Posta elettronica | museodiocesano@spoletonorcia.it |
Proprietà | Arcidiocesi di Spoleto-Norcia |
Tipologia | arte sacra, architettura |
Contenuti | dipinti, sculture, suppellettile liturgica, paramenti sacri, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | MEU - Rete Museale Ecclesiastica Umbra |
Sede Museo 1° | Palazzo Arcivescovile |
Sede Museo 2° | Basilica di Sant'Eufemia |
Datazione sede 2° | XII secolo, prima metà |
Fondatori | mons. Ugo Poletti |
Data di fondazione | 1 gennaio 1968 |
Il Museo Diocesano e Basilica di Sant'Eufemia di Spoleto (Perugia) fu eretto con decreto arcivescovile del cardinale Ugo Poletti, in data 1 gennaio 1968; chiuso in seguito al sisma del 1997 è stato riaperto al pubblico l'8 luglio 2000.
Il Museo ha sede nel Palazzo Arcivescovile e nella Basilica di Sant'Eufemia, dove in antico sorgeva la residenza dei duchi longobardi di Spoleto. Al Museo, ospitato al piano nobile del Palazzo, detto Appartamento del Cardinale, si accede dal cortile interno, attraverso il portico cinquecentesco. I locali presentano un arredamento con mobili (fine del XVIII secolo - inizio XIX secolo), lampadari in vetro di Murano (XVIII secolo) e porte con il nome del cardinale Pietro Orsini (1581 - 1591).
Percorso espositivo ed opere
Il Museo presenta nelle nove sale espositive una vasta raccolta di opere, riconosciuta da critici e studiosi fra le più interessanti dell'Italia centrale, che vanno dal XIII al XIX secolo.
I - Sala Locatelli
La volta di questa sala fu decorata ai tempi del cardinale Francesco Maria Loccatelli Martorelli Orsini, vescovo di Spoleto (1772 - 1812); lo stemma del committente è sorretto dalle Allegorie della Fortezza, Giustizia e Sapienza. Nella sala sono conservate:
- Croce sagomata, detta "Croce azzurra" con Gesù Cristo trionfante (XIII secolo), dipinto su pergamena applicata su tavola, di anonimo pittore spoletino: ai lati, compaiono San Giovanni evangelista e la Madonna.
- Croce sagomata e dipinta con Gesù Cristo trionfante (XIV secolo), di anonimo pittore spoletino: nella tabella apicale è raffigurata l'Ascensione.
- Croce sagomata e dipinta con Gesù Cristo morto (XV secolo), di anonimo pittore spoletino:
- ai lati, compaiono San Giovanni evangelista e la Madonna;
- nella tabella apicale è raffigurata l'Gesù Cristo benedicente .
- Scomparto centrale di polittico con Madonna con Gesù Bambino e angeli (1405 - 1410 circa), tavola attribuita al Maestro della Madonna Strauss, proveniente dalla Chiesa di San Martino di Abeto di Preci.
II - Sala Barberini
La sala conferenze, nota come Sala Barberini, anticamente detta "delle Stelle", si tennero vari Concili della Regione ecclesiastica Umbria. La grande volta reca al centro lo stemma di papa Urbano VIII, che fu vescovo di Spoleto (1611 - 1617).
Nella sala sono esposte pale d’altare realizzate tra il XVI e XVIII secolo:
- Deposizione dalla Croce (seconda metà del XVI secolo) di Simone De Magistris
- Madonna che consegna l’abito ai fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria di Pietro Labruzzi;
- Discesa dello Spirito Santo (seconda metà del XVII secolo) di Lazzaro Baldi;
- Circoncisione di Gesù (seconda metà del XVII secolo) di Bernardino Gagliardi.
III - Sala Orsini
La Sala Orsini, detta "delle Allegorie"', presenta la volta dipinta ai tempi del cardinale Orsini; nel fascione decorativo sono dipinte quattro figure allegoriche e gli stemmi dei prelati spoletini che, a partire dallo stesso Cardinale, restaurarono il Palazzo. Nella sala sono esposti dipinti realizzati dal XIV al XV secolo:
- Madonna assunta tra angeli con san Giovanni vescovo e santa Lucia (1450 circa) di Bartolomeo da Miranda;
- Madonna con Gesù Bambino e San Sebastiano e Santa Caterina d'Alessandria (metà XV secolo) di Bartolomeo da Miranda;
- Madonna con Gesù Bambino e santi (seconda metà del XV secolo) di Giovanni Sparapane.
IV - Sala Facchinetti
La sala decorata inizialmente, durante l'episcopato del cardinale Cesare Facchinetti (1655 - 1672), successivamente nel 1780, per volontà del cardinale Orsini. Nella sala sono esposte opere eseguite da maestri toscani e marchigiani nel XV e XVI secolo:
- Adorazione di Gesù Bambino (1540 - 1541), olio su tavola, di Domenico Beccafumi, proveniente dall’altare di San Giuseppe della Chiesa di Santa Maria Assunta di Montesanto (Sellano).
- Annunciazione di Maria Vergine e Madonna con Gesù Bambino e santi nella cimasa (1543) di Giovanni Andrea De Magistris.
- Madonna con Gesù Bambino e san Bartolomeo e san Montano (1485 circa) di Filippino Lippi.
- Madonna della Neve con san Sebastiano e san Nicola di Bari (1464 circa), tavola di Neri di Bicci, proveniente da Abeto di Preci.
V - Sala Sanvitale
La sala, realizzata dall'arcivescovo Paolo Sanvitale (1591 - 1600), presenta una decorazione ad architetture prospettiche, riferibile ai restauri commissionati all'inizio del XVIII secolo, da mons. Carlo Giacinto Lascaris (1711 - 1726).
Nella sala sono esposte opere di artisti umbri, e in particolare delle due più importanti botteghe del Rinascimento nursino e vissano: quella degli Sparapane a Norcia e quella degli Angelucci a Mevale:
- Madonna con Gesù Bambino, santa Caterina d'Alessandria, san Giovanni Battista, sant'Andrea e santa Maria Maddalena (XVI secolo) di Giovanni Sparapane;
- Madonna con Gesù Bambino, san Giovannino, san Zaccaria, santa Elisabetta e san Giuseppe (XVI secolo) di Camillo Angelucci
- Tabernacolo con san Pietro, san Paolo, sant'Emiliano e san Giovanni Battista (inizio XVII secolo) di Giovanni Tobiolo.
VI - Sala Castrucci
La sala era la Camera del Cardinale, ed alla fine del XIX secolo presentava ancora uno splendido letto a baldacchino ed armadi in legno di noce. La decorazione dell’ovale sulla volta fu eseguita durante l'episcopato di mons. Lorenzo Castrucci, vescovo di Spoleto (1617 - 1655). Nella sala è allestita una mostra monografica permanente dedicata all'iconografia della Madonna del Rosario:
- Madonna del Rosario con san Domenico, santa Caterina da Siena, papa Pio V e rosarianti (XVII secolo) di Vincenzo Manenti;
- Misteri del Rosario (XVII secolo) di Francesco Refini.
VII - Sala Ab Aqua
La sala era un ambiente unico con l’attiguo Salone dei Vescovi fino ai lavori fatti eseguire nel 1580 dal cardinale Flavio Orsini (1562 - 1581); il soffitto attuale venne realizzato ai tempi del vescovo Vincenzo Acqua (1759 - 1772), dopo i danni provocati dal terremoto del 1762. Da questa si accede nel Salone dei vescovi, antico sala del trono, che prende il nome attuale dai ritratti dei vescovi spoletini che ne ornano le pareti. Nella sala sono esposti dei capolavori del barocco romano e del secolo XVIII:
- Nozze mistiche di santa Caterina d'Alessandria (1618) di Francesco Ragusa;
- Busto di Urbano VIII (1644), in bronzo, di Gian Lorenzo Bernini, proveniente dalla nicchia sulla controfacciata della Cattedrale;
- San Filippo Neri (prima metà del XVII secolo) di Alessandro Algardi;
- Nascita di Maria Vergine (1735 circa) di Sebastiano Conca;
- Sacra Famiglia (1739 circa) di Sebastiano Conca.
Sala VIII - Cappella Palatina
La Cappella Palatina o del Cardinale presenta una decorazione a tempera, opera di un pittore di ambito romano del 1660 circa. Il ciclo pittorico comprende l'Allegoria della Chiesa, San Pietro e san Paolo e gli Evangelisti.
IX - Sala Berengario
Il passetto è stato ricavato nell'antico passaggio che collegava il Palazzo Arcivescovile con la Basilica di Sant'Eufemia, la quale è costruita come chiesa inserita in un complesso, sia esso monasteriale o palatino.
Questa sala è detta Sala di Berengario in ricordo della visione avuta da Berengario di Saint’Affrique, vicario del vescovo Pietro Trinci (1307 - 1320) che risiedeva ad Avignone, mentre pregava nella Basilica di Sant'Eufemia.
Nel passetto sono esposti dipinti del XVIII secolo e paramenti sacri, tessuti antichi e suppellettile liturgica:
- Maria Maddalena penitente (XVIII secolo) di Francesco Trevisani;
- San Giuseppe con Gesù Bambino (XVIII secolo) di Sebastiano Conca.
Basilica di Sant'Eufemia
Completa il percorso di visita la Basilica di Sant'Eufemia (prima metà del XII secolo), unico edificio romanico in Umbria con matronei percorribili.
Le prime notizie in merito alla chiesa risalgono al X secolo, quando ad essa fu congiunto un monastero benedettino femminile, trasformato poi in palazzo vescovile nel XII secolo. A tale epoca è riconducibile anche la riedificazione in forme romaniche della chiesa, che nel XV secolo venne intitolata a santa Lucia. Essa rappresenta uno dei più notevoli esempi di architettura romanica in Umbria, con la facciata adorna del portale a tre rincassi sormontato da una bifora, e corpo centrale sopraelevato a due spioventi.
L'interno è a pianta basilicale, a tre navate divise da colonne e pilastri di spoglio (provenienti da edifici romani ed altomedievali), con tre absidi e matronei. Da notare:
- Affreschi del XV secolo.
- Altare maggiore con uno splendido paliotto marmoreo (XIII secolo), arricchito di ornati comateschi e con bassorilievi rappresentanti Agnello di Dio e Simboli degli Evangelisti.
La particolare struttura interna a due piani deriva probabilmente dal fatto che la primitiva chiesa era una cappella di palazzo fornita di gallerie, sul modello di quella palatina di Aquisgrana. Nel XII secolo, al momento della riedificazione, le maestranze avrebbero dunque ricalcato lo schema originario, secondo il quale la navata centrale è preceduta da un nartece che rende possibile la comunicazione tra i due livelli.
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