Museo Diocesano San Sebastiano di Cuneo
Museo Diocesano San Sebastiano di Cuneo | |
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Sala del Consiglio | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Piemonte |
Regione | Piemonte |
Provincia | Cuneo |
Comune | Cuneo |
Diocesi | Diocesi di Cuneo |
Indirizzo | Contrada Mondovì 12100 Cuneo (CN) |
Telefono | +39 0171 67725 |
Fax | +39 0171 480612 (curia) |
Posta elettronica | info@museodiocesanocuneo.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Cuneo |
Tipologia | arte sacra, storico |
Contenuti | arredi, ceramica, dipinti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, audioguide, biblioteca, bookshop, caffetteria, didattica, fototeca, guardaroba, mediateca, ristorante, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Rete Museale Diocesana di Cuneo |
Sede Museo | Oratorio dei Santi Giacomo e Sebastiano |
Fondatori | mons. Giuseppe Cavallotto |
Data di fondazione | 29 settembre 2012 |
Il Museo Diocesano San Sebastiano di Cuneo, allestito nell'Oratorio dei Santi Giacomo e Sebastiano, è stato inaugurato il 29 settembre 2012 dal vescovo Giuseppe Cavallotto, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria del Bosco e dal territorio diocesano.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario espositivo si sviluppa in diciassette sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XVII al XX secolo.
Sale I - IV
Le quattro sale introducono il visitatore alla storia della Diocesi, fondata nel 1817, che ha rappresentato il punto d'arrivo di un percorso millenario di fede e devozione che hanno visto protagonisti Cuneo e le sue vallate.
Sala V - San Giacomo e il pellegrinaggio
Il percorso proposto passa attraverso le devozioni dell'antica Confraternita e racconta così una parte significativa di spiritualità e di storia. Si parte dall'antica intitolazione medievale a san Giacomo, alla ricchezza del pellegrinaggio come un vero esercizio, una pratica privilegiata di vita cristiana. Nel Medioevo e i percorsi da questi seguiti costituirono una vera fonte di ricchezza spirituale e culturale. Di rilievo sono esposti:
- Stendardo processionale con Gesù Cristo crocifisso con san Giacomo e san Sebastiano (fine XVIII secolo), olio su tela, di anonimo pittore piemontese;
- Stendardo processionale con Madonna con Gesù Bambino e angeli (fine XVIII secolo), di anonimo pittore piemontese.
- San Tommaso (1650 ca.), olio su tela, di anonimo pittore piemontese.
- San Matteo (1650 ca.), olio su tela, di anonimo pittore piemontese.
- San Bartolomeo (1650 ca.), olio su tela, di anonimo pittore piemontese.
Sala VI - Cappella delle reliquie
La Chiesa riconosce nei martiri e nei santi, coloro che danno la vita per testimoniare il Vangelo e seguire l'insegnamento di Cristo; spesso la loro venerazione è passata attraverso il culto delle reliquie (letteralmente "frammenti"), per portare fin nelle più piccole comunità le "prove concrete" in "carne e ossa" che molte persone già avevano vissuto come Gesù e quindi questo era possibile per tutti. Di particolare interesse:
- Reliquiario a cassetta di san Fabiano (XVII secolo);
- Reliquiario ad ostensorio (XVIII secolo);
- Reliquiario a braccio (fine XVIII secolo);
- Reliquiario ad ostensorio (XIX secolo);
- Reliquiario a tabella di san Gregorio (fine XIX secolo).
Sala VI - San Sebastiano
Nel XVI secolo l'antica confraternita si fuse con quella di San Sebastiano, protettore contro la peste. Fu l'epoca in cui la città si fortificò e dove il pellegrino non era più il "Cristo da ospitare", ma uno straniero ostile, portatore di assedio e di malattie. Di rilievo:
- San Sebastiano (1470 circa), affresco, di Pietro da Saluzzo;
- Ciclo di 18 dipinti con le Storie di san Sebastiano (metà XVII secolo), olio su tela, di ambito piemontese;
- Reliquiario a statua di san Sebastiano (XVII - XVIII secolo);
- Statua di san Sebastiano (XVIII secolo).
Sala VI - Madonna del Carmine
La successiva Riforma cattolica coincise con l'arte barocca, espressa nel territorio con il culto della Madonna del Carmine, le processioni, i nuovi interrogativi sull'aldilà, una rinnovata interpretazione della Chiesa: questo clima spirituale e culturale durò per oltre due secoli. Infatti, nel XVII - XVIII secolo, troviamo uno straordinario sviluppo legato alle nuove forme di devozione che condussero così ad un'enorme produzione di oggetti per il culto. Di particolare interesse:
- Madonna del Carmine (XVII secolo), olio su tela, realizzato dalla bottega del Moncalvo.
- Scultura processionale della Madonna del Carmine (XVII secolo)
- Madonna addolorata con Gesù Cristo morto (XVIII secolo), olio su tela, della bottega dei Botta.
- Statua della Madonna addolorata (XVIII secolo).
Sala XI - Ottocento
Nel 1802 il governo francese, ordina la soppressione di confraternite, conventi, monasteri e certose: uno sconvolgimento epocale che porta alla spoliazione di beni e opere d'arte, allo sfollamento dei religiosi e alla scomparsa di istituzioni secolari. Alcune delle opere qui esposte confluirono presso il primo nucleo del Vescovado cuneese, mentre altre andarono disperse e mai più recuperate.
Sala XV - Apparati effimeri
L'arte barocca fu uno dei grandi mezzi di riforma del Cristianesimo, durato per oltre due secoli. Lo straordinario sviluppo legato alle nuove forme di devozione portarono così ad una produzione impressionante di oggetti per il culto. Si tratta degli apparati effimeri, ossia la suppellettile ecclesiastica o liturgica, cui è riconosciuto oggi il ruolo di "arti applicate".
Nella sezione sono conservati numerosi candelieri da altare, corone decorative, tessuti pregiati, statue e altri oggetti espressamente realizzati in relazione a luoghi o momenti di culto, che trovavano visibilità anche solo per poche giornate all'anno in occasioni di feste e processioni.
Sala XVI - Diocesi
Nel XIX secolo questa mondo vacillò e si riplasmò, quando la bufera napoleonica segnò allo stesso tempo la fine e il rinnovamento di tutta una società. Ancora una volta la Confraternita fu testimone attiva e capace di esprimersi guardando sia ai santi antichi (addirittura ripartendo dalle catacombe) sia a quelli contemporanei che indicavano nella società del tempo le nuove urgenze in cui servire il Cristo e raccolse opere degli ordini soppressi, così come le spinte "sociali" emergenti.
Il passaggio di Pio VII, il 12 agosto 1809, prigioniero dei soldati francesi, segnò profondamente questo territorio. Infatti, caduto Napoleone, il pontefice - memore dell'accoglienza ricevuta e grazie all'intercessione di nobili cuneesi - emanò la bolla che segnò l'istituzione della Diocesi di Cuneo (17 luglio 1817) e il nuovo riassetto ecclesiale. Di particolare rilievo sono conservati:
- Calice di papa Pio VII (seconda metà del XVIII secolo), in argento, dell'argentiere I. Ravizza;
- Mappa della Diocesi di Cuneo (1817).
- Ritratto del vescovo Amedeo Bruno di Samone (1817 - 1838), olio su tela, di ambito piemontese.
- Vita di papa Pio VII (inizio XIX secolo), incisioni.
- Sgabello di Pio VII (inizio XIX secolo).
- Tazzina di Pio VII (inizio XIX secolo), ceramica.
Sala XVII - Del Consiglio
La sala fu utilizzata sia per le riunioni del Consiglio della Confraternita di San Sebastiano, sia come archivio: funzione, quest'ultima, che ha mantenuto sino a pochi anni fa.
Galleria fotografica
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