Museo Diocesano di Jesi
Museo Diocesano di Jesi | |
Gesù Cristo crocifisso (XIV secolo), legno intagliato e dipinto | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Marche |
Regione | Marche |
Provincia | Ancona |
Comune | Jesi |
Diocesi | Diocesi di Jesi |
Indirizzo |
Piazza Federico II, 7 60035 Jesi (AN) |
Telefono | +39 0731 226749 |
Fax | +39 0731 226750 |
Posta elettronica |
museo@jesi.chiesacattolica.it museodiocesanojesi@gmail.com |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Jesi |
Tipologia | Arte sacra, arte sacra contemporanea |
Contenuti | Arredi sacri, ceramiche, dipinti, ex voto, grafica e disegni, incunaboli, lapidi, libri a stampa, manoscritti, metalli, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | Accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, didattica, fototeca, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo Ripanti Nuovo, piano nobile |
Datazione sede | XVIII secolo |
Fondatori | mons. Giovanni Battista Pardini |
Data di fondazione | 13 novembre 1966 |
Il Museo Diocesano di Jesi (Ancona), collocato al piano nobile del Palazzo Ripanti Nuovo (XVIII secolo), attiguo alla Cattedrale di San Settimio, è stato inaugurato il 13 novembre 1966 per volere del vescovo Giovanni Battista Pardini (1953 - 1975) con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dal Duomo e dal territorio diocesano.
Storia
Il Museo è stato fondato nel 1966 dal vescovo Giovanni Battista Pardini (1953 - 1975) con lo scopo di raccogliere, conservare e valorizzare le testimonianze dell'arte sacra nella Vallesina.
Negli anni successivi, per iniziativa del vescovo Oscar Serfilippi (1978 - 2006), il Museo è stato oggetto di vari interventi di ristrutturazione, ampliamento e riallestimento, conclusi nel 1983. L'inaugurazione del Museo rinnovato avvenne nel settembre del 1983.
Nel 1990 fu progettato uno spazio espositivo destinato al nucleo di opere d'arte contemporanea di proprietà del Museo.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, articolato in due sezioni, si sviluppa in nove sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal IV al XXI secolo.
Sezione I - Arte antica e moderna
Pittura e scultura
Nella sezione sono conservati pregevoli dipinti e sculture, tra cui spiccano:
- Gesù Cristo crocifisso (XIV secolo), in legno intagliato e dipinto, proveniente dal Monastero delle Clarisse.
- Scomparto di polittico con Madonna con Gesù Bambino in trono e angeli (1439 - 1440 ca.), tavola di Giovanni Antonio da Pesaro:[1] il dipinto costituiva la parte centrale di un'opera le cui tavole laterali con San Giovanni Battista e San Settimio di Jesi sono oggi conservate al Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma.[2]
- Madonna con Gesù Bambino (1504), tavola, attribuita ad Eusebio da San Giorgio, opera commissionata dal vescovo Tommaso Ghislieri, , come riporta un'iscrizione sulla parte bassa del dipinto.
- Statua della Madonna del Soccorso (XVI secolo), in legno dorato, proveniente dal Santuario del Soccorso di Poggio San Marcello.
- San Cristoforo che traghetta Gesù Bambino (terzo quarto del XVI secolo) di Ercole Ramazzani, proveniente dalla Parrocchia di Rosora.
- Ascensione di Gesù Cristo con san Francesco d'Assisi e santa Lucia (1582), di Ercole Ramazzani, proveniente dal Santuario di Poggio San Marcello.
- Madonna in gloria e santi (1586), di Ercole Ramazzani, proveniente da Poggio San Marcello.
- Circoncisione di Gesù (1588), di Ercole Ramazzani, proveniente dalla Badia di Castelplanio.
- Madonna con Gesù Bambino e santi (1593), di Ercole Ramazzani, proveniente dalla Parrocchia di Rosora.
- Assunzione di Maria e santi (1610), di Claudio Ridolfi.
- Pala d'altare con Immacolata Concezione (1627), tavola di Antonino Sarti, proveniente della Collegiata di Montecarotto.
- Quattro miniature su pergamena (1653) che riproducono gli scomparsi dipinti murali ad affresco di Andrea di Bartolo, eseguiti nel 1470, nel Santuario di S. Maria fuor di Monsano.
- Mater Admirabilis (seconda metà XVII secolo), dipinto del Sassoferrato, proveniente dal Seminario diocesano.
- Stendardo processionale, in legno scolpito e dorato, attribuito alla scuola degli Scoccianti, una famiglia di intagliatori attivi tra il XVII e il XVIII secolo.
Suppellettile liturgica
Nella sezione sono esposti preziosi oggetti liturgici (tabernacoli, calici, candelabri, ecc.), tra i quali di particolare rilievo:
- Fonte battesimale (XVI secolo), in ceramica maiolicata, ricavata da un vaso portaminestra, decorato all'interno con Battesimo di Gesù Cristo e nel coperchio con delicati motivi floreali.
- Croce processionale (fine XVI - inizio XVII secolo), in legno a fondo oro monocromato, di ambito marchigiano: l'opera è decorata da undici pannelli, nelle due facce, con Storie dell'Antico e del Nuovo Testamento, dipinti ad olio su tavola, provenienti dal Santuario dell'Orazione e Morte.
Sezione II - Arte contemporanea
Il Museo ospita anche una particolare e ricca collezione di opere d'arte contemporanea realizzate da alcuni dei maggiori artisti della regione.
La sezione contemporanea nasce come esposizione dei lavori donati al Museo dai partecipanti alla Rassegna d'Arte Contemporanea "Biblia pauperum", organizzata con cadenza triennale dalla Diocesi; essa si è arricchita negli anni di ulteriori donazioni fatte da privati.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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