Museo dei Parati Sacri di Montemarano
Museo dei Parati Sacri di Montemarano | |
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Chiesa del Purgatorio (inizio XVIII secolo), sala espositiva | |
Categoria | Musei parrocchiali |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Campania |
Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Comune | Montemarano |
Diocesi | Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia |
Indirizzo | Piazza Mercato 83040 Montemarano (AV) |
Telefono | +39 0827 63064 |
Fax | +39 0827 63064 |
Posta elettronica | info@museodeiparatisacri.it |
Proprietà | Parrocchia di Santa Maria Assunta |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | dipinti murali, paramenti sacri, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, biblioteca, didattica, laboratorio di restauro, visite guidate |
Sede Museo 1° | Chiesa del Purgatorio |
Datazione sede 1° | XVIII secolo, inizio |
Sede Museo 2° | Chiesa del Sacro Cuore di Gesù |
Fondatori | padre Mauro Giuseppe Perillo |
Data di fondazione | 1983 - 1997 |
Il Museo dei Parati Sacri di Montemarano (Avellino), allestito in fasi successive (1983 - 1997) nell'ex Chiesa del Purgatorio, [1] e nell'attigua Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, per volere del parroco padre Mauro Giuseppe Perillo e dalla Soprintendenza ai B.A.A.A.S. di Salerno e Avellino, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dal territorio montemaranese.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale presentate opere, paramenti sacri e suppellettile liturgica, databili dal XVI al XX secolo.
Dipinti murali
L'interno della chiesa, ad unica navata ed a pianta rettangolare con abside, si presenta riccamente decorata con un ciclo di dipinti murali raffiguranti:
- Compenetrazione della morte nella vita (metà del XVIII secolo), affresco.
La chiesa venne utilizzata per le sepolture, quindi l'idea del memento mori che suggeriscono gli affreschi, conservati nelle lunette con Scene di violenza o di morte tragica e la possibilità di salvezza espressa nell'iconografia del Giudizio Universale, raffigurato nella fascia superiore, appaiono come una sorta di divisione, compositiva e allegorica, tra ciò che è transitorio, rappresentato nel primo ordine di decorazioni con episodi di vita, e ciò che è eterno, presente nel secondo ordine e raffigurato con il Giudizio Universale.
I dipinti murali della chiesa esprimono figurativamente i momenti salienti delle predicazioni ecclesiastiche:
- Pietà per le anime del purgatorio;
- Meditazione sulla morte;
- Giudizio particolare e finale.
L'apparato iconografico della chiesa ha come fonte letteraria un testo molto diffuso all'epoca della realizzazione degli affreschi: Apparecchio alla morte (1762) di Sant'Alfonso Maria de' Liguori. Questo trova conferma da un episodio dipinto dal pittore, che riproduce puntualmente un brano del testo. Si tratta, infatti, della descrizione del Giudizio particolare, infatti nella scena è raffigurato:
- Presbitero esorta un moribondo a pentirsi in "limitis mortis" alla presenza di un angelo e un diavolo che si contendono la sua anima; sullo sfondo Civetta, clessidra ed mortaio (simboli del tempo che trascorre).
Il punto di convergenza dei dipinti, che conclude questo ciclo, è:
- Maria Vergine tra le anime purganti che portano lo scapolare della confraternita e che le richiedono intercessione; in quest'ultimo caso la Madonna rappresenta la suprema mediatrice nel giudizio finale a cui rivolgersi per la redenzione dell'anima.
Paramenti sacri e tessuti
Il Museo ha un ruolo fondamentale per lo studio dei tessuti e come stimolo per la creazione di strutture attente al recupero, alla conservazione ed alla valorizzazione dei paramenti sacri. Esso presenta, oltre 200 paramenti sacri e pregiati tessuti, realizzati prevalentemente da manifatture dell'Italia meridionale, tra il XVI ed il XX secolo, tra cui spiccano:
- Pianeta verde con manipolo e stola (seconda metà del XVI secolo), di manifattura romana.
- Parato liturgico del vescovo Celestino Labonia (terzo quarto del XVII secolo), in lampasso broccato, di manifattura dell'Italia meridionale.
- Due mitrie (inizio del XVIII secolo), in raso di seta ricamata in oro.
- Parato liturgico giallo (ante 1725), in broccatello di seta, di manifattura dell'Italia centrale, donato da papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo del 1725.
- Veste della Madonna (1730 ca.), in lampasso e broccato, di manifattura siciliana.
Galleria fotografica
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Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |
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