Natività di Gesù (Francesco di Giorgio Martini)

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Siena BaSDomenico F.G.Martini NativitàGesù 1485-90ca.jpg
Francesco di Giorgio Martini, Natività di Gesù (1485 - 1490 ca.), tempera su tavola
Natività di Gesù
Opera d'arte
Stato

bandiera Italia

Regione Stemma Toscana
Regione ecclesiastica Toscana
Provincia Siena
Comune

Stemma Siena

Località
Diocesi Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Basilica di San Domenico
Uso liturgico quotidiano
Comune di provenienza Siena
Luogo di provenienza ubicazione originaria
Oggetto dipinto
Soggetto Natività di Gesù
Datazione 1485 - 1490 ca.
Datazione
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Ambito culturale
Autore

Francesco di Giorgio Martini

Altre attribuzioni
Materia e tecnica tempera su tavola
Misure h. 239 cm; l. 209 cm
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

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Collegamenti esterni
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7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio. 8C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l'angelo disse loro:«Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia»....
13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». 15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l'un l'altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.
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La Natività di Gesù è un dipinto, eseguito tra il 1485 ed il 1490 circa, a tempera su tavola, da Francesco di Giorgio Martini (14391501), ubicato nella Basilica di San Domenico di Siena.

Descrizione

Soggetto

Nella scena, che si svolge davanti ad un maestoso arco di trionfo romano spezzato (simbolo del declino delle religioni antiche dinanzi al Cristianesimo), sotto al quale si vedono il bue e l'asino, compaiono:

  • al centro, Sacra Famiglia:
    • Gesù Bambino, il quale non è adagiato in una mangiatoia, come descritto nel Vangelo di Luca, ma disteso in terra su un frammento marmoreo, a simboleggiare la nascita della civiltà cristiana dalle rovine (o dalle fondazioni) di quella antica.
    • Maria Vergine inginocchiata umilmente, contempla il Bambino in atteggiamento di adorazione e preghiera.
    • San Giuseppe seduto su una roccia, veglia sul Bambino con sguardo attento ed amorevole.
  • a sinistra, Due angeli in piedi, alle spalle di san Giuseppe.
  • a destra, Pastori, alle spalle della Vergine, con la pelle scura e vivaci torsioni si contrappongono agli angeli sul lato opposto, idealmente diafani.

Note stilistiche ed iconografiche

  • Il modello compositivo del dipinto rimanda alla civiltà prospettica urbinate, della quale l'artista era stato uno dei principali animatori, alla scuola umbra per il paesaggio ed alle sperimentazioni fiorentine, ravvisabili nelle linee inquiete dei panneggi e delle capigliature, che rimandano a Filippino Lippi e Sandro Botticelli.
Francesco di Giorgio Martini, Natività di Gesù con lunetta e predella (1485 - 1490 ca.), tempera su tavola
  • L'evoluzione stilistica di questa opera rispetto ai dipinti precedenti al periodo urbinate appare evidente: l'artista è ora padrone della rappresentazione dello spazio, in cui le figure si dispongono in modo regolare, con coppie di movimenti contrapposti e giustapposizione del colori.
  • Negli elementi architettonici, presenti sulla scena, emerge la conoscenza e l'amore di Francesco di Giorgio Martini per il mondo classico, interpretato con un nitido tratto architettonico.

Notizie storico-critiche

Dopo gli anni trascorsi ad Urbino, dove era impegnato come architetto, Francesco di Giorgio Martini ritorna con questa opera alla pittura.

La pala d'altare è completata da una lunetta attribuita a Matteo di Giovanni (1430 - 1495) e dalla predella di Bermardino Fungai (1460 - 1516), configurandosi così come un'opera riassuntiva della scuola senese del tardo Quattrocento.

Bibliografia
  • Vittorio Peri et al., Basilica Cateriniana di San Domenico e Santuario-Casa di Santa Caterina, col. "I luoghi della fede", Editore Elledici-Velar, Gorle 2010, p. 23 - ISBN 9788801045635
  • Ralph Toledano, Francesco di Giorgio Martini: pittore e scultore, Editore Electa, Milano 1987 - ISBN 9788843522699
  • Piero Torriti, Francesco di Giorgio Martini, col. "Art Dossier", Editore Giunti, Firenze 1998 - ISBN 9788809761735
  • Stefano Zuffi, La pittura italiana, Editore Mondadori-Electa, Milano 1997, p. 131 - ISBN 9788843559114
Voci correlate
Collegamenti esterni