Oblati di San Giuseppe

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Oblati di San Giuseppe
in latino Congregatio Oblatorum S. Ioseph, Astae Pompejae
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Stemma della congregazione

Istituto di vita consacrata
Congregazione religiosa maschile di diritto pontificio

Altri nomi
Giuseppini
Fondatore San Giuseppe Marello
Data fondazione 1878
Luogo fondazione Asti
sigla O.S.I.
Titolo superiore
Regola Costituzioni proprie
Approvato da Papa Pio XI
Data di approvazione 1909
Motto Salus nostra in manus tua (La nostra salvezza nelle tue mani)
Santo patrono San Giuseppe
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Scheda su gcatholic.com
Scheda su catholic-hierarchy.org

Gli Oblati di San Giuseppe (in latino Congregatio Oblatorum S. Ioseph, Astae Pompejae) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale, detti popolarmente Giuseppini d'Asti, pospongono al loro nome la sigla O.S.I.[1]

Cenni storici

La congregazione fu fondata da San Giuseppe Marello (1846-1895) sacerdote italiano della diocesi di Asti, successivamente vescovo di Acqui. I primi quattro aspiranti vennero riuniti ad Asti il 14 marzo 1878 e il 19 marzo 1879 presero l'abito religioso. Le prime regole, scritte nel 1892 vivente il fondatore, affermano che "i membri della congregazione fanno vita comune e si devono soccorrere nei bisogni spirituali e temporali. Hanno per scopo l'educazione cristiana della gioventù". Giacinto Arcangeli, vescovo di Asti il 18 marzo 1901 autorizzò i membri del sodalizio a emettere i voti religiosi.

L'11 aprile 1909 l'istituto ottenne il pontificio decreto di lode quando i Giuseppini erano già diffusi nelle diocesi di Acqui, Alba, Fossano, Novara e Pontremoli. Il 1º dicembre 1929[2] le costituzioni furono approvate definitivamente dalla Santa Sede

I primi Giuseppini affiancavano il clero diocesano particolarmente nell'educazione cristiana dei giovani attraverso l'insegnamento del catechismo, gli oratori e la preparazione dei giovani ai sacramenti. Nel 1915 si aprirono all'apostolato missionario fondando filiali nelle Filippine, in Brasile (1919), Stati Uniti d'America (1929), Perù (1948), Bolivia (1948), Messico (1951). Nel 1958 la Santa Sede affidò loro in Perù la prelatura territoriale di Huarí, e il vescovo giuseppino Marco Libardoni (Ch) ne fu il primo prelato[2].

Alla congregazione, il 1º marzo 1980, venne unita quella polacca dei Fratelli del Patrocinio di San Giuseppe[2] presenti nella diocesi di Kielce. Il 13 maggio 1982 avvenne l'amalgamazione tra gli Oblati di San Giuseppe e la congregazione diocesana degli Oblates of St. Joseph dell'arcidiocesi di Verapoly in Kerala, India.

Dal 2009 la congregazione è presente nella diocesi di Bunbury in Australia.

Il fondatore Giuseppe Marello vescovo di Acqui beatificato il 26 settembre1993, è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II il 25 novembre 2001[3].

Attività e diffusione

I Giuseppini d'Asti si dedicano al ministero parrocchiale, all'apostolato missionario, all'educazione e alle opere di pastorale giovanile[1].

Sono presenti in Africa (Nigeria), nelle Americhe (Bolivia, Brasile, Messico, Perù, Stati Uniti d'America), in Asia (Filippine, India), in Europa (Italia, Polonia) e in Oceania (Australia)[4]. La sede generalizia è a Roma[1].

Al 31 dicembre 2005, la congregazione contava 93 case e 558 religiosi, 350 dei quali sacerdoti[1].

Note
  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 Ann. Pont. 2007, p. 1486.
  2. 2,0 2,1 2,2 Tarcisio Stramare, DIP, vol. VI (1980) coll. 643-645.
  3. Tabella riassuntiva delle canonizzazioni avvenute nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II su vatican.va. URL consultato il 5-8-2009
  4. Oblati di San Giuseppe nel mondo su osjcuria.org. URL consultato il 5-8-2009
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni