Otto
Il numero otto è legato principalmente, nel cristianesimo, al giorno della Risurrezione di Cristo.
Otto, primo numero dopo il sette, è per ciò stesso il numero della novità, dell'inizio, della risurrezione finale[1].
Nella Bibbia
Antico Testamento
Il popolo d'Israele riceve il comando di circoncidere i maschi d'Israele all'ottavo giorno (Gen 17,12 ; Lev 12,3 ). Tale indicazione temporale viene rispettata per Isacco (Gen 21,4 ), per Giovanni Battista (Lc 1,59 ), per Gesù (Lc 2,21 ), per l'apostolo Paolo (Fil 3,5 ).
Il Levitico narra che Mosè prescrive di ripetere il sacrificio espiatorio "l'ottavo giorno (9,1) di quando è stato fatto la prima volta. Così si dice per altri sacrifici (Lev 14,10.23;15,14.29 ).
All'ottavo giorno dalla loro nascita si immolano le bestie in olocausto (Lev 22,27 ).
L'ottavo giorno segue i sette giorni di una festa, ed è il giorno più solenne (Lev 23,36.39 ; Nm 29,35 ). Così nella festa celebrata da Neemia, l'ottavo giorno "vi fu una solenne assemblea secondo il rito" (Nee 8,18 ). Così i Maccabei celebrano per otto giorni la Dedicazione del Tempio di Gerusalemme (1Mac 4,56.59 ; 2Cr 7,9 ) e la festa della Capanne (2Mac 10,6 ).
Nuovo Testamento
L'evangelista Luca situa la Trasfigurazione di Gesù "circa otto giorni dopo" quanto ha raccontato prima (9,28).
Gesù risorto si presenta una seconda volta ai suoi discepoli, presente l'apostolo Tommaso "otto giorni dopo" la prima apparizione (Gv 20,26 ).
Nella Chiesa
La Chiesa ha dunque inteso che con l'ottavo giorno inizia una nuova settimana, e per estensione, una nuova era.
Nei Padri della Chiesa il numero otto è senz'altro simbolo del grande Giorno della Risurrezione.
L'ottavo giorno è anche il giorno della nuova creazione nel Battesimo: la forma ottagonale dei battisteri cristiani antichi è da ricondurre a questo senso dell'ottavo giorno.
Note | |
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Voci correlate | |