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Michelangelo Buonarroti, Diluvio universale (1508 - 1509), affresco; Città del Vaticano, Cappella Sistina: in tutto il racconto del Diluvio (Gen 7-8 ) è forte l'uso simbolico dei numeri | |
Tipologia | Ente astratto |
Il numero è un ente astratto che ha, nella Bibbia e nella Tradizione cristiana, una valenza molto più ricca di quanto ha nella cultura occidentale di oggi; se per noi il numero esprime principalmente una quantità, nell'antichità esso ha principalmente un valore simbolico.
Nella Bibbia
Quando nei libri biblici si incontrano indicazioni numeriche, bisogna sempre chiedersi se, nell'intenzione dell'autore, il numero in questione si doveva intendere nel suo valore aritmetico esatto, oppure come una approssimazione, od ancora nel suo significato simbolico[1].
È certo che le antiche civiltà semitiche non si preoccupavano molto dell'esattezza matematica, come invece fa l'uomo moderno, ma moltiplicava gli usi convenzionali e simbolici dei numeri.
Approssimazioni e significati convenzionali
Dalle cifre rotonde o approssimative si passa facilmente nella Bibbia agli usi convenzionali, che sarebbe errato intendere alla lettera:
- L'1 è il numero della divinità; è con il peccato che avviene la divisione:
- Il 2 può significare "alcuni" (Nm 9,22 ), ed il doppio, una sovrabbondanza (Ger 16,18 ; [https://bibbianuova.qumran2.net/?q=
- +
- +Is40,2;+
- +Is40,2;+61,7
- Is40,2; 61,7]; Zc 9,12 ; Ap 18,6 ); è il numero del contrasto e della scelta decisiva; del complemento, della polarità, del paio
- una dualità verso l'unità.
- Il 3 è un'approssimazione del numero π (pi greco) (1Re 7,23 ); la triplice ripetizione di un gesto (1Re 17,21 ) o di una parola (Ger 7,4 ) segna l'enfasi, l'insistenza, il «superlativo del superlativo» (Is 6,3 ).
- Il 4 indica la totalità dell'orizzonte geografico (davanti, dietro; destra e sinistra): i quattro venti (Ez 37,9 ; Is 11,12 ), i quattro fiumi del Paradiso Terrester (Gen 2,10 ).
- Il 5 ha un valore mnemotecnico, per il suo riferimento al numero delle dita di una mano, che può essere all'origine di talune prescrizioni rituali ({{pb|Num|7,17.23.29); ma è puramente approssimativo in Gen 43,34 , Lc 12,6 [2], 1Cor 14,19 .
- Il 7 suggerisce un numero abbastanza considerevole: Caino sarà vendicato sette volte (Gen 4,15 ), il giusto cade sette volte al giorno (Pr 24,16 ), Pietro vuol perdonare sette volte (Mt 18,21 ) e Gesù scaccia sette demoni dalla Maddalena (Mc 16,9 ); ma questo numero ha un superlativo: Lamec sarà vendicato settantasette volte (Gen 4,24 ) e Pietro dovrà perdonare settantasette volte o settanta volte sette volte (Mt 18,22 ).
- Il 10 ha come il 5 un valore mnemotecnico (le dieci dita), donde il suo uso per i dieci comandamenti (Es 34,28 ; Dt 4,13 ) o le dieci piaghe d'Egitto (Es 7,14-12,29 ); di qui deriva l'idea di una quantità molto grande: Labano ha cambiato dieci volte il salario di Giacobbe (Gen 31,7 ) e Giobbe è stato insultato dieci volte dai suoi amici (Gb 19,3 ).
- Il 12 è il numero delle lunazioni dell'anno, e suggerisce quindi l'idea di un ciclo annuale completo: le dodici prefetture di Salomone assicurano a turno il vettovagliamento della corte per un mese (1Re 4,7-5,5 ); si è supposto che il numero delle dodici tribù di Israele fosse in rapporto con il servizio cultuale nel santuario comune durante i dodici mesi dell'anno.
- Il 40 designa convenzionalmente gli anni di una generazione; quarant'anni di soggiorno nel deserto (Nm 14,34 ), quarant'anni di tranquillità in Israele dopo ogni liberazione compiuta dai Giudici (Gdc 3,11-30;5,31 ; ecc.), quarant'anni di regno per Davide (2Sam 5,4 ). Di qui l'idea di un periodo piuttosto lungo di cui non si conosce la durata esatta: quaranta giorni e quaranta notti per il diluvio (Gen 7,4 ), per il soggiorno di Mosè sul Sinai (Es 24,18 ); ma i quaranta giorni del viaggio di Elia verso l'Oreb (1Re 19,8 ) e del digiuno di Cristo nel deserto (Mt 4,2 ; Mc 1,13 ; Lc 4,2 ) ripetono simbolicamente i quarant'anni di Israele nel deserto.
- Usi simili a quelli del 40 sono da ricordare per i numeri 60 ed 80 (Ct 6,8 ), 100 (Lev 26,8 ; Qo 6,3 ; anche il centuplo di Mt 19,29 ), mentre i settanta anziani di Nm 11,16.24 si riferiscono all'uso convenzionale del numero sette (cfr. Lc 10,1 ). Così pure taluni usi del numero settanta (dieci volte sette) sono in rapporto con il simbolismo della settimana e del sabato (Ger 25,11 ; 2Cr 36,21 ; Dn 9,2 ).
- La cifra 1000 evoca una quantità considerevole: YHWH fa grazia a mille generazioni (Es 20,6 ; Ger 32,18 ); per lui mille anni sono come un giorno (Sal 90,4 ) ed un giorno presso di lui val più di mille altrove (Sal 84,11 ). Ma la stessa cifra serve pure a designare le divisioni interne delle tribù, ed il "migliaio" si suddivide esso stesso convenzionalmente in centinaia, cinquantine e decine (Es 18,21 ).
- Al di là, la miriade (10.000) designa una quantità favolosa (Lev 26,8 ).
In ogni caso i grossi numeri hanno un valore iperbolico, percepibile in passi Come Gen 24,60 oppure 1Sam 18,7 .
Procedimenti enfatici
Un procedimento originale per segnare l'enfasi consiste nell'aumentare un numero facendolo seguire da quello che gli è superiore: "Una parola ha detto Dio, due ne ho udite" (Sal 62,12 ). Il procedimento è frequente nei libri sapienziali, per lo più sotto la forma del mashal numerico, rendiconto fantasioso che ricorre sistematicamente a questo tipo di espressione.
Viene realizzato con varie sequenze numeriche:
1 → 2 | Ger 3,14 ; Gb 40,5 |
2 → 3 | Os 6,2 ; Gb 33,29 ; Sir 23,16 |
3 → 4[3] | Am 1-2 ; Pr 30,15-33 ; Sir 26,5 |
4 → 5 | Is 17,6 |
5 → 6 | 2Re 13,19 |
6 → 7 | Pr 6,16 ; Gb 5,19 |
7 → 8 | Mi 5,4 ; Qo 11,2 ) |
9 → 10 | Sir 25,7 |
Significati simbolici
L'oriente antico ha dato molta importanza al simbolismo dei numeri. In Mesopotamia, dove le matematiche erano relativamente sviluppate, si attribuivano agli dèi taluni numeri sacri. Secondo le speculazioni pitagoriche, 1 e 2 erano maschili, 3 e 4 femminili, 7 verginale, ecc.
Queste concezioni si incontrano talvolta negli scritti giudaici e presso i Padri della Chiesa, ma sono estranee alla Bibbia, dove nessuna cifra per sé è sacra. In compenso, in base a taluni usi convenzionali, o per influsso laterale delle civiltà vicine, vi si in contrario in gran numero usi simbolici, od anche l'uso di gematrie.
Una certa quantità di numeri.biblici si deve spiegare con il duplice procedimento dei valori simbolici e delle gematrie; ma molto spesso ne abbiamo perduto la chiave, ed è molto difficile ritrovarla.
- Le età favolose dei patriarchi antidiluviani[4] hanno probabilmente un significato; ma esso è chiaro soltanto per Enoch, il solo giusto della serie, che visse 365 anni, cifra perfetta di un anno solare.
- Forse lo stesso vale per le età degli antenati di Israele, così come per il totale dei censiti in Nm 1,46 , per i 38 anni di Gv 5,5 , per i 153 grossi pesci di Gv 21,11 , comunemente interpretati come la cifra triangolare: 1+2+3+..+17 = 153.
Nei libri storici il numero dei combattenti o dei prigionieri è molto spesso esagerato (cfr. Es 12,37 ), ma è una convenzione del genere letterario, e l'affermazione dell'agiografo s'intende in funzione convenzionale, al di là del valore aritmetico reale.
Note | |
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Bibliografia | |
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