Le sue lettere si può ritenere per certo che siano uno specchio fedele della sua conversazione abituale: vivacissima e spregiudicata, facile ai lazzi plebei, frequente di motti proverbiali e di nomignoli scherzosi, con qualche locuzione furbesca; prontissima a cogliere il lato caratteristico degli uomini e delle cose del suo tempo.
Nacque a Como il 21 aprile1483, figlio di Luigi Zobio, notaio, di famiglia patrizia, ed Elisabetta Benzi. Al tempo in cui visse il nonno Giovanni, gli Zobio erano stati ammessi al rango di decuriones. Ma come scrisse lo stesso Giovio, le condizioni finanziarie della sua famiglia erano relativamente modeste.
Dopo gli studi a Pavia e a Padova, iniziò la lunga serie dei suoi viaggi attraverso l'Italia e l'Europa, al seguito di personaggi illustri. Ebbe contatti e amicizia con principi, capitani, sovrani, pontefici, in particolare con Clemente VII che lo creò nel 1528vescovo di Nocera dei Pagani (oggi Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno). Nel 1536 cominciò a costruire a Como il bel palazzo destinato a contenere il suo museo, al quale concorsero personaggi di tutta Europa con doni rari d'ogni sorta.
Elogia virorum bellica virtute illustrium (1554), su molti protagonisti delle Guerre Italiane del cinquecento, tra cui il generale spagnolo Gonzalo Fernández de Córdoba.