Domenico Giacobazzi

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Domenico Giacobazzi
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 83 anni
Nascita Roma
2 luglio 1444
Morte Roma
2 luglio 1527
Sepoltura Basilica di Sant'Eustachio (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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1º luglio 1517 da Leone X (vedi)
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Onorificenze
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Invito all'ascolto
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Domenico Giacobazzi, anche: Jacovacci, Jacovazzi, Jacobacci, (LA) de Jacobatiis (Roma, 2 luglio 1444; † Roma, 2 luglio 1527), è stato un vescovo, cardinale e giurista italiano.

Cenni biografici

Domenico nacque a Roma probabilmente il 2 luglio 1444, terzo dei quattro figli di Cristoforo e della moglie Iacoba di cui si ignora il cognome. Il fratello minore, Andrea, si distinse come umanista e poeta. Una sorella, Giulia, sposò Giovanni Battista Verallo e fu madre del cardinale Girolamo Verallo. Un'altra sorella, Marzia, moglie di Giulio Ricci, attraverso la figlia Costantina, andata in sposa allo scriptor brevium Cosma Castagna, divenne nonna di Giovan Battista Castagna, pontefice con il nome di Urbano VII.

Formazione ed attività

Studiò diritto a Roma e verso il 1476 si addottorò in diritto canonico e poi in diritto civile. Il suo primo incarico fu quello di auditore presso il vice-legato di Bologna. Verso il 1486 rientrò a Roma divenendo avvocato concistoriale e docente di diritto canonico all'Università. Circa sei anni dopo fu nominato da papa Alessandro VI giudice della Rota.

Difficile, infine, valutare l'attendibilità dell'affermazione dell'ambasciatore inglese Richard Pace[1] il quale durante il conclave del 1521, scrisse che lo stesso da giovane era stato sposato e aveva avuto dei figli.

Nel settembre 1494 fu coinvolto nelle vicende legate alla discesa di Carlo VIII di Francia nello Stato della Chiesa, dato che i Colonna, insieme con i Savelli, avevano colto l'occasione per attaccare alcune roccaforti pontificie. Quando il cardinale Giovanni Colonna cercò di riconciliarsi con il pontefice, il Giacobazzi fu designato per condurre le trattative essendo vicino alla famiglia Colonna.

Nel 1503 durante la sede vacante dopo la morte di Alessandro VI, per dare più peso all'influenza nel conclave, truppe spagnole si spostarono dal Garigliano verso Roma. I cardinali inviarono Giacobazzi nell'accampamento spagnolo con l'incarico di evitare ulteriori avvicinamenti ed egli riuscì in effetti in questo compito. Fu forse per riconoscenza nei confronti del suo intervento che Giulio II, eletto dopo il brevissimo papato di Pio III, poche settimane dopo il suo insediamento, gli conferì un canonicato in san Pietro.

Il 5 novembre 1504 divenne referendario della Segnatura Apostolica e verso il 1505 rettore dello Studium Urbis, carica che tenne fino alla porpora, impegnandosi a fondo per l'ampliamento e la riforma degli studi.

Episcopato

Nel 1506 divenne decano della Rota. Ricoprì questo ruolo fino al 1511 quando il Papa gli conferì il vescovato di Nocera de' Pagani, suffraganeo di Salerno. Giacobazzi non si recò tuttavia nella sua diocesi e il 14 agosto dello stesso anno ricevette anche la carica di vicarius Urbis.

Giulio II convocò il 18 luglio 1511 il Concilio Lateranense V, dopo che il 16 maggio alcuni cardinali ostili al Papa avevano indetto il Concilio di Pisa (1511) in combutta con i Francesi, per chiedere la destituzione del Papa. Il concilio papale, il diciottesimo concilio ecumenico della Chiesa cattolica e il quinto celebrato nel Laterano, avrebbe dovuto riunirsi il 19 aprile 1512, ma fu aperto solo il 3 maggio e si riunì fino al 16 marzo 1517. È documentata la presenza del Giacobazzi a tutte le sessioni.

Anche Leone X non modificò la posizione di fiducia di cui Giacobazzi godeva alla corte pontificia. Già il 17 marzo il nuovo Papa lo confermò nell'ufficio di vicarius Urbis, gli conferì la cura degli ospedali e in seguito lo incaricò in più occasioni di seguire le sue questioni giuridiche personali.

Cardinalato

Fu creato cardinale nel concistoro del 6 luglio 1517 e ottenne la porpora con il titolo presbiterale di san Lorenzo in Panisperna, che cambiò poi in quello di san Bartolomeo sull'Isola e infine nel 1519 con quello di san Clemente, con il quale fu spesso indicato nei suoi ultimi anni al posto del cognome. Al momento della nomina cardinalizia rinunciò al vescovato di Nocera de' Pagani a favore del fratello Andrea, che gli succedette anche come vicarius Urbis e rettore dello Studio romano.

Nel 1519 divenne amministratore della sede vacante di Cassano all'Jonio, che nel 1523 cedette al nipote Cristoforo, mantenendo però una pensione pari alla metà della rendita vescovile e il diritto di concedere benefici. Quando nel 1524 il fratello Andrea morì, rilevò nuovamente Nocera de' Pagani, vescovato che tenne fino alla morte.

Anche dopo l'investitura cardinalizia Giacobazzi continuò a occuparsi di questioni giuridiche. Nel 1518 era stato chiamato a sostituire il cardinale Domenico Grimani nel procedimento penale per eresia contro il famoso umanista ed ebraista Johannes Reuchlin,[2] che vedeva coinvolta la Rota romana dal 1513. Con Giacobazzi la denuncia di eresia contro Reuchlin fu lasciata cadere, ma il 23 giugno 1520 l'umanista tedesco dovette rassegnarsi a vedere annullata la sentenza assolutoria di Spira del 1513 e la sua opera Augenspiegel proibita come scandalosum ac piarum aurium Christi fidelium offensivum ac non parum impiis Iudaeis favorabilem.

Nel conclave dopo la morte di Leone X, tenutosi dal 27 dicembre 1521 e terminato il 9 gennaio seguente con l'elezione di papa Adriano VI, fu tra i 39 cardinali conclavisti e ebbe buone prospettive di essere eletto. Considerato tra i sostenitori del partito imperiale, in realtà era tra coloro che, seguaci del cardinale Pompeo Colonna, si opponevano con decisione al candidato all'inizio più quotato, Giulio de' Medici. I rapporti tra i partiti si riproposero identici nel nuovo conclave tenutosi tra il 1° ottobre e il 19 novembre del 1523. Colonna tentò di nuovo di raccogliere una maggioranza contro l'elezione di Giulio de' Medici; per conseguire questo obiettivo si alleò temporaneamente con i cardinali francesi e indicò Giacobazzi come suo candidato preferito. Quando però fu chiaro che il suo partito non aveva i voti necessari decise di appoggiare con i suoi voti Giulio de' Medici. Come segno tangibile di riconoscenza, il giorno stesso dell'incoronazione del nuovo Papa che prese il nome di Clemente VII, il Giacobazzi ottenne il gubernium di Pontecorvo.

Quando i Colonna, nel settembre 1526, entrarono a Roma in armi, costringendo il pontefice a rifugiarsi in Castel Sant'Angelo e saccheggiarono il Vaticano, al Giacobazzi toccò di nuovo il ruolo di mediatore tra gli schieramenti rivali e di spingerli a una riconciliazione. Nel 1527 divenne camerlengo del Collegio dei cardinali. Pare che sia sopravvissuto al sacco di Roma rifugiandosi nel palazzo Colonna e che dopo non lasciò la città, come altri abitanti, per sfuggire alla peste.

Morte

Morì a Roma il 2 luglio 1527 e trovò sepoltura nella chiesa di Sant'Eustachio.

Successione degli incarichi

Predecessore: Decano della Rota Romana Successore: Emblem Holy See.svg
Achille Grassi 14 febbraio 1506 - 8 novembre 1511 Mercurio de Vipera I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Achille Grassi {{{data}}} Mercurio de Vipera
Predecessore: Vicario di Roma Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
Pietro Accolti 10 marzo 1511 - 1º gennaio 1520 Andrea Giacobazzi I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Pietro Accolti {{{data}}} Andrea Giacobazzi
Predecessore: Vescovo di Nocera de' Pagani Successore: BishopCoA PioM.svg
Bernardino Orsini[3] 8 novembre 1511 - 14 agosto 1517 Andrea Giacobazzi[4] I

Andrea Giacobazzi 1º gennaio 1524 - 2 luglio 1527 Paolo Giovio II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Bernardino Orsini[3] {{{data}}} Andrea Giacobazzi[4]
Predecessore: Cardinale presbitero di San Lorenzo in Panisperna Successore: CardinalCoA PioM.svg
- 6 luglio 1517 - 2 luglio 1528
Titolo presbiterale in commendam dal 10 luglio 1517
Stanislao Osio I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
- {{{data}}} Stanislao Osio
Predecessore: Cardinale presbitero di San Bartolomeo all'Isola Successore: CardinalCoA PioM.svg
Egidio da Viterbo, O.E.S.A. 10 luglio 1517 - 20 agosto 1519 Jean Le Veneur I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Egidio da Viterbo, O.E.S.A. {{{data}}} Jean Le Veneur
Predecessore: Cardinale presbitero di San Clemente Successore: CardinalCoA PioM.svg
Luigi de' Rossi 20 agosto 1519 - 2 luglio 1527 Andrea Matteo Palmieri I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Luigi de' Rossi {{{data}}} Andrea Matteo Palmieri
Predecessore: Amministratore apostolico di Cassano all'Jonio Successore: BishopCoA PioM.svg
Marino Tomacelli[5]
(vescovo)
2 dicembre 1519 - 23 marzo 1523 Cristoforo Giacobazzi
(vescovo)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Marino Tomacelli[5]
(vescovo)
{{{data}}} Cristoforo Giacobazzi
(vescovo)
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Scaramuccia Trivulzio 11 gennaio - 2 luglio 1527 Willem Enckenwoirt I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Scaramuccia Trivulzio {{{data}}} Willem Enckenwoirt
Note
  1. Richard Pace su en.wikipedia.org. URL consultato il 11-07-2020
  2. Reuchlin si era schierato contro l'idea, sostenuta dalla facoltà teologica di Colonia e i domenicani che vi insegnavano, che per facilitare la cristianizzazione degli ebrei, dovessero essere vietati e distrutti tutti i testi ebraici tranne l'Antico Testamento
  3. cfr. Bishop Bernardino Orsini † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-07-2020
  4. cfr. Bishop Andrea Giacobazzi † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-07-2020
  5. cfr. Bishop Martino Antonio Tomacelli † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 11-07-2020
Bibliografia
  • Rotraud Becker, JACOVACCI, Domenico su treccani.it, Treccani Dizionario Biografico degli Italiani , 2004 URL consultato il 3-07-2020