San Perpetuo di Tours
San Perpetuo di Tours Vescovo | |
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Santo | |
Morte | 30 dicembre 490 |
Ordinazione presbiterale | V secolo |
Consacrazione vescovile | 460 |
Incarichi ricoperti | Arcivescovo metropolita di Tours |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 30 dicembre |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 30 dicembre, n. 4:
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San Perpetuo di Tours († 30 dicembre 490) è stato vescovo di Tours dal 460 circa fino alla morte; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Biografia
Successe a un suo parente, probabilmente lo zio Eustochio, e fu seguito da un altro parente prossimo, San Volusiano di Tours. Si disse di lui che avesse utilizzato il proprio patrimonio per portare soccorso ai poveri della diocesi.
Posto in cattedra verso il 460, egli guidò la diocesi per trent'anni e da quel poco che ci è dato sapere, durante il suo episcopato il cristianesimo in Turenna si sviluppò e consolidò notevolmente. Poco dopo la sua nomina, Perpetuo presiedette un sinodo di otto vescovi riuniti a Tours per la festa di San Martino, durante il quale furono promulgate importanti regole sulla disciplina ecclesiastica. Egli tenne un'accurata sorveglianza sul comportamento del clero della sua diocesi e vi è documentazione di presbiteri rimossi dal loro incarico per indegnità.
Fece erigere monasteri e numerose chiese, ma quella più importante e nota è la basilica di San Martino a Tours (470), che rimpiazzò la piccola cappella fatta erigere da Brizio per ospitare la tomba di san Martino di Tours. Egli era noto per la sua grande venerazione nei confronti di san Martino e fece ampliare questa chiesa per sostenere il grande afflusso di pellegrini verso la tomba del santo.
San Gregorio di Tours sostiene che fu Perpetuo a decretare l'obbligo per i diocesani di digiunare il mercoledì e il venerdì, con la sola eccezione delle festività che cadevano in tali giorni. Egli riservò anche numerosi lunedì al digiuno, specialmente durante il periodo dell'anno riconosciuto successivamente come periodo di Avvento: questi digiuni furono osservati fino al VII secolo.
Il testamento di Perpetuo
Il testamento di Perpetuo fu pubblicato per la prima volta nel 1661 da Luc d'Achery nel suo Spicilegium. In questo testamento, un evidente falso, Perpetuo nomina i poveri come suoi eredi:
« | Voi, miei cari e amati fratelli, mia corona, mia gioia, cioè poveri di Cristo, bisognosi, mendicanti, ammalati, vedove e orfani, voi io qui vi nomino e decreto miei eredi[1] » |
San Perpetuo lasciò loro tutti i pascoli, boschi, vigne, case, giardini, mulini ad acqua, oro, argento e perfino i suoi vestiti.
Predecessore: | Vescovo di Tours | Successore: | |
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Sant'Eustochio circa 444 - circa 460 |
460 - 490 | San Volusiano 491 - circa 498 |
Note | |
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