Pier Luigi Farnese
Pier Luigi Farnese Laico | |
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Tiziano, ritratto dettaglio. | |
Incarichi attuali | |
Duca di Parma | |
Età alla morte | 43 anni |
Nascita | Roma 19 novembre 1503 |
Morte | Piacenza 10 settembre 1547 |
Duca di Castro | |
In carica | 1537 – 23 settembre 1545 |
Predecessore |
primo duca |
Successore | |
Duca di Parma | |
In carica | 23 settembre 1545 – 10 settembre 1547 |
Predecessore |
primo duca |
Successore | |
Dinastia | Farnese |
Padre | Alessandro Farnese |
Madre | Silvia Rufini |
Consorte |
Girolama Orsini |
Figli | Vittoria, Alessandro, Ranuccio e Orazio |
Pier Luigi Farnese (Roma, 19 novembre 1503; † Piacenza, 10 settembre 1547) è stato un duca italiano, figlio di Alessandro Farnese.
Cenni biografici
Era figlio primogenito del cardinale Alessandro, poi papa Paolo III e della gentildonna romana vedova di Giovanni Battista Crispi, Silvia Ruffini, che diede al futuro papa altri tre figli: Costanza, Paolo e Ranuccio. Nacque a Roma il 19 novembre 1503 e come il fratello Paolo, attraverso le bolle pontificie dell'8 e del 13 luglio 1505 fu legittimato e autorizzato a ereditare dal padre i beni aviti.
Mentre Paolo morì presto, Pier Luigi crebbe dapprima a Valentano e poi a Roma. La sua educazione fu affidata a due umanisti emiliani: Baldassarre Molossi e suo nipote Stefano Negri da Casalmaggiore.
I patti per la sua unione matrimoniale con Girolama Orsini, figlia di Ludovico conte di Pitigliano, furono stipulati già il 26 marzo 1513. Il successivo 23 giugno una bolla di Leone X rinnovava l'autorizzazione a Pier Luigi a godere dell'amplissima facultas testandi concessa al padre.
Le nozze furono celebrate soltanto nel 1519. La figlia Vittoria nacque probabilmente nello stesso anno e il primo maschio Alessandro nacque il 27 settembre 1520. Con bolla dell'8 luglio 1521, Pier Luigi ricevette, insieme con il fratello Ranuccio, la terra di Caprarola in vicariato apostolico.
Di temperamento violento e impulsivo, militò per la parte imperiale anche in contrasto con gli interessi del papato. Il 6 maggio 1527 partecipò con i Colonna e con le truppe di Carlo V d'Asburgo alla conquista e al sacco di Roma, riuscendo a salvare dai saccheggi il palazzo di famiglia in Campo dei Fiori e la residenza di Baldassarre Molossi, mentre suo fratello Ranuccio seguiva le sorti di Clemente VII, fuggito in Castel sant'Angelo. Quindi con l'aiuto del padre Alessandro cercò di diventare signore di Castro e della Abbazia al Ponte. La reazione del pontefice fu durissima: Pier Luigi fu colpito da scomunica e contro Castro furono inviate due spedizioni militari, culminate in un violento saccheggio della città sul finire dello stesso anno.
Dopo le paci del 1529 Pier Luigi continuò a servire Carlo V: nella stessa estate infatti ricevette l'ordine di portarsi in Umbria, fra Spello e Foligno, sotto il comando del principe d'Orange Philibert de Chalon.
Dopo il 1530 si ritirò nei suoi feudi. Fra il 1530 e il 1532 nacquero gli ultimi suoi figli Ranuccio e Orazio. Riprese le armi nella prima metà del 1534 contro Giovan Francesco Orsini, erede della contea di Pitigliano, per contrasti di confine.
Il 13 ottobre 1534 il padre fu eletto Papa prendendo il nome di Paolo III. Quando il figlio si trasferì a Roma, inizialmente non ebbe nemmeno i gradi militari soliti concedersi ai più stretti consanguinei laici del pontefice. Piuttosto, la diplomazia imperiale riteneva possibile che egli prendesse il posto di Francesco Maria Della Rovere, duca di Urbino nel grado di comandante generale delle forze veneziane, nella cornice di una più stretta intesa fra Paolo III e la Serenissima.
Fu spesso utile intermediario tra il Papa e gli agenti imperiali e iniziò la propria ascesa politica quale gonfaloniere della Chiesa dal 1537. Poté così essere creato, dopo un lungo periodo di acquisizioni nel Lazio settentrionale, il ducato di Castro, infeudato a Pier Luigi con bolla Coelestis altitudinis del 20 ottobre 1537. L'anno seguente ottenne da Carlo V l'investitura del marchesato di Novara.
Durante la missione nelle province settentrionali dello Stato della Chiesa, nel maggio del 1537, egli si rese protagonista di un gravissimo atto di violenza sessuale ai danni del giovane vescovo di Fano Cosimo Gheri,[1] che morì il 22 settembre successivo, forse per volere dello stesso duca.
Compiuta una spedizione per la conquista del ducato di Camerino ancora in quell'anno, sottomise Perugia due anni dopo e il ribelle Ascanio Colonna nel 1541. Dopo un breve periodo di dissidio col padre riuscì a ottenere dal pontefice l'investitura del ducato di Parma e Piacenza nel 1545, scavalcando la volontà di Carlo V che era invece favorevole all'investitura per il figlio di Pier Luigi, Ottavio.
Buon amministratore, attivo riformatore, si attirò l'odio dei nobili colpiti nei loro privilegi, e la diffidenza del governo imperiale; inseritosi in quei fattori l'interesse personale del governatore di Milano, Ferrante Gonzaga, che aspirava al possesso di Piacenza, fu preparata una vasta congiura nella quale il 10 settembre 1547 Pier Luigi fu trucidato. Due giorni dopo Piacenza veniva occupata dal Gonzaga.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Capitano generale della Chiesa | Successore: | |
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Francesco Maria I Della Rovere | 1537 - 1547 | Giambattista Del Monte |
Predecessore: | Gonfaloniere della Chiesa | Successore: | |
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Federico II Gonzaga | 1537 – 1547 | Ottavio Farnese |
Predecessore: | Duca di Castro | Successore: | |
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Titolo creato | 1537 – 23 settembre 1545 | Ottavio Farnese, II Duca di Castro |
Predecessore: | Duca di Parma | Successore: | |
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Titolo creato | 1545 – 10 settembre 1547 | Ottavio Farnese, II Duca di Parma |
Predecessore: | Duca di Piacenza | Successore: | |
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Titolo Creato | 1545 – 10 settembre 1547 | Ottavio Farnese, II Duca di Piacenza |
Predecessore: | Marchese di Novara | Successore: | |
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Titolo Creato | 1537 – 10 settembre 1547 | Ottavio Farnese, II Marchese di Novara |
Predecessore: | Conte di Ronciglione | Successore: | |
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Titolo Creato | 1545 – 10 settembre 1547 | Ottavio Farnese, II Conte di Ronciglione |
Note | |
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Bibliografia | |
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