Pinacoteca Vescovile di Nicotera
Pinacoteca Vescovile di Nicotera | |
Girolamo Imparato, Immacolata Concezione fra angeli (1606), olio su tela | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Calabria |
Regione | Calabria |
Provincia | Vibo Valentia |
Comune | Nicotera |
Diocesi | Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea |
Indirizzo |
Via Stefano Benni 89844 Nicotera (VV) |
Telefono | +39 0963 81308 |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | arredi, dipinti, grafica e disegni, sculture |
Servizi | visite guidate |
Sede Museo | Seminario diocesano, primo piano |
Datazione sede | XVII secolo |
Fondatori | Natale Pagano, [mons.]] Domenico Cortese, mons. Salvatore Belluomo |
Data di fondazione | 1986 |
La Pinacoteca Vescovile di Nicotera (Vibo Valentia), istituita nel 1986, è allestita al primo piano del Seminario diocesano, edificato nel XVII secolo, per volere di Natale Pagano, all'epoca Assessore al Turismo e ai Beni Culturali del Comune, del vescovo Domenico Cortese e del vicario generale Salvatore Belluomo, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta e da altre chiese del territorio nicoterese.
Il Museo è sede distaccata del Museo Diocesano d'Arte Sacra di Nicotera.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si sviluppa in nove sale espositive, lungo il quale sono presentate opere, databili dal XIV al XX secolo.
Corridoio dei disegni
Nel corridoio d'ingresso alla Pinacoteca sono esposti:
- Quindici disegni (XIX secolo), a carboncino e matita, di Domenico e Cosma Russo, donati alla Pinacoteca dal fondatore Natale Pagano.
Sala I
Nella sala sono collocati:
- Due cassettoni (XIX secolo), in legno di noce.
- Inginocchiatoio (XIX secolo), in legno di noce, proveniente dalla Concattedrale.
- Via Crucis (XIX secolo), dipinta da Domenico Russo, proveniente dalla Chiesa del Rosario, commissionata dall'omonima Confraternita.
Sala II
La sala presenta dipinti, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale::
- Pala d'altare con San Girolamo (1634), dipinto di Francesco Caivano, proveniente dal Duomo.
- Pala d'altare con Sacra Famiglia (XVIII secolo), olio su tela, attribuito alla bottega dei Rubino o al pittore di Giulio Romano detto il Ricciolino.
- Pala d'altare con Deposizione di Gesù Cristo (prima metà del XVIII secolo), dipinto dei fratellii Grimaldi di Tropea.
- Confessionale detto dell'Arcidiacono (prima metà del XVIII secolo), in legno intagliato, di bottega calabrese, proveniente dalla Concattedrale.
- Madonna del Carmine (seconda metà del XVIII secolo), dipinto di anonimo pittore calabrese.
- Confessionale (metà del XIX secolo), in legno intagliato ed intarsiato, di bottega nicoterese, proveniente dalla Chiesa del Rosario.
- Madonna in preghiera (1859), olio su tela, di anonimo pittore siciliano.
Sala III
La sala conserva interessanti opere, fra cui spiccano:
- Santo della Congregazione dei Passionisti (XIX secolo), olio su tela, di scuola napoletana.
- Giuseppe Garibaldi (XIX secolo), olio su tela, della scuola di Domenico Russo.
- Mobili (prima metà del XIX secolo), in legno intagliato di bottega calabrese, provenienti dal Seminario Vescovile e dal Convento di San Francesco d'Assisi.
- Rilievo ovale con Madonna con Gesù Bambino (seconda metà del XX secolo), in bronzo, di Michele Zappino, allievo di Francesco Messina.
Sala IV - Ritratti dei Vescovi
La connotazione peculiare della sala è data dalla presenza:
- Serie di dipinti con Ritratti di vescovi e presbiteri della Diocesi di Nicotera, olio su tela, fra i quali meritano attenzione:
- Bartolomeo de Ribero (fine del XVII secolo), di anonimo pittore romano o portoghese;
- Paolo Collia, vescovo di Larino (secondo quarto del XVIII secolo), di bottega abruzzese-molisana;
- Vincenzo Giuseppe Marra (fine XVIII secolo), di anonimo pittore calabrese;
- Nicola Montiglia, vescovo di Squillace (primo quarto del XIX secolo), di anonimo pittore calabrese;
- Mariano Bianco, vescovo di Amalfi (1824), di Vincenzo Basile;
- Michele Franchini (secondo quarto del XIX secolo), attribuito a Vincenzo Basile;
- Vincenzo Brancia, vescovo di Ugento (seconda metà del XIX secolo), di Domenico Russo.
Inoltre, nella sala sono custoditi alcuni interessanti arredi:
- Coppia di panche (1704), in legno di noce, di Domenico Barillaro, provenienti dal Duomo.
- Scrivania (XVIII secolo), in legno intagliato ed intarsiato, di bottega calabrese, proveniente dallo studio dei Vescovi.
Sala V
La sala conserva pregevoli dipinti e sculture, tra cui spiccano:
- Pala d'altare (XVI secolo), in legno di noce intagliato e scolpito a bassorilievo da bottega serrese, proveniente dalla Chiesa parrocchiale di Caroni (oggi andata distrutta).
- Pala d'altare con Madonna del Rosario e santa Rosa da Viterbo, santa Caterina da Siena, san Domenico di Guzman e san Pio V, olio su tela, entro cornice lignea con formelle raffiguranti i Misteri del Rosario (XVIII secolo), di ambito napoletano, proveniente dalla Chiesa parrocchiale di Caroni di Limbadi.
- Pala d'altare con Dormitio Mariae (XVIII secolo), di Giulio Romano detto il Ricciolino, proveniente dalla Concattedrale.
- Natività di Gesù (prima metà del XVIII secolo), olio su tela, di anonimo pittore calabrese, proveniente dal Palazzo Vescovile.
- San Luigi IX (prima metà del XVIII secolo), olio su tela, eseguita da un anonimo pittore della scuola monteleonese.
- Ritratto di papa Clemente XIII (seconda metà del XVIII secolo), olio su tela, eseguito da un anonimo pittore della scuola monteleonese, proveniente dal Duomo.
Sala VI
La piccola sala è impreziosita dalla presenza di pregevoli opere ed arredi. Si noti:
- Immacolata Concezione fra angeli (1606), olio su tela, di Girolamo Imparato.
- Armadio (fine del XIX secolo), in legno di noce, eseguito dall'artigiano Ruffa di Tropea, proveniente dal Santuario di Monte Poro.
Sala VII
Nella sala sono collocate una variegata e diversificata selezione di opere pittoriche, per lo più di arte calabrese, databili dal XVI al XVIII secolo. Di rilievo:
- Resurrezione di Gesù (fine XVI secolo), dipinto di anonimo pittore calabrese, proveniente dalla Concattedrale
- Madonna addolorata (prima metà del XVII secolo), olio su tela, di anonimo pittore napoletano.
- San Pietro (prima metà del XVII secolo), dipinto di anonimo pittore napoletano.
- Dipinto ovale con Santa Francesca Romana (fine del XVII secolo), di anonimo pittore portoghese, commissionata dal vescovo Bartolomeo De Ribero.
- Ecce Homo (fine XVII secolo), olio su tela, attribuito alla scuola di Mattia Preti, proveniente dal Palazzo Vescovile.
- Madonna di Costantinopoli con san Michele Arcangelo e sant'Antonio da Padova (prima metà del XVIII secolo), proveniente dalla chiesa parrocchiale di Caroni, attribuibile all'opera del Grimaldi di Tropea.
- Sacra Famiglia (prima metà XVIII secolo), olio su tela, di anonimo pittore calabrese.
Sala VIII
Il patrimonio pittorico calabrese in generale e diocesano in particolare, è in questa sala documentato con una serie di dipinti di notevole spessore storico-artistico, provenienti da alcune chiese e palazzi del territorio. Di rilievo:
- Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia (fine del XVIII secolo), olio su tela, proveniente dalla sala capitolare della Concattedrale, commissionato dal vescovo Vincenzo Giuseppe Marra.
- Sacro Cuore di Gesù tra angeli (1824), dipinto di Vincenzo Basile.
- Morte di san Giuseppe fra le braccia di Gesù, alla presenza della Madonna (prima metà del XIX secolo), dipinto di anonimo pittore calabrese.
- Madonna del Buon Consiglio (secondo quarto del XIX secolo), dipinto di anonimo pittore calabrese, commissionato dal vescovo Michele Franchini per la riapertura del ristrutturato Seminario diocesano.
- Madonna addolorata che stringe una corona di spine (fine del XIX secolo), dipinto di Domenico Russo, su commissione della Confraternita di Gesù e Maria per la chiesa omonima.
Sala IX
Nella piccola sala è ricostruita la Cappella del Seminario diocesano. Di particolare pregio:
- Natività di Gesù (1856), dipinto su tela, di Domenico Russo.
- Due dipinti con Madonna della Provvidenza e Santi Cosma e Damiano (seconda metà del XIX secolo), olio su tela, opera di Teresina Basile, provenienti dalla Chiesa del Purgatorio su commissione del vescovo Filippo De Simone.
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