Recabiti





I Recabiti furono un gruppo che viveva in mezzo agli Israeliti, praticando la vita nomade e la pastorizia, e astenendosi dal vino.
Il nomadismo dei Recabiti è interpretato diversamente[1].
- Poteva essere una scelta in reazione alla civiltà sedentaria, considerata sfavorevole al puro jahvismo; in tal senso andrebbe anche il rifiuto di bere vino quale prodotto della coltivazione.
- Ma potrebbe anche trattarsi di un segno di dipendenza e di appartenenza a un rango inferiore nella "famiglia" imposto da un padrone che ha vietato l'uso del vino; i Recabiti sarebbero allora un gruppo di uomini semiliberi.
Siamo in ogni caso di fronte a persone vincolate da un giuramento, al quale si attengono fedelmente.
Origine
I Recabiti apparterrebbero alla tribù dei Keniti (1Cr 2,55 [2][3]) i quali, unitisi in passato agli Ebrei, si stanziarono in parte al sud della Tribù di Giuda, e in parte nella pianura di Esdrelon[4].
Recàb, figlio di Rimmon, della tribù di Beniamino, con il fratello Baanà uccide Is-Baal figlio di Saul, ed è per questo ucciso da Davide (2Sam 4,2-12 ).
Il figlio di Recàb, Ionadab, capostipite dei Recabiti, appare un fervente yavista: sostiene Ieu nello sterminio della casa di Acab e nella lotta contro il culto di Baal (2Re 10,15-23 ). Lascia ai suoi figli il comando di non bere vino, di non costruire case, ma di abitare in tende, di non praticare l'agricoltura, e in particolare di non coltivare la vigna, cosa che praticano ancora al tempo del profeta Geremia (Ger 35,6-10 ).
Altre informazioni
I Recabiti si rifugiarono a Gerusalemme verso il 603-602 a.C., quando bande armate aramee[5], su istigazione dei babilonesi, facevano razzie nel territorio di Giuda.
Il profeta Geremia li prende a modello di fedeltà ai comandi ricevuti, sebbene tali comandi fossero di poca importanza, per far risaltare l'infedeltà del popolo d'Israele al solenne impegno assunto davanti a YHWH (35).
Dopo l'esilio babilonese viene nominato un Recabita di nome Malchia, "capo del distretto di Bet-Kerem" (Nee 3,14 ) che partecipò alla ricostruzione delle Mura di Gerusalemme edificandone una porzione.
Esiste un apocrifo dell'Antico Testamento conosciuto come Storia dei Recabiti, e scritto verso il VI secolo d.C.
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |