La beatificazione di Rolando Rivi è stata presentata dalla Chiesadiocesana come un grande momento di riconciliazione. Questo è il significato del riconoscimento che la Chiesa ha dato del martirio. La riconciliazione non può avvenire attraverso la negazione della verità storica. Nessuno deve avere paura della verità storica. Se c'è un male che è stato compiuto dobbiamo denunciarlo: dobbiamo perdonare coloro che l'hanno compiuto, ma non nascondere ciò che è accaduto.
Nato a San Valentino, frazione di Castellarano, secondo dei tre figli di Roberto Rivi e Albertina Canovi, entrò nel seminario di Marola nell'autunno del 1942, ma nel 1944, in seguito all'occupazione tedesca del paese, fu costretto a ritornare a casa. Non smise però di sentirsi seminarista né di indossare l'abito talare, nonostante il parere contrario dei genitori preoccupati per i gesti di odio antireligioso diffusi nella zona, che avevano portato anche all'uccisione di alcuni sacerdoti.
Il 10 aprile1945 fu preso da un gruppo di partigiani comunisti che costrinsero il ragazzo quattordicenne a seguirli nella boscaglia e, dopo tre giorni di percosse, umiliazioni e sevizie, lo uccisero a colpi di pistola in un bosco di Monchio, frazione di Palagano.
Seguendo le indicazioni di alcuni partigiani, comprese quelle dello stesso assassino, la sera del 14 aprile Roberto Rivi e don Alberto Camellini, curato di San Valentino, ne ritrovarono la salma, che presentava il volto coperto di lividi, il corpo martoriato e le due ferite mortali, una alla tempia sinistra e l'altra all'altezza del cuore. L'indomani lo trasportarono a Monchio, dove ebbe esequie e sepoltura cristiane.[2]
Dopo la Liberazione, il 29 maggio1945 la salma fu traslata e tumulata nel cimitero di San Valentino, con l'omaggio di tutti i parrocchiani. Essendo divenuta la sua tomba meta di pellegrinaggi, il 26 giugno1997, con una solenne cerimonia, gli venne data nuova sepoltura all'interno della chiesa di San Valentino, nel sacrario dei parroci della pieve.
↑«Die decima quinta mensis aprilis 1945. Rivi Rolandus, filius Ruperti et Canovi Albertinae, statu celebs, e S. Valentino (Regii Lepidi) hic, aetate annorum 14, die 13 aprilis currentis, hora 19, per manus hominum iniquorum, in Comunione Sanctae Matris Ecclesiae, animam Deo reddidit. Cadaver autem eius, hodie, sacris persolutis exequiis, ac Missa celebrata, in coemeterio parochiali, sepultum est.» Atto di morte tratto dal registro parrocchiale di Monchio (Rolando Rivi).
↑Luigi Belotti, Questo bimbo è risuscitato, su Gente del 31 maggio2001; Antonio Socci, Quando Dio in persona rompe la cortina di ferro, su Il Giornale del 13 aprile2002.
Bibliografia
Paolo Risso, Rolando Rivi, un ragazzo per Gesù, , Editore: Del Noce, Camposampiero 1997 ISBN 9788886115857. Consultabile on line.
Mino Martelli, Una guerra e due resistenze, 1940-1946, Editore: Paoline, Bari 1976.
Emilio Bonicelli, Il sangue e l'amore, Editore: Jaca Book, 2004