Sant'Arnolfo di Metz

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Sant'Arnolfo di Metz
Vescovo
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battezzato
Santo
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Vetrata della cappella dell'abbazia di Sainte-Glossinde a Metz
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 58 anni
Nascita valle della Mosella
13 agosto 582
Morte Remiremont
18 luglio 641
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale [[]]
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Consacrazione vescovile 612
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
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Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 18 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di città di Merz, birrai
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 18 luglio, n. 6:
« A Metz in Austrasia, ora in Francia, sant'Arnolfo, vescovo, che fu consigliere di Dagoberto, re di Austrasia e, lasciato l'incarico, condusse vita eremitica sui monti Vosgi. »

Sant'Arnolfo di Metz (valle della Mosella, 13 agosto 582; † Remiremont, 18 luglio 641) è stato un vescovo franco, consigliere di diversi sovrani merovingi, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia

Figlio del patrizio franco Ennio Mummolo, Arnolfo entrò al servizio della corte di Austrasia sotto la regina merovingia Brunechilde, che reggeva il trono per suo nipote Teodeberto II (596 - 612). Era un fervente devoto, venuto probabilmente in contatto con i missionari irlandesi che in quel periodo operavano in prossimità dei Vosgi.

Con Pipino di Landen, fu tra i protagonisti della rivolta (613) che portò all'abbattimento del potere di Brunechilde e all'insediamento di Clotario II, che gli affidò l'educazione di suo figlio, Dagoberto I, di cui divenne anche consigliere.

Sposò l'aristocratica Doda, dalla quale ebbe due figli: Clodolfo, che gli succedette come vescovo di Metz, e Ansegiso, che divenne consigliere di Sigeberto III.

Nel 612, Arnolfo venne fulmineamente nominato vescovo di Metz (capitale dell'Austrasia), nonostante non fosse nemmeno sacerdote ed avesse moglie e figli, conservando gli incarichi a corte.

Nel 627 si ritirò nell'eremo colombaniano di Remiremont, da San Romarico fondatore del monastero, nella Lorena, dove morì in fama di santità nel 641: il suo corpo venne traslato a Metz, dove venne sepolto nella basilica a lui intitolata ed è venerato come patrono. Le fonti, forse ispirate alla vita di san Martino di Tours, riferiscono come egli fosse in procinto di rinunciare alla carica perché più attratto da una vita monastica ed eremitica in stile "irlandese" seguendo la regola di San Colombano. L'essere vescovo della capitale dava ad Arnolfo anche importanti cariche amministrative, secondo il modello allora diffuso in Europa occidentale con le comunità cittadine raccolte attorno ai vescovi.

Dal matrimonio del figlio Ansegiso con Begga, figlia di Pipino di Landen, nacque Pipino di Herstal, bisnonno di Carlo Magno: per questo, Arnolfo è considerato il capostipite della dinastia Carolingia che viene anche chiamata "Arnolfingia".

Voci correlate
Collegamenti esterni