San Giuliano l'ospitaliere
San Giuliano l'ospitaliere Laico | |
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Santo | |
Taddeo Gaddi, Scomparto di polittico con San Giuliano l'ospitaliere (1330-1366), tempera su tavola; New York (USA), collezione privata | |
Nascita | IV secolo |
Morte | IV secolo |
Ricorrenza | 29 gennaio[1] |
Altre ricorrenze | 31 agosto città e Diocesi di Macerata |
Attributi | Spada, falcone, cervo |
Patrono di | Albergatori, viaggiatori, Macerata |
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San Giuliano l'ospitaliere (IV secolo) è stato un laico di nazionalità incerta, nobile cavaliere.
Leggenda
La vicenda di san Giuliano, forse collocabile nel IV secolo, è una ricostruzione leggendaria che si basa sulla saga di Edipo. La sua figura, già nel Medioevo, era spesso confusa con altri santi omonimi.
L'inizio della storia di san Giuliano ricorda quella di sant'Eustachio: il giovane - mercante fiammingo dal carattere duro e vendicativo - un giorno a caccia incontrò un cervo che gli disse:
« | Come osi inseguirmi, tu che ucciderai i tuoi genitori? » |
Dopo questo incontro, per paura che tale profezia si avverasse, abbandonò i genitori e si recò in un paese lontano dove sposò una principessa con il quale viveva felicemente. I genitori che non avevano compreso il gesto del figlio si misero alla sua ricerca e finalmente lo ritrovano. Entrati in casa sua, si presentano alla moglie, mentre il marito era assente. Accolti con tutti gli onori dalla nuora, visto che il marito tardava a rientrare, furono alloggiati per la notte nella camera dei giovani sposi. Questi, a tarda sera, di ritorno, trovando un uomo e una donna nel proprio letto li uccise, credendo in un tradimento della moglie. Solo dopo il delitto scoprì che aveva trucidato i propri genitori. Sconvolto dall'avvenimento decise di cambiare vita e convertirsi, migrando per l'Europa, con la moglie e dedicandosi ad assistere i bisognosi e i pellegrini.
Dopo anni e anni di cammino, arrivato sulle rive del fiume Potenza, iniziò l'attività di traghettare da una parte all'altra i pellegrini e i viandanti. La leggenda vuole che, un giorno, un malato di lebbra stesse cadendo dalla sua barca: prontamente Giuliano, senza curarsi della terribile malattia dell'uomo,gli diede la mano salvandolo dalle acque; quel lebbroso era il Signore che, con quel gesto, voleva constatare se Giuliano fosse veramente cambiato nel cuore. Il reale pentimento, la reale voglia di espiazione e la vita dedicata alla preghiera e ai poveri bisognosi e malati lo fecero diventare santo.
Culto
Oltre che a Macerata, dove sembra sia sepolto, la figura di San Giuliano l'ospitaliere è venerata anche nel quartiere latino di Parigi dove sorge una chiesa intitolata Saint Julien l'Hospitalier.
A Macerata è rappresentato un po' dovunque: come protagonista o come santo laterale, nelle chiese, sulle porte d'accesso intorno alle mura, nelle opere conservate in pinacoteca, nell'antico sigillo dell'università, nelle monete e nelle medaglie commemorative del comune, nei palazzi signorili, sugli stendardi. La raffigurazione più antica è del 1326, una scultura in pietra che un tempo era sita a "fonte maggiore", mentre ora la si può ammirare nell'atrio della pinacoteca comunale; la più scenografica è sita all'interno della chiesa del quartiere Vergini: il santo tiene in mano un modellino della città; non di minor importanza è l'affresco della sua storia, presente all'interno del Duomo cittadino.
A prescindere dagli elementi leggendari e dalla attribuzione delle reliquie, quello che conta è che in nome del patrono, santo reale o possibile, si aggregano interessi culturali e iniziative utili alla città proprio nel senso e nella direzione dell'"ospitalità". La pensa così il comitato "Amici di San Giuliano" che si è costituito con spirito attivo e che non si preoccupa tanto dei riconoscimenti ufficiali quanto di promuovere nel nome del loro patrono,in tempi tanto angoscianti, il valore dell'accoglienza.
Il 14 gennaio 2001, riprendendo un'antica tradizione, fu innalzata in cielo una stella luminosa in onore del santo; la sua storia fu raccontata per le vie dall'attore Giorgio Pietroni in veste di banditore, mentre risuonavano i canti della Pasquella, continuazione allegra di un evento che si realizza di solito nel giorno dell'Epifania.
Non è citato nel Martirologio Romano, mentre la Bibliotheca Sanctorum lo pone al 29 gennaio.
È patrono della Diocesi e della città di Macerata che lo commemorano il 31 agosto.
Iconografia
Nell'iconografia tradizionale san Giuliano l'ospitaliere viene raffigurato in vesti di cavaliere, contraddistinto dalla presenza di un falcone, un cervo e una spada. Fra le opere di maggior rilievo storico-artistico, che lo raffigurano, si ricorda:
- Scomparto di polittico con San Giuliano l'ospitaliere (1330-1366), tempera su tavola, di Taddeo Gaddi, conservato presso collezione privata a New York (USA).[2]
- Scomparto di trittico con San Giuliano l'ospitaliere (1423-1425), tempera su tavola, di Masolino da Panicale, proveniente dalla cappella Carnesecchi nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, attualmente esposto al Museo Diocesano di Santo Stefano di Firenze.[3]
Note | |
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