San Giuseppe Maria de Yermo y Parres
San Giuseppe Maria de Yermo y Parres Presbitero | |
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Santo | |
Età alla morte | 52 anni |
Nascita | Malinalco 10 novembre 1851 |
Morte | Puebla de los Ángeles 20 settembre 1904 |
Ordinazione presbiterale | León, 24 agosto 1879 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 6 maggio 1990, da Giovanni Paolo II |
Canonizzazione | 21 maggio 2000, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 20 settembre |
Nel Martirologio Romano, 20 settembre, n. 10:
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San Giuseppe Maria de Yermo y Parres (José María) (Malinalco, 10 novembre 1851; † Puebla de los Ángeles, 20 settembre 1904) è stato un sacerdote e fondatore messicano della Congregazione delle Serve del Sacro Cuore di Gesù e dei Poveri e membro della Congregazione della Missione.
Vita
Nacque nella tenuta agricola di Jalmolonga, provincia e diocesi di Toluca in Messico, il 10 novembre 1851, figlio unico di Emmanuele de Yermo y Soviñas, avvocato e di Maria Giuseppa Parres y Martínez. Fu battezzato lo stesso giorno col nome di Giuseppe Maria nella cappella dell'azienda di Jalmolonga, di proprietà paterna. I genitori erano profondamente cristiani e di condizione benestante. La madre morì cinquanta giorni dopo la sua nascita, il 30 dicembre e Giuseppe venne educato dal padre e dalla zia Carmen. Nel 1852 la famiglia si trasferì a Città del Messico, dove la zia attendeva ai lavori domestici e educava Giuseppe come una vera madre, qui studiò da privatista con ottimi risultati fino quando a 16 anni entrò nella Congregazione della Missione di San Vincenzo de'Paoli. Gli anni della sua formazione religiosa e degli studi filosofici e teologici furono turbati dalla persecuzione scatenatasi sotto il governo Juárez. La Congregazione della Missione, per poter sopravvivere, si vide costretta a cercare rifugio e a trasferire nelle diverse comunità della nazione messicana studenti e novizi, tra i quali anche il giovane Yermo, che soggiornò a Città del Messico, Puebla, Xalupa, Guanajuato e Toluca, ove emise i primi voti, il 10 novembre 1869 e a fine anno Giuseppe venne inviato a Parigi dove rimase per oltre un anno, frequentando gli studi teologici, dopo di che fu destinato nuovamente a Città del Messico, ove collaborò in diverse missioni dell'arcidiocesi, ma problemi di salute lo costrinsero a rientrare in famiglia.
Il 1º marzo 1877, dopo una lunga e sofferta crisi vocazionale abbandonò definitivamente la Congregazione della Missione, convinto di non avere tale vocazione. Accolto dal Vescovo della diocesi di León, entrò nel seminario diocesano per terminare regolarmente gli studi teologici. Terminati gli studi, fu ordinato presbitero il 24 agosto 1879 nella cattedrale di León.
Per motivi di salute rinunciò, nel 1884, all'ufficio di sottosegretario della curia e l'11 aprile 1885 il nuovo Vescovo lo nominò cappellano di due piccolissime chiesette alla periferia della città: El Calvario e El Santo Niño. Questa nomina fu per Yermo un duro colpo e i suoi amici gli consigliarono di rinunciare, ma Yermo decise di seguire Cristo nell'obbedienza, perché un impulso segreto lo trattenne dal rinunciare all'incarico, come egli stesso confessò in seguito:
« | amo devotamente la Chiesa ed è mia ferma volontà obbedirla e rispettarla sempre » |
Questa sofferta obbedienza gli fece aprire gli occhi sulle povertà del suo tempo. Un giorno vide sulla riva del fiume alcuni maiali che divorano due bambini appena nati e subito abbandonati dalla loro mamma. Da questo fatto orrendo di cui fu testimone arrivò la scintilla che gli fece fare una radicale opzione per i poveri. Aprì immediatamente una casa di assistenza per i poveri, ma non trovò nessuna congregazione di suore disposta a prendersene cura. Radunò allora quattro giovani volontarie con le quali pochi mesi dopo inaugurò il primo Asilo del Sagrado Corazon de Jesùs, così nacque la congregazione delle Serve del Sacro Cuore di Gesù e dei Poveri, che oggi conta 700 suore, ancora impegnate nelle scuole, nelle case-famiglia, negli ambulatori e accanto ai bambini disabili. Difficoltà, maldicenze e persecuzioni non abbandonano Padre Yermo, ma egli seppe affrontarle confidando in Dio e con il sorriso sulle labbra. E sorridendo morì a 53 anni, il 20 settembre 1904.
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