Ad Alessandria d'Egitto, commemorazione di sant'Apollonia, vergine e martire, che dopo molte e crudeli torture a opera dei suoi persecutori, rifiutandosi di proferire parole sacrileghe, preferì essere mandata al rogo piuttosto che rinnegare la fede.»
La storia del martirio della santa ci è giunta tramite il racconto da Eusebio di Cesarea (265-340), il quale riporta un brano della lettera del vescovo Dionigi di Alessandria (†265), indirizzata a Fabio di Antiochia, in cui si narrano gli avvenimenti dei quali era stato testimone. Tra il 249 e il 250, in Alessandria d'Egitto, scoppiò una sommossa popolare contro i cristiani, eccitata da un indovino pagano. Apollonia, un'anziana donna cristiana non sposata che aveva aiutato i cristiani e fatto opera di apostolato, fu catturata tra gli altri e venne percossa al punto di farle cadere i denti.
Secondo la tradizione popolare le furono divelti i denti con le tenaglie. Fu poi preparato un gran fuoco per bruciarla viva se non avesse abiurato. Riuscita a liberarsi con un'astuzia dalle mani della plebe, si lanciò da sé tra le fiamme, dove morì, ritenendo senza dubbio che il suicidio non costituisse una colpa in quella situazione.[1] Il corpo della martire, secondo alcuni racconti, sarebbe stato ridotto in cenere.
Una Passio latina trasferisce questo martirio in Roma, durante il governo dell'imperatore Giuliano.
Culto
Jean Fouquet, Martirio di santa Apollonia, miniatura tratta dal Libro d'Ore d'Étienne Chevalier
È stata tale la devozione per la santa martire Apollonia, che dal Medioevo in poi si moltiplicarono i suoi denti-reliquie miracolosi, venerati dai fedeli e custoditi nelle chiese e oratori sacri dell'Occidente; al punto che papa Pio VI (1775-1799), che era molto rigido su queste forme di culto, fece raccogliere tutti quei denti e, deposti in un bauletto che raggiunse il peso di circa tre kg, li fece gettare nel Tevere.
Questo episodio ci aiuta a capire quanta impressione, meraviglia e ammirazione, suscitò il martirio della santa nel mondo cristiano, per i suoi aspetti singolari.
La sua festa si celebra sin dall'antichità il 9 febbraio.
A causa della tradizione secondo la quale le furono estirpati i denti, santa Apollonia è raffigurata nell'iconografia come una giovane vergine che tiene in mano una tenaglia che stringe un dente. È invocata dai fedeli che soffrono di malattie ai denti ed è patrona dei dentisti.