Sant'Oliviero Plunkett

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Sant'Oliviero Plunkett
Arcivescovo · Martire
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battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 51 anni
Nascita Lougherew
1º novembre 1629
Morte Tyburn
1º luglio 1681
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1654
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Consacrazione vescovile 1669
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Incarichi ricoperti Arcivescovo metropolita di Armagh
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
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Ricorrenza 1º luglio
Altre ricorrenze
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Attributi Palma
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Patrono di Armagh, del processo di pace e riconciliazione dell'Irlanda
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Incoronazione
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Erede
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Onorificenze
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 1º luglio, n. 10:
« Ancora a Londra, Sant'Oliviero Plunkett, [arcivescovo] di Armagh e martire, che, falsamente accusato di cospirazione e condannato a morte sotto il re Carlo II, al cospetto della folla presente davanti al patibolo, perdonò i suoi nemici e professò fino all'ultimo con fermezza la sua fede cattolica. »

Sant'Oliviero Plunkett (Lougherew, 1º novembre 1629; † Tyburn, 1º luglio 1681) è stato un arcivescovo e martire irlandese di Armagh e Primate d'Irlanda nel XVII secolo, fu martirizzato sotto le persecuzioni anticattoliche durante il governo di Oliver Cromwell e il regno di Carlo II d'Inghilterra. È venerato come Santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia

Sant'Oliviero Plunkett (in irlandese Oileabhéar Pluincéad) nacque nel 1625 a Lougherew, vicino a Oldcastle, nella contea di Meath, in Irlanda, da una famiglia di origine anglo-normanna, che appoggiò re Carlo I d'Inghilterra nelle dispute con il parlamento inglese. Studiò a Roma con il padre Pierfrancesco Scarampi, presso i gesuiti del Collegio Irlandese e ricevette l’ordinazione a sacerdote nella cappella del Collegio Urbaniano di Propaganda Fide nel 1654 dalle mani di un Vescovo irlandese profugo a Roma a causa delle politiche ferocemente anti-cattoliche di Oliver Cromwell, cominciate nel 1649. I preti cattolici, scoperti ad amministrare i sacramenti in Irlanda, venivano impiccati o deportati nelle Indie Occidentali. Impossibilitato a tornare in Irlanda, Plunkett esercitò per alcuni anni il ministero sacerdotale a Roma, fra i cappellani della casa oratoriana di San Girolamo della Carità e si dedicò alla cura spirituale degli infermi. Nel frattempo si laureò in diritto all'Università La Sapienza. Nel 1657 fu nominato professore di teologia, presso il Collegio Urbaniano, dove insegnò fino al 1669 ai giovani futuri missionari; inoltre svolse l'attività di consigliere per gli affari irlandesi della Sacra Congregazione di Propaganda Fide. Morto Oliver Cromwell, con il regno di Carlo II, la politica anti-cattolica degli inglesi in Irlanda si attenuò e, nel 1670, Plunkett, dopo un breve soggiorno a Londra, poté ritornare in patria come Arcivescovo di Armagh e Primate d'Irlanda, con l'incarico di riorganizzare l'Arcidiocesi e la Chiesa irlandese.

Insediò la Compagnia di Gesù a Drogheda, dove fondò una scuola per i ragazzi e un collegio per studenti di teologia. Estese il suo ministero ai cattolici di lingua gaelica delle Highlands e delle isole della Scozia. Si impegnò molto nella lotta contro l'alcolismo tra i suoi sacerdoti. Nel 1670 organizzò una Conferenza episcopale della Chiesa cattolica irlandese a Dublino, ma ebbe dissapori con il collega Arcivescovo di Dublino, Peter Talbot, riguardo alla Primazia in Irlanda, e discordie con l'Ordine francescano, in una disputa di proprietà, nella quale si schierò a favore dei Domenicani.

Sacello di Sant'Oliviero Plunkett a Drogheda (Irlanda)

Nel 1673 riprese la persecuzione anticattolica. Il collegio dei gesuiti di Drogheda fu raso al suolo. Plunkett ignorò l'ordine di lasciare il paese e rimase in Irlanda, dove per mesi visse in clandestinità, in montagna e nei boschi. Nel 1678 la persecuzione anticattolica si inasprì dopo la scoperta di un complotto "papista", inventato in Inghilterra da Titus Oates, secondo il quale i cattolici avrebbero voluto a far giungere in Irlanda 20 000 soldati francesi. Plunkett fu accusato di aver imposto un'autotassazione sul suo clero per appoggiare la ribellione contro gli inglesi.

L'Arcivescovo fu arrestato e processato a Dundalk nel 1679, imprigionato a Dublino e poi deportato nella prigione di Newgate a Londra, dove l'anno dopo fu di nuovo processato e, con le testimonianze di due francescani spergiuri, condannato a morte per alto tradimento; l'esecuzione avvenne in modo orribile il 1º luglio 1681 a Tyburn, in Inghilterra. Fu impiccato, eviscerato e squartato. Fu l'ultimo dei martiri cattolici uccisi in Inghilterra. Il corpo inizialmente fu sepolto nel cortile di St Giles in the Fields, dentro due piccoli contenitori, vicino ai corpi di 5 altri gesuiti uccisi in precedenza. La sua testa mummificata si trova a Drogheda, conservata in uno scrigno, posto nel transetto sinistro della Chiesa di San Pietro. La gran parte dei suoi resti riposa ora nell'Abbazia di Downside, in Inghilterra, dopo essere stati riesumati e conservati per 200 anni nel monastero benedettino di Lambspringe, vicino a Hildesheim, in Germania. Pochi giorni dopo l'esecuzione di Oliver Plunkett, il complotto "papista" si rivelò una falso organizzato da Lord Shaftesbury, il quale fu incarcerato nella Torre di Londra.

Culto

Fu beatificato nel 1920, da papa Benedetto XV, e canonizzato nel 1975, da papa Paolo VI. La Chiesa cattolica lo ricorda il 1º luglio. È stato nominato patrono del processo di pace e riconciliazione in Irlanda.

Predecessore: Arcivescovo di Armagh Successore: Arcbishoppallium.png
Edmund O'Reilly 1658 - 1669 1669 - 1681 Dominic Maguire 1683 - 1707 I
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Edmund O'Reilly 1658 - 1669 {{{data}}} Dominic Maguire 1683 - 1707
Bibliografia
  • Blessed Oliver Plunkett: Historical Studies, Gill, Dublin, 1937.
  • Desmond Forristal, Oliver Plunkett in his own words, Veritas Publications, Dublin, 1975.
  • John Hanley (a cura di), The Letters of Saint Oliver Plunkett, Dolmen Press, Dublin, 1979.
Collegamenti esterni