Santa Fede di Agen

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Santa Fede di Agen
Laica · Martire
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Santa
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Conques (Francia), Reliquiario di Santa Fede (985)
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303
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerata da Chiesa cattolica
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Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 6 ottobre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
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Predecessore
Erede
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Consorte

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Figli
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 6 ottobre, n. 3:
« Ad Agen in Aquitania, ora in Francia, santa Fede, martire. »

Santa Fede di Agen in francese Foy († Agen, 303) è stata una martire francese.

Il culto di Santa Fede di Agen si diffuse particolarmente in Francia nel Medioevo.

Il martirologio geronimiano la ricorda il 6 ottobre, senza indicare il periodo in cui la santa morì ed era sconosciuto all'autore della passio primitiva oggi perduta. Questa passio era nota a Floro che la riassunse nel suo Martirologio. Le recensioni posteriori della passio, invece, non più antiche del X secolo, affermano che Fede morì durante la persecuzione di Diocleziano e Adone ne precisa l'anno il 303.

Culto

Durante il IX secolo, il culto di Fede venne unito a quello di Caprasio di Agen e Alberta di Agen, anch'essi associati alla città francese.[1]

Una leggenda, infatti, dichiara che durante le persecuzioni contro i Cristiani operate dal prefetto Daciano, Caprasio fuggì a Mont-Saint-Vincent, nei pressi di Agen. Nella città assistette all'esecuzione di Fede dall'alto di una collina. Scoperto, Caprasio venne condannato a morte e venne affiancato nel suo martirio da Alberto, la sorella di Fede (identificata anche nella madre di Caprasio)[2] e da due fratelli, Primo e Feliciano. Tutti e quattro vennero decapitati.

Nel V secolo, San Dulcidio, vescovo di Agen, ordinò la costruzione di una basilica dedicata alla santa, restaurata poi nell'VIII secolo e allargata nel XV. L'edificio venne poi demolito nel 1892 per esigenze urbanistiche.

In ogni modo il centro del suo culto non fu la basilica ma la chiesa abbaziale di Conques. Nell'anno 866, i suoi resti vennero infatti trasferiti a Conques, lungo l'itinerario di pellegrinaggio verso Santiago de Compostela. Il suo culto, localizzato nell'abbazia di Saint-Foy di Conques, si diffuse tra i pellegrini del Cammino di Santiago - e anche aldilà, instaurandosi anche in Inghilterra, Italia e Sud America.

Il reliquiario dorato di Conques venne descritto nel Libro dei Miracoli di Sainte Foi di Bernard di Angers, intorno al 1010. L'oggetto è stato più volte decorato e arricchito fino al IX secolo. La testa stessa, realizzata con oro diverso rispetto a quello utilizzato nel corpo, è stata identificata come un ritratto imperiale dell'ultimo Impero Romano.

Parte delle reliquie sono state trasferite nel monastero di Sant Cugat del Vallès in Catalogna nel 1365.Le sono state dedicate altre importanti chiese a Conches-en-Ouche in Alta Normandia e a Sélestat, in Alsazia.[3]

Note
  1. (EN) Alban Butler, Farmer, David Hugh; Burns, Paul, Butler's Lives of the Saints, Liturgical Press, 2000.
  2. (EN) San Caprasio. Catholic Online.
  3. Immagine della Chiesa di Saint Foy. Structurae (Nicolas Janberg).