Santuario e convento di Nostra Signora sul Wesemlin
Santuario e convento di Nostra Signora sul Wesemlin | |
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Veduta aerea del complesso conventuale | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Cantone Lucerna |
Comune | Lucerna |
Diocesi | Basilea |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Kapuzinerkloster Wesemlin, Wesemlinstrasse 42 CH 6006 Luzern |
Telefono | +41 (0)41 429 67 40 |
Fax | +41 (0)41 429 67 50 |
Posta elettronica | provinzial.ch@kapuziner.org |
Sito web | |
Oggetto tipo | Convento |
Dedicazione | Maria Vergine |
Sigla Ordine qualificante | O.F.M. Cap. |
Data fondazione | 1584 |
Inizio della costruzione | 1556 |
Completamento | XVI secolo |
Data di consacrazione | 1588 |
Materiali | laterizio, pietra |
Coordinate geografiche | |
Svizzera | |
Il Santuario e Convento di Nostra Signora sul Wesemlin è un complesso monumentale sede del provincialato dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini della Svizzera, sito su una collina a nord ovest della città di Lucerna diocesi di Basilea.
Cenni storici
Il complesso conventuale sul Wesemlin sorse nella seconda metà del XVI secolo. Con la controriforma i Cappuccini, su richiesta dei cantoni cattolici di Uri e Nidwaldo, furono inviati in missione da san Carlo Borromeo presso i Confederati. Li guidava fra Francesco Sermondi da Bormio e per la prima volta i Cappuccini si stabilirono al nord delle Alpi, edificando il primo convento ad Altdorf, nel canton Uri, nel 1581 a cui seguì due anni dopo quello di Stans, nel canton Nidwaldo. Nel 1583 anche il cantone di Lucerna accolse i frati cappuccini, che presero provvisoriamente domicilio presso un convento abbandonato delle Terziarie francescane.
Il santuario del Wesemlin
Prima dell'arrivo dei frati il Wesemlin[1] era già luogo di culto mariano. Sin dal 1420 i lucernesi si recavano in pellegrinaggio su questa collina fuori le mura della città per venerare l'effige della Vergine Maria posta in una piccola cappella.
Nel 1531, come riportano le cronache del segretario di lucerna Renward Cysat (1545-1614), la cappella che ospitava l'immagine della Vergine sul Wesemlin fu distrutta durante il blocco commerciale che i cantoni passati al protestantesimo di Berna e Zurigo imposero ai cantoni rimasti al cattolicesimo.
Secondo la cronaca del Cysat, il 28 e 29 maggio 1531 il consigliere Mauritz von Mettenwyl fu testimone di una apparizione mariana, là dove si trovavano le rovine della cappella. La Vergine, con in braccio Gesù bambino e ai piedi la luna, veniva incoronata da due angeli. In memoria dell'evento von Mettenwyl, padre e figlio, fecero edificare una nuova cappella che fu consacrata nel 1556, dedicata alla Nostra amata Signora sul Wesemlin (Unsere Liebe Frau auf dem Wesemlin).
Fondazione del convento
Su richiesta del provinciale commissario generale fra Francesco Foresti da Brescia, i Cappuccini ottennero il permesso dalle autorità comunali lucernesi di erigere un convento sul Wesemlin. Il cavaliere del Santo Sepolcro e consigliere lucernese Kaspar Pfyffer[2] donò ai frati i suoi terreni accanto al santuario assumendosi anche gran parte dei costi dell'edificazione del convento.
La costruzione della chiesa, in stile tardo gotico, iniziò il 4 giugno 1584 con la posa della prima pietra. I lavori di taglio pietra furono eseguiti inizialmente dal mastro Hans Gabran e poi da Anton Isenmann, mentre i lavori di carpenteria furono iniziati sotto la direzione di mastro Hans Hindermann e terminati sotto Ueli Höpfli. La chiesa, dedicata all'Assunzione di Maria, a san Francesco d'Assisi e san Gallo, fu consacrata dal nunzio mons. Ottavio Paravicini il 23 ottobre 1588.
La chiesa è orientata a nord est ed è divisa in due navate, quella del santuario con il portale sull'esterno del convento che termina con l'altare maggiore, in stile barocco, sormontato dal quadro della Madonna del Wesemlin e quella della navata interna a uso della comunità conventuale completamente rinnovata con arredi lignei negli ultimi restauri.
Sul parapetto ligneo del coro sopra l'entrata del santuario, lo scultore Christoph Huber, compose l'incoronazione di Maria tra Dio Padre e Gesù Cristo su cui aleggia tra angeli lo Spirito Santo in forma di colomba e ai lati tutti i membri della numerosa famiglia Pfyffer, a destra Kaspar con i nove figli e a sinistra la moglie con le otto figlie.
I Cappuccini presero possesso del convento il primo aprile 1589, sabato Santo, e vi iniziarono la loro vita liturgica con le celebrazioni della santa Pasqua.
L'iniziale costruzione era probabilmente formata da edifici a un solo piano che formavano i tre lati di un chiostro, in stile rinascimentale, che aveva la parete sud est del santuario come quarto lato, pianta rimasta quasi identica fino ai nostri giorni.
Tra il 1674 e 1675 vi fu una prima aggiunta di edifici a sud est del convento. Attorno al 1730 gli edifici conventuali conobbero ulteriori ampliamenti, con l'edificazione della biblioteca al primo piano e al pian terreno un'aula scolastica.
Nel 1888 l'edificio dell'ala est fu alzato per permettere di ospitare il noviziato. Ulteriori ampliamenti furono effettuati nel 1914 all'edificio dell'ala sud.
Importanti lavori di risistemazione e ammodernamento degli edifici conventuali furono eseguiti tra il 1953 e 1957 in particolare nell'ala sud. Nel 1990 il convento fu dotato di un riscaldamento centrare che permise di limitare i danni causati dall'umidità nelle strutture.
Con la chiusura del noviziato e la drastica diminuzione dei frati, avvenuta a partire dalla seconda metà del XX secolo, tra il 2013 e il 2015 si è proceduto a una completa ridefinizione e conseguente ristrutturazione degli spazzi conventuali. L'area propriamente conventuale si e ristretta alla sola area attorno al chiostro. In questa area si trovano anche gli uffici del consiglio provinciale e dell'amministrazione della provincia cappuccina svizzera. Il resto degli edifici ha trovato nuove funzioni, come l'accoglienza e la messa a disposizione di locali per la meditazione e la preghiera nell'ex cappella del noviziato, mentre altri locali per una superficie di oltre mille m2 sono oggi occupati da un gruppo di studi medici.
La provincia svizzera dei Cappuccini
La fondazione del convento lucernese coincise con l'istituzione della Provincia dei Cappuccini Svizzeri a cui furono inizialmente affigliati i conventi di Altdorf, Stans, Lucerna, Svitto, Appenzello, Baden e Soletta. Da allora il ministro provinciale ha la sua sede presso il convento sul Welemlin, da dove l'Ordine si espanse oltre la Svizzera, nelle regioni del Vorarlberg, della Germania meridionale e dell'Alsazia.
Il frati vi hanno assicurato, sino ai nostri giorni, l'aiuto e l'assistenza spirituale nella città e in gran parte della Svizzera centrale.
La biblioteca
Il convento del Wesemlin costituì, a partire dal 1589, una importante biblioteca, con i primi volumi donati da Kaspar Pfyffer. In essa vi trovò collocazione anche l'archivio della provincia dell'Ordine, che senza interruzioni ha portato sino ai nostri giorni una vasta documentazione, non solo dell'attività cappuccina in Svizzera, ma in generale della vita della Chiesa nella Confederazione. Con l'accrescersi degli apporti librari, nel 1730 furono costruiti nuovi locali nell'ala nord del chiostro. La sala principale della biblioteca impressiona per la sua sobrietà e la particolarità del soffitto, formato da un arco ligneo sotto cui troneggia una galleria di 36 ritratti di prelati. Tra questi figurano i trentatré nunzi apostolici che furono inviati dalla Santa Sede presso i Confederati in due lassi di tempo: dal 1668 al 1850 e dal 1920 al 1967. I ritratti ad acquarello furono in gran parte eseguiti da frati del convento nel corso dei secoli. La sala è chiamata Galleria dei nunzi apostolici (Die Galerie der päpstlichen Nuntien).
I Cappuccini e la Nunziatura
La nunziatura apostolica in Svizzera trovò una sua sede permanete a Lucerna, negli stessi anni della fondazione del convento, non a caso il primo nunzio permanete mons. Ottavio Paravicini ne consacrò il santuario nel 1588.
I Cappuccini furono un punto di appoggio sicuro per i cinquanta nunzi che per oltre duecentocinquanta anni ebbero la loro sede a Lucerna. Attraverso la loro azione furono in tutta la Confederazione uno strumento efficace di evangelizzazione e di contrasto alla diffusione del protestantesimo, in vero spirito tridentino.
La Santa Sede, conscia della scarsa preparazione teologica del clero diocesano della vastissima diocesi di Costanza a cui allora appartenevano i cantoni della Svizzera centrale, puntò sull'allora giovane Ordine francescano, per rafforzarne nel popolo la fede cattolica. Al tempo della fondazione dei conventi cappuccini nella Svizzera centrale, l'Ordine aveva per i suoi sacerdoti regole molto strette per quanto riguardava l'amministrazione del Sacramento della Penitenza. I nunzi di allora, non senza contrasti, ottennero in breve tempo i cambiamenti necessari nelle costituzioni dell'Ordine, in particolare per permettere a padri di effettuare confessioni nei conventi femminili, in modo da far diventare la confessione al popolo e ai religiosi una delle attività principali, assieme alla predicazione, del ministero dei Cappuccini.
La loro ottima preparazione teologica e la conoscenza delle lingue, in particolare dei dialetti alemanni che si parlano in quelle regioni, ne fecero degli strumenti privilegiati dei nunzi. I frati archivisti della provincia Svizzera dei Cappuccini ebbero il titolo di notarius apostolicus sino al 1827.
Note | |
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Bibliografia | |
- Tutti i beni architettonici
- Beni architettonici in Svizzera
- Beni architettonici del XVI secolo
- Beni architettonici dedicati a Maria Vergine
- Conventi in Svizzera
- Conventi per nome
- Conventi di Lucerna
- Conventi francescani
- Conventi del XVI secolo
- Lucerna
- Conventi dedicati a Maria Vergine
- Maria Vergine
- Diocesi di Basilea